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giovedì 27 gennaio 2022

Cambiamento




Gli italiani hanno molte certezze: Sanremo, città d'arte meravigliose, il cibo, panorami mozzafiato, l'arte. 

Potrei continuare per ore ed infine ne citerei un'ultima: la famosa affermazione "abbiamo sempre fatto così". 

L'avrai sentita ripetere più di una volta vero? 

Charles F. Kettering (inventore) amava spesso dire: "le persone sono aperte alle novità, la cosa importante è che le cose nuove siano identiche a quelle vecchie". 

Nei territori del benessere psicologico è così? Parrebbe di si. 

Le persone hanno reazioni tutto sommato sintetizzabili come segue:

c'è quella che va avanti come ha sempre fatto, quella che basta sopravvivere, è  quella appunto che non si tocca ciò che si è sempre fatto. 

Ma voglio farti una domanda: sei sicuro che molti che la pensavano così, oggi siano contenti di questo modo?

E tu, sei convinto che "fare come si è sempre fatto" sia quello che vuoi?

Poniamo di no, ovvero vorresti iniziare a prendere in considerazione altre vie. 

Cosa puoi fare? 

Per prima cosa prendi le distanze da questa frase e comincia pian piano ad uscire dall'unica via che conosci affrontare i tuoi problemi.

Quando si tratta di cambiamenti, di prendere decisioni e di stravolgere qualcosa, si alzano muri insormontabili e io lo capisco, soprattutto se hai chi ti dice continuamente cosa fare e come.

Muovi i tuoi primi passi su terreni inesplorati, come per esempio l'ipnosi Ericksoniana, uno strumento unico, non replicabile, unico come il mondo della persona con cui viene utilizzata. 

Tecniche e strumenti che possono certamente far sorgere molti dubbi e dove ti potrai trovare destabilizzato e disorientato, ma credimi è l’unica strada e non esistono scorciatoie.

Ma il coraggio che c’è dietro una decisione (anche forte) è frutto di una cosa: la conoscenza.

Se continuerai a fare le stesse cose non ne potrai imparare di nuove e così facendo continuerai ad essere la stessa persona.

Info:


imisir@hotmail.it 

3478721360 


mercoledì 14 aprile 2021

Non sei Billie Eilish. Ma puoi diventarla



Il 2020 ha segnato il destino di tantissime autostime, che hanno visto vacillare molti elementi che le costituiscono. 

Colpa della crisi indotta dalla pandemia? 

Anche.

Molte situazioni di disagio psicologico moderato, nel 2020 sono peggiorate e la stima di sé è crollata. 

Una situazione, per chi pensa che i trattamenti di tipo psicologico siano superflui, che stenta a migliorare. 

Ma facciamo un salto indietro nel tempo ed esattamente nel 2019, un'anno prima della crisi. 

Billie Eilish, giovanissima cantautrice statunitense dichiarò in un'intervista ad una rivista specializzata: «dai 13 ai 16 anni è stata dura, sono passata attraverso una fase di autolesionismo e depressione».

Nell’intervista ha quindi spiegato anche che alla fine le cose sono andate molto meglio, trasformando i suoi 17 anni nei migliori della sua vita. 

Perchè ho citato il caso di questa giovane celebrità? 

La ragione principale è che, nonostante l'emergenza, ci sono tante persone che non solo hanno continuato a lavorare sui propri problemi, ma li hanno addirittura visti ridimensionati. 

C'è chi è riuscito a ridurre considerevolmente attacchi di panico, ansia, irrequietezza, insofferenza dovute alla mancata socialità, al divieto di incontrarsi per una chiacchierata davanti a un caffè.

Lo sa bene Kim Johnson, esperta in Psicologia della moda dell’Università del Minnesota che ha spiegato in un articolo  come, dopo un evento catastrofico come questa pandemia, è piuttosto comune apportare al proprio aspetto fisico diversi cambiamenti. 

Nonostante il cambiamento dell'aspetto fisico sia statisticamente rilevante, la dimensione psicologica ha certamente una fondamentale rilevanza tanto che sempre la nostra cara Billie in un'altra intervista ha dichiarato: “Chiedere aiuto non ci rende deboli. Non lo fa. Non ci rende più deboli rivolgerci ad uno psicologo".

