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domenica 31 luglio 2022

Affrontare la paura?




Se hai un problema con la paura è l’ansia, e hai cercato un modo per uscirne o migliorare, sono sicuro che ti sarai imbattuto in consigli come questi: 

  • “Devi solo affrontarla”
  • “Non pensarci e basta”
  • “Cosa vuoi che sia"

Mi sbaglio?

Non credo, quindi lascia che ti spieghi perché questi “suggerimenti” diffusi da amici, parenti e conoscenti, oltre a essere inutili sono, a volte, anche peggiorativi. 

A cosa ti serve non pensare alla paura se alla fine poi si presenta puntuale a bussarti alla porta? 

Per quale motivo dovresti evitare luoghi o situazioni che ti fanno paura quando magari potresti dedicare lo stesso tempo per affrontare l’ansia con strumenti adeguati? 

A cosa ti serve rinunciare ad un volo aereo, ad un primo appuntamento, o ad un’occasione lavorativa perché spaventati?

Come puoi immaginare, non esiste una bacchetta magica capace di risolvere un problema dalla sera alla mattina. 
Oltrepassare un ostacolo è un luogo che si nasconde dietro alla complessità e lavorando nel modo corretto su tutti i meccanismi che mantengono il problema. 

Quindi, la primissima cosa che dovresti fare è comprendere bene che investimento vuoi fare su te stesso. 

Nulla più di questo.

“Bene, ma da dove comincio?”

La strada corretta per ritrovare benessere nel più breve tempo possibile prevede due fasi. 

Fase 1: smettere di affidarsi ai consigli dei non addetti ai lavori

Fase 2: immergerti in un percorso serio e affidabile

Un percorso ha come obiettivo non quello di eliminare l’ansia o la paura dalla propria vita, ma piuttosto conoscerla, comprenderla e ridimensionarla, imparando a gestire le reazioni, senza rimanerne vittima. 

Ti avverto, non sarà facile ma faticoso. 

Ci orienteremo nel cercare di comprendere le origini e le cause del sintomo: cosa esso dice di te e della tua  storia, e quali sono le ragioni per cui rimane con te  anche dopo molti anni.

Perciò, se il tuo obiettivo è affrontare definitivamente il problema della paura, affidati esclusivamente a strumenti adeguati, che ti permettano di mantenere uniti e collegati corpo e mente.

Info: IMISIR@HOTMAIL.IT

         3478721360

sabato 5 dicembre 2020

Di Woody Allen avresti paura?


"La paura è la mia compagna più fedele, non mi ha mai tradito per andarsene con altri".

La conoscevi questa frase di Woody Allen?

No, non c'entra assolutemente nulla con film dell'orrore o corsi intensivi di sopravvivenza nella foresta amazzonica.

Questa è infatti una frase che, per mezzo dell'ironia, ci può dare la misura di quanto questo stato emotivo sia così presente nella vita delle persone e così radicato, da rendere piuttosto ostico ogni tentativo di liberarsene o, quantomeno di tenerla a bada.

Ma che cos'è la paura?

Prima di tutto la parola paura può indicare stati anche molto diversi fra loro. Può indicare l’emozione che proviamo quando focalizziamo la nostra attenzione su un evento che valutiamo pericoloso.

Facciamo attenzione, può anche segnalare uno stato emotivo spiacevole apparentemente senza causa, o una diffusa preoccupazione che nominiamo sovente come ansia.

Che rapporto abbiamo con questa emozione?

Non è così difficile stabilirlo, l'importante è distinguerla sulla base dell'intensità.

Possiamo quindi avere livelli di paura molto intensi e si parla di terrore e di panico e livelli di paura meno intensi quando si tratta di timore e inquietudine.

Cosa ci dicono i fisiologi?

Riportano essere uno stato di tensione psicologico e fisico, che determina un’attivazione delle risorse individuali, utile per preparare l’individuo ad affrontare nel miglior modo possibile una certa situazione che viene valutata pericolosa per se stessi.

Continuano gli scienziati: "La paura, ha una funzione positiva, quando si tratta di un allarme  reale che ci avvisa che siamo potenzialmente in pericolo".

Cosa possiamo capire da questo? 

Che in alcune circostanze, molto limitate, la paura serve a motivare e a stimolare la persona a reagire alle situazioni spiacevoli.

Ma adesso provo io a fare lo scienziato: in questo periodo così complicato sono aumentate decisamente le fobie ed i disturbi ad esse collegati.

Come lo so?

Ho letto i dati (di pubblico dominio) relativi alle parole più ricercate su Google e, fra le prime risulta proprio la parola "paura" e "gestione paura".

In un periodo come questo e con le certezze in continuo sali-scendi, sempre più persone sentono la necessità di chiarimenti. 

In questo contesto, medici, soprattutto quelli di famiglia sono considerati le autorità da consultare e seguire per sapere dove depositare i propri dubbi.

D’altronde, è il potere dell’autorità.

Il medico è riconosciuto come il maggior esperto viventein questioni legate alla salute, per cui è normale che chi vuole vederci più chiaro si rivolga a lui.

Quanto sarebbe bello se la maggior parte delle persone potesse accedere ad informazioni chiare e certificate riguardo dubbi sulla salute mentale?

Prendiamo ad esempio timori e paure legate alla pandemia, per evitare il più possibile strade sbagliate e pericolose, si rivolgessero direttamente allo specialista giusto? 

No, non è un film di fantascienza.

E' il progetto che da tempo ho messo in piedi per raggiungere nel modo più rapido ed efficace possibile le richieste delle persone riguardo i loro disturbi.

In questo caso parliamo proprio di paure e fobie.