Se stai leggendo, evidentemente non sei la cantautrice in questione, e probabilmente non hai nemmeno una minima idea dei problemi che l'hanno fatta soffrire. 

Questo, però, non ti impedisce di ottenere soddisfacenti risultati, di stare meglio e di lavorare sulle tue difficoltà, a patto che tu abbia la giusta motivazione evitando di commettere gravi errori come cercare soluzioni miracolose. 

Ricorda, non sei uguale a nessun altro sulla faccia della terra e per questo motivo è importante che tu possa affidarti a specialisti che tengano conto di questo aspetto fondamentale. 

Se stai pensando alle difficoltà in cui ti trovi e a come poter risolvere la situazione, non perdere la pazienza. 

Le opportunità ci sono, ma prima di tutto devi informarti, capire molto bene cosa è meglio per trattare il tuo disturbo. 

Probabilmente in questo momento ignori la maggior parte delle cose da fare per andare nella direzione del cambiamento. 

Sei sicuro, per esempio, di conoscere bene quali sono i tuoi problemi? 

Il tuo problema quando si manifesta?

In quali ambiti? 

Se lo sai molto bene, viceversa c’è solo una cosa che devi fare subito, ed è informarti adeguatamente.

Come? Telefonandomi o scrivendomi una mail spiegando che cosa ti sta mettendo in difficoltà. 

Ci scambieremo informazioni per capire cosa può esserti utile, per trattare e risolvere il tuo problema.  

Quello che devi fare è contattarmi!

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sabato 10 aprile 2021

Gli agricoltori sono un passo avanti



“Da noi si è sempre fatto così"

“Non credo ci sia nulla da cambiare, è solo un momento di debolezza”

“I problemi emotivi? Si sono sempre risolti in questo modo” 

“Mi hanno insegnato così e non intendo cambiare

"Basta sfogarsi con un amico" 

Quando mi capita di sentire pronunciare queste frasi, di solito mi arrabbio, e ti posso assicurare che capita più sovente di quanto tu possa immaginare. 

In questo caso, certamente non mi abbatteró anzi, vorrei spiegare, una volta per tutte, perché le affermazioni sopra sono deboli. 

Pensare in questo modo non solo è sbagliato, ma è uno dei motivo per cui il 70% degli italiani, ancora oggi, considera inutile andare dallo psicologo. 

Il cambiamento non è un percorso che conduce allo snaturarsi, come molti credono, ma, anzi, ad un processo di cambiamento interiore attraverso il quale sarà possibile iniziare a vivere una vita più integra e completa. 

Logicamente non è sufficiente voler cambiare, occorre sapere come fare e, soprattutto, a chi affidarsi. 

Lo hanno capito bene alcuni agricoltori, una delle figure professionali tra le più nobili ma anche tra le più ancorate alla tradizione. 

A cosa mi riferisco esattamente?  

Qualche settimana fa è nata una piattaforma online che unisce produttori da tutta Italia per il rilancio del Made in Italy e che punta tutto sull’innovazione digitale.

Risultato? 

Aumento delle vendite online dei prodotti alimentari. 

Non è, nel modo più assoluto, mia intenzione entrare nel merito di un tema economico, tuttavia voglio sottolineare il loro merito di essere andati nella direzione del cambiamento. 

Voglio che tu capisca bene che restare ancorati al passato è quanto di più sbagliato tu possa fare. E sono più che sicuro che, anche un tuo antenato, se potesse, ti direbbe che ho ragione.

Non solo perché la realtà sociale è in costante evoluzione, ma anche e soprattutto per un'altro aspetto: interrompere la convinzione che siano gli altri o l’ambiente a dover cambiare.

L’esempio degli agricoltori è significativo. 

Infatti, come ha sentenziato recentemente un conosciuto analista finanziario “La pandemia ha mostrato che la crescita delle imprese del settore agroalimentare dipende anche dalla loro capacità di innovarsi".

Mi piacerebbe che tu riflettessi su questi due punti: voglia di cambiare e motivazione nell'accogliere punti di vista differenti. 

Pensi di possedere entrambe queste proprietà? 

O le tue radici sono ancora troppo ancorate al terreno?

Sicuramente ti starai impegnando molto, ma se pensi che l’unico modo di cambiare sia esclusivamente l'impegno è probabile tu sia su una strada molto impervia.

Per questo motivo, poiché, sulla base della mia esperienza e delle mie competenze, ti aiuterò a cambiare strada verso una via più sicura ed efficace. 

Ti do un suggerimento da applicare fin da subito. 

Che si tratti, ad esempio, di uscire da situazioni di crisi, o di liberarsi da un eccesso di paure irrazionali, se vuoi davvero fare qualcosa per te, devi studiare affidarti.

Per maggiori e più approfondite informazioni ====> 3517593213

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mercoledì 24 marzo 2021

Non è mai troppo tardi per scalare l'Everest



Se pensi di essere vecchio per diventare un discreto alpinista, forse non conosci Yuichiro Miura. 

A 80 anni, l'alpinista giapponese, anziché godersi la pensione, continua a scalare vette, e, in questo modo, ha raggiunto un nuovo traguardo: è l'alpinista più anziano ad aver conquistato l’Everest in due occasioni, prima a 70 e poi a 80 anni! 

Non tutti riescono e possono raggiungere una vetta come questa, e fra questi ci sono gente del calibro di: Reinhold Messner, Edmund Hillary, Simone Moro e Jon Krakauer. 

Ok, hai ragione, le imprese di Yuichiro Miura sono frutto di un costante e intenso allenamento (nonché di una naturale predisposizione a certe imprese) che non è certo quello della stragrande maggioranza degli appassionati di alpinismo. 

Infatti Miura, dopo lunghi e intensivi allenamenti, aveva pensato bene di arrivare fino in vetta all’Aconcagua, la montagna più alta di tutto il Sud America con i suoi quasi 7mila metri. 

Il sogno era svanito pochi mesi dopo a causa dell’ordine tassativo dei medici che non hanno voluto averlo sulla coscienza. Il coronavirus e il conseguente lockdown, poi, hanno complicato ulteriormente il tutto, ma questo signore rimarrà per sempre nella storia dell’alpinismo.

Ma la storia di Yuichiro Miura insegna che non si finisce mai di imparare e di lavorare nella direzione del cambiamento. Anche a 80 anni.

Se mi segui da un po,’ sai che non sopporto i motivatori e non sono qui a dirti che devi crederci. O che basta crederci. 

Non ti sto proponendo di scalare tutti gli ottomila del Karakorum per testare la tua forza di volontà, ma il solo fatto che tu mi stia leggendo, mi fa supporre che la motivazione è già molto ben strutturata dentro di te.

Sai cosa sta andando bene e cosa no nella tua vita, sai che, forse, puoi fare di più e per questo stai cercando di capire come risolvere "quel piccolo problemino". 

Una delle cose che puoi fare immediatamente è sicuramente studiare.

Leggi, informati, alimenta la tua curiosità, la tua sete di conoscenza, ma fallo nel modo giusto, infatti non tutti i libri o gli articoli che abbondano in rete, sanno di cosa parlano e non tutto quello che leggi in giro è utile o efficace.

Se sei una persona che non vuole fermarsi alla lettura di un libro, o semplicemente questo non basta per affrontare il problema lamentato, un percorso psicologico è decisamente un investimento oculato da fare!

Ti dirò una cosa, un trattamento psicologico non ti permetterà  appunto di salire sui principali ottomila della terra da un giorno all'altro e soprattutto non ha, al suo interno, soluzioni miracolose.

Allora probabilmente ti starai chiedendo: “Cosa può fare un trattamento psicologico per me?”

Un intervento di tipo psicologico per disturbi, problemi o disagi, relazionali e psicosociali, si effettuano attraverso strumenti diagnostici, conoscitivi e d'intervento di ambito esclusivamente psicologico. 

Nel percorso psicologico non ci si limita soltanto ai 50 o 60 minuti settimanali a contatto con il proprio specialista. 

Che il tuo problema sia l'ansia, un momento di particolare difficoltà emotiva, una perdita significativa, entrerai a contatto con un modo di trattarli ben specifico e sempre pensato sulle tue uniche caratteristiche. 

Sei pronto a lavorare sulla motivazione al cambiamento (quasi come Yuichiro Miura)?

Scrivimi qui ====> 3517593213

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un caro saluto

MT 

sabato 19 dicembre 2020

Io penso positivo



Oggi parliamo di una frase che trova la sua origine, fin dall'antichità e che ha avuto particolare successo negli ultimi 20 anni.

Mi riferisco alla celebre frase: "Pensa positivo!"