Cosa cerco di rendere chiaro e nel modo più comprensibile possibile?

- Cosa porta una persona a temere una situazione?

- Quali sono le fobie più frequenti?

- Come posso superare una paura attraverso le mie risorse?

- Qual'è l'ho strumento più efficace per superare ciò che mi spaventa?

E' molto importante che tu sappia che la strategia e lo strumento adatto per fronteggiare le tue paure c'è.

Non è miracoloso ma clinicamente valido.

E' importante che tu conosca gli strumenti corretti per affrontare i tuoi problemi, tenendo sempre conto dei grandi sforzi che fai per superarli.

Come sempre se vorrai potrai approfondire questo tema contattandomi senza alcun impegno.

Un caro saluto

MT



 


sabato 7 novembre 2020

La paura l'affronto e la risolvo con l'ipnosi




Questo periodo è saturo di tumulti nelle piazze di, più o meno, tutta Italia: da nord a sud, migliaia di persone si riuniscono ogni giorno per protestare contro le misure restrittive contenute nei vari DPCM.

Lungi da me entrare nel merito dei singoli provvedimenti, non è il mio mestiere e non è questo il luogo.

Invece, in questa sede, vale la pena analizzare l'aspetto che accompagna e caratterizza queste situazioni: la paura.

Iniziamo con il dire che rispetto a questa pandemia è naturale e logico provarla o averla provata in alcuni momenti. 

Diventa un problema quando è eccessiva, irragionevole, irrazionale ed esagerata.

La paura infatti è una reazione del tutto normale, che ci salvaguarda dai pericoli. Quando però la paura o l’ansia eccessiva, finisce con l’interferire pesantemente sulle attività della vita quotidiana.

Manifestazioni prettamente spontanee, che riescono a portare in piazza migliaia di persone, per ragioni anche diverse da lavoro, trovano nella paura il primo carburante.

Un barista chiama un amico istruttore di nuoto, che a sua volta scrive all'amica estetista, e in poche ore le piazze delle città pullulano di gente: trattasi di proteste il cui filo conduttore è sempre il medesimo. La paura è sempre una reazione immediata a uno stimolo, che spesso può arrivare a forme di attacco di panico. 

Indipendentemente da quanto possano essere arrabbiati con lo stato (di perdere il lavoro o di sentirsi poco tutelati o protetti di fronte alla malattia), il meccanismo che si attiva è sempre lo stesso. La prima sensazione di leggera paura cresce fino ad arrivare al panico nei casi più complessi e gravi. 

Ultimamente la paura è entrata nella vita delle persone quasi di soppiatto, con un singolo evento: il Covis-19. Senza rendersene conto, si è insinuata a tal punto in ogni aspetto della vita che sembra esista dalla nascita. 

Il passaparola ha fatto il resto del lavoro. Corre veloce. D'altronde non si può fare nulla per evitarlo, è il classico problema del passaparola: quando è spontaneo e non controllato, è impossibile sapere come giunge una notizia.

Se arriva una notizia razionale, tutto fila liscio.

Se arriva una notizia sbagliata, si salvi chi può.

Perchè ho accennato alle manifestazioni? Perchè la stessa e identica dinamica che porta manifestanti in piazza è quella che porta le persone a subire la pressione delle notizie terribili più o meno vere. 

A livello razionale, chi soffre di paura, sa che il suo comportamento non ha senso. Ma la paura è così reale e si scatena in modo talmente istantaneo che è impossibile controllarla. Ogni forma di controllo sembra vana, ogni sforzo fatto in questa direzione non fa che aumentare le sensazioni spiacevoli. E più queste aumentano, più la paura cresce.

A questo punto scattano i meccanismi di evitamento. 

Si rinuncia a tutte le situazioni che scatenano la paura. 

Si finisce con il limitare la vita a quei luoghi sicuri in cui ci si trova a proprio agio. 

Con l’ipnosi si può interrompere il circolo vizioso che alimenta la paura, indipendentemente da quanto sia profondamente radicata nella vita di oggi.

L’approccio dipende dalle caratteristiche della paura e della persona che ne soffre. Qualche volta si va alle cause della paura per comprenderla ed eliminarla. Altre volte si lavora direttamente sulla reazione stimolo-risposta, in modo che l’oggetto o la situazione non inneschino più il riflesso della paura.

L'ipnosi si è mostrata una tecnica efficace per trattare la paura. 

E’ veloce, semplice ed efficace. 

Risolve la paura esponendo gradualmente il soggetto a questa, un poco alla volta, in maniera distaccata e sicura. 

Sfrutta tutti e cinque i sensi, e rielabora il contenuto della paura attraverso le immagini. 

E’ una metodologia molto efficace per tutte quelle paure scatenate, come nel caso della pandemia da coronavirus, da una singola situazione o un singolo oggetto.

 Inoltre si dimostra molto valida anche per diminuire l’impatto dei cattivi ricordi o delle esperienza dolorose del passato.

Si può utilizzare, quando la persona è motivata o lo chiede.

Non conosco nello specifico la tua situazione, ma sono certo che un approfondimento di quanto ti ho detto qui sopra, potrà chiarirti ancora meglio le idee.

Per questo motivo da lungo tempo continuo a specializzarmi sempre meglio in ipnosi, per poter rendere sempre più efficace il mio intervento.

Da questo mese ricevo anche nel nuovo e confortevole studio di via Campana a Torino ,nello storico quartiere di San Salvario a due passi dalla facoltà di medicina.

A presto!

 

MT

Una dimensione nascosta

  Siamo portati a credere di sapere chi siamo: pensiamo di conoscere le nostre reazioni, le nostre paure e ciò che ci motiva. Eppure, quant...