Si lo so ad alcuni di voi, come il sottoscritto, fa letteralmente accapponare la pelle.

Tralasciando il fatto che slogan preconfezionati e frasi motivazionali ad effetto hanno vita breve se non strutturati adeguatamente, il tuo compito ora è individuare quanti più banalità sono presenti nelle righe seguenti.

Cominciamo.

Sono triste, se mi sforzerò, con tutte le mie forze, di essere positivo, diventerò allegro dopo poco.

Ho paura del buio, ma impegnandomi a mille, diventerò coraggioso e spavaldo. 

Ho perso il lavoro, sono disperato. Mi sforzerò giorno e notte a pensare al lato positivo della questione e così facendo tornerò di buon umore.

Allora quante ne hai trovate? 

Vediamo insieme il messaggio che voglio lasciarti sperando lo conserverai con cura.

Partiamo subito dall'origine. Tutto l'universo dei motivatori "alla moda" parlano costantemente di quanto il mezzo più efficace per essere felici, sia il "pensare positivo".

Partiamo,ahimè, non così bene. Perchè? Per una ragione molto semplice. Il pensiero positivo, nella forma di "sono una persona che vale", "sono in gamba", non è assolutamente in grado di migliorare l'autostima.

Perchè ti chiederai..

Perchè, nella maggior parte dei casi, le frasi sono poco credibili.  Un'affermazione del tipo "Sono sempre e comunque una persona meravigliosa", non sarà mai di grande aiuto.

E' decisamente più efficace formare affermazioni credibili solo dopo avere identificato i tuoi punti di forza. 

Perchè vedi, il problema di fondo è proprio questo: le frasi e le affermazioni che possono aiutarti devono necessariamente essere calzate su misura rispetto esclusivamente le tue caratteristiche personali. 

E troppo spesso non è affatto così e l'unico effetto ottenuto sarà la mancanza di risultati e la conseguente delusione.

E non è nemmeno il tempo perso, quanto che sarebbe bastata una minima comunicazione chiara e comprensibile sulle tecniche giuste per affrontare i tuoi problemi, per capire la fallacia di quelle "strategie".

Ciò che più preoccupa è che tecniche di quel tipo sono all'ordine del giorno.

Per questo motivo aggiorno costantemente il blog di articoli, così da permettere a chiunque si trovi in difficoltà di rimanere aggiornato in modo chiaro sulle strategie e le tecniche efficaci per risolvere problematiche di tipo psicologico, evitando di incappare in situazioni fumose e poco credibili. 

Nel blog, settimanalmente, puoi trovare articoli che riguardano la psicologia e l'ipnosi applicate al trattamento delle problematiche psichiche.

Per approfondire, di conseguenza, ciò che leggi potrai tranquillamente contattarmi attraverso la forma che per te è più congeniale, ovvero ------> 

                                                                   mail: imisir@hotmail.it

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sabato 5 dicembre 2020

Di Woody Allen avresti paura?


"La paura è la mia compagna più fedele, non mi ha mai tradito per andarsene con altri".

La conoscevi questa frase di Woody Allen?

No, non c'entra assolutemente nulla con film dell'orrore o corsi intensivi di sopravvivenza nella foresta amazzonica.

Questa è infatti una frase che, per mezzo dell'ironia, ci può dare la misura di quanto questo stato emotivo sia così presente nella vita delle persone e così radicato, da rendere piuttosto ostico ogni tentativo di liberarsene o, quantomeno di tenerla a bada.

Ma che cos'è la paura?

Prima di tutto la parola paura può indicare stati anche molto diversi fra loro. Può indicare l’emozione che proviamo quando focalizziamo la nostra attenzione su un evento che valutiamo pericoloso.

Facciamo attenzione, può anche segnalare uno stato emotivo spiacevole apparentemente senza causa, o una diffusa preoccupazione che nominiamo sovente come ansia.

Che rapporto abbiamo con questa emozione?

Non è così difficile stabilirlo, l'importante è distinguerla sulla base dell'intensità.

Possiamo quindi avere livelli di paura molto intensi e si parla di terrore e di panico e livelli di paura meno intensi quando si tratta di timore e inquietudine.

Cosa ci dicono i fisiologi?

Riportano essere uno stato di tensione psicologico e fisico, che determina un’attivazione delle risorse individuali, utile per preparare l’individuo ad affrontare nel miglior modo possibile una certa situazione che viene valutata pericolosa per se stessi.

Continuano gli scienziati: "La paura, ha una funzione positiva, quando si tratta di un allarme  reale che ci avvisa che siamo potenzialmente in pericolo".

Cosa possiamo capire da questo? 

Che in alcune circostanze, molto limitate, la paura serve a motivare e a stimolare la persona a reagire alle situazioni spiacevoli.

Ma adesso provo io a fare lo scienziato: in questo periodo così complicato sono aumentate decisamente le fobie ed i disturbi ad esse collegati.

Come lo so?

Ho letto i dati (di pubblico dominio) relativi alle parole più ricercate su Google e, fra le prime risulta proprio la parola "paura" e "gestione paura".

In un periodo come questo e con le certezze in continuo sali-scendi, sempre più persone sentono la necessità di chiarimenti. 

In questo contesto, medici, soprattutto quelli di famiglia sono considerati le autorità da consultare e seguire per sapere dove depositare i propri dubbi.

D’altronde, è il potere dell’autorità.

Il medico è riconosciuto come il maggior esperto viventein questioni legate alla salute, per cui è normale che chi vuole vederci più chiaro si rivolga a lui.

Quanto sarebbe bello se la maggior parte delle persone potesse accedere ad informazioni chiare e certificate riguardo dubbi sulla salute mentale?

Prendiamo ad esempio timori e paure legate alla pandemia, per evitare il più possibile strade sbagliate e pericolose, si rivolgessero direttamente allo specialista giusto? 

No, non è un film di fantascienza.

E' il progetto che da tempo ho messo in piedi per raggiungere nel modo più rapido ed efficace possibile le richieste delle persone riguardo i loro disturbi.

In questo caso parliamo proprio di paure e fobie.

Cosa cerco di rendere chiaro e nel modo più comprensibile possibile?

- Cosa porta una persona a temere una situazione?

- Quali sono le fobie più frequenti?

- Come posso superare una paura attraverso le mie risorse?

- Qual'è l'ho strumento più efficace per superare ciò che mi spaventa?

E' molto importante che tu sappia che la strategia e lo strumento adatto per fronteggiare le tue paure c'è.

Non è miracoloso ma clinicamente valido.

E' importante che tu conosca gli strumenti corretti per affrontare i tuoi problemi, tenendo sempre conto dei grandi sforzi che fai per superarli.

Come sempre se vorrai potrai approfondire questo tema contattandomi senza alcun impegno.

Un caro saluto

MT



 


sabato 21 novembre 2020

Razionalmente lo so che è impossibile, ma ho paura lo stesso




 "Ti chiedo semplicemente di scegliere un punto sul soffito, mantenendo la testa dritta e alzando gli occhi"

"Lo hai trovato?"

"Bene"

"Mentre fissi questo punto, ti chiedo di farlo con la massima intensità di cui sei capace"

"Potrai pian piano sentire gli occhi sempre più stanchi e sempre più affaticati, così tanto da desiderare di chiuderli"

"Molto bene"

"Ora che i tuoi occhi sono chiusi, finalmente un'intensa sensazione di benessere ha raggiunto il tuo corpo"

"Prima la parte superiore del tuo corpo, poi, via via giù fino ai piedi"

"Molto bene"

"E mentre tutto il tuo corpo si sta rilassando, ti chiedo di prestare attenzione al tuo respiro"

"Più inspiri portando dentro di te aria fresca e più ti senti rilassato e più espiri, portando fuori aria e maggiore saranno le fatiche che si allontaneranno dal tuo corpo"

"Così"

"Molto molto bene"

 

Questo è grossomodo uno dei momenti iniziali e fondamentali dell'ipnosi clinica.

Ti chiederai come mai funzionano.

Come possono delle semplici parole influire sul soggetto?

Prima di decidere se affidarti all'ipnosi, potrebbe essere utile prendere un’altra decisione altrettanto cruciale.

Voglio farmi coinvolgere da queste frasi? Dedicare il mio tempo al loro approfondimento e alla loro efficacia?

È una decisione importante. Talvolta non ti renderai neanche completamente conto delle potenzialità di questo intervento o, addirittura, non ne avrai ricevuto una spiegazione soddisfacente.

Ti faccio un esempio per farti comprendere meglio e il più possibile.

Un aereo di linea che precipita è un evento piuttosto raro, tuttavia ci sono molte persone che, durante un volo, ne hanno paura.

Addirittura accade che si guardino attorno timorosi, anche se sanno che sta andando tutto bene a bordo. 

Probabilmente hanno immaginato più volte incidenti per le cause più disparate.

E non solo, quel pensiero forse ha avuto una certa carica emotiva, così ora, quando devono prendere un'aereo, quelle persone,  o meglio una parte profonda di loro, sarà come se fosse convinta che quegli incidenti accadano ogni giorno. 

Infatti, se farai notare ad una persona con una paura di quel tipo, che non è razionale, ti risponderà "lo so che è impossibile, ma ho paura lo stesso!" 

Attraverso le frasi, che noi chiamiamo gli script, forniamo una vera e propria esperienza alla persona e quanto più risultiamo emotivamente coinvolgenti (come un vuoto d'aria che preannuncia una sciagura!), tanto più questa esperienza si inserirà nei suoi vissuti inconsapevoli in modo significativo.

Andando a modificare il modo in cui si rappresenta le cose, quindi gli atteggiamenti e di conseguenza i suoi comportamenti.

Dove puoi trovare le informazioni che ti servono per mettere in pratica quanto detto in questo articolo e sperimentare i benefici dell'ipnosi clinica? 

Potresti pensare che non fa al caso tuo, perchè l'ipnosi è roba per persone che ci credono.

Nulla di più lontano dalla realtà.

Beneficiare di questa tecnica serve proprio a te che hai provato già molte strade per risolvere il tuo problema e non credi ci possa essere ancora una via d'uscita.

Un caro saluto.

MT

 

Come sempre info qui: ----->       3478721360

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venerdì 30 ottobre 2020

Ti fidi dei conoscenti?


Secondo uno studio del 2015, condotto da un importante società di misurazioni statistiche,  le persone si fidano e affidano ai consigli di amici e conoscenti quando si trovano a dover prendere delle decisioni.

Parte di queste decisioni riguardano la propria salute. 

Una parte ancora, di queste, riguardano la propria salute psichica. 

La ricerca prova come il passaparola sia considerato un metodo affidabile dal 74% degli italiani intervistati. 

Che sia un problema di ansia, una difficoltà relazionale, un momento difficile al lavoro, un lutto... la prima cosa che chiunque fa è chiedere pareri alle persone che gli stanno intorno.

Quante volte lo hai fatto anche tu?

Quante volte hai chiesto a quell'amico di darti un consiglio sul professionista che opera nella vostra zona, a quel parente di consigliarti uno specialista per risolvere un problema o a quel collega esperto di PC di aiutarti a scegliere un' esperto che compare su internet. 

Il passaparola è ancora oggi, nonostante tutto, il miglior modo per trovare lo specialista giusto. 

Il motivo è semplice ed è riconducibile alla fiducia.

Ti fidi della persona a cui chiedi il consiglio perché sei certo che ti stia fornendo una testimonianza reale, totalmente disinteressata, che ti garantirà di fare scelte ponderate.

Tuttavia anche questo metodo presenta le sue insidie.

La realtà è che il passaparola casuale non risolverà sempre e facilmente le tue difficoltà. Di qualunque natura esse siano: ansia, depressione, autostima, paure.. 

Sii sincero quante volte il medico o il dentista trovato grazie al suggerimento di un tuo amico si è rivelato non in linea con quanto stavi cercando?

Infatti, il passaparola nasconde un lato rischioso: non è controllabile.

O almeno, non lo è stato fino ai giorni odierni.

Da tempo raccolgo qui, su questo blog tutte le valutazioni e le testimonianze del mio lavoro con le persone. Portando l'esperienza delle loro difficoltà e dei loro problemi, che hanno portato loro a rivolgersi a me.  

Tutto questo è diventato questo spazio. Un modo per capire al meglio se posso essere io lo specialista migliore per te e per il tuo problema.

Non ci sono scorciatoie, ne promesse miracolose. Solo studio. Tanto. Formazione continua. Esperienza che si accumula giorno per giorno. Tutto questo per poter adottare  strategie applicate e dimostrate per aiutarti.

Leggendoi miei articoli  imparerai a capire se posso esserti d'aiuto oppure no e passare oltre. Avrai letto comunque qualcosa di diverso.

Cosa aspetti?

Leggi.

Un caro saluto

MT

domenica 25 ottobre 2020

La prima seduta di ipnosi


Da quando internet è diventato libero e accessibile a tutti, anche il mondo della cura a dovuto farci i conti. Volente o dolente.

Perché?

Perchè il world wide web ha letteralmente abbattuto tutte le barriere. Una volta la cura, infatti, passava essenzialmente attraverso il passaparola. Medico bravo, mi trovo bene, lo consiglio.

Al massimo erano i medici dei grandi studi professionali che potevano avvalersi di grossi investimenti in termini di pubblicità. 

In generale, quindi, esisteva una competizione tutto sommato limitata ai confini delle varie micro realtà di città o di provincia. 

Internet, invece, ha cambiato improvvisamente le regole del gioco trasferendo la battaglia in un'arena di magnitudo mondiale, senza barriere di sorta.

Improvvisamente le persone che avevano bisogno di un professionista che le aiutasse hanno iniziato a guardare allo stesso scaffale delle offerte. Lasciando da parte conoscenze e passaparola.

E se non hai un'idea sufficientemente chiara su cosa ti serve, ti ritrovi a battagliare fra un'infinita babele di offerte. Tutte uniche. Tutte efficaci. Tutte che fanno al caso tuo.

Quindi, soprattutto se sei un neofita del web dovrai fare in modo di trovare le dritte giuste e soprattutto sicure.

Prendiamo l'ipnosi.

Hai, dopo un lungo processo di riflessione, deciso che l'ipnosi è la tecnica giusta per la cura del tuo disturbo. 

Ora stai per iniziare la tua prima seduta di ipnosi.

Ti aspetti, con molta probabilità, qualcosa di spettacolare, ma (ovviamente) non accade nulla di tutto questo.

La prima domanda che ti verrà ricolta sarà " che cosa vuoi cambiare?"

Da questo momento in poi capeiremo insieme se l'ipnosi può fare al caso tuo e se io (in questo caso) sono lo specialista più indicato per te.

Da parte mia verificherò se sono in grado di aiutarti a raggiungere il tuo obiettivo.

Fatto questo potremo cominciare a sperimentare l’ipnosi.

Ti condurrò lungo un percorso nel quale sperimenterai sensazioni di rilassamento, pace e tranquillità crescenti. 

Questa parte dura tra i venti e i trenta minuti, e molte persone che si sono rivolte a me, hanno detto molto sorpresi, che questa esperienza è stata una delle più rilassanti della loro vita.

Il rilassamento non fa parte delle nostre vite frenetiche, e molti lo scoprono per la prima volta.

Terminato il rilassamento, discutiamo brevemente questa prima esperienza di ipnosi e fissiamo il prossimo appuntamento.

E questa è soltanto una parte infinitesimale di ciò che imparerai seguendo il mio blog o. ancora meglio, contattandomi e parlando di persona con me.

 Sei sicuro di voler restare con il dubbio?

A presto.

 MT

 


sabato 1 agosto 2020

Il primo contatto è quello giusto?







Nell'ultimo periodo, si è fatto un gran parlare delle conseguenze del lockdown portato dalla pandemia.

Seguendo (sempre con cautela) le notizie di attualità, sembra quasi che tale argomento sia diventato l'unico problema, l'unica e assoluta causa di tutti i disturbi che colpiscono le persone. Ansia, depressione, attacchi di panico, fobie, pare, a sentire i media, abbiano come causa unica solo e soltanto questo. 

Se hai l'abitudine di seguirmi da un pò di tempo, diciamo da prima del'emergenza Covid, avrai capito che in molti casi la cosa è diventata più che altro un'attenuante da utilizzare per giustificare buona parte delle difficoltà nell'affrontare la vita di tutti i giorni. 

La realtà dei fatti è che la situazione non è diversa da qualsiasi altra situazione difficile che, ciclicamente, l'umanità si trova ad affrontare.

Ovviamente ci saranno sicuramente dei casi più estremi dove il discorso non vale, ma su grandi numeri il dato è questo: se un disturbo continua a manifestarsi adesso o addirittura è peggiorato, probabilmente è perchè non è stato trattato adeguatamente, o per nulla, molto tempo prima dell'avvento della pandemia.

In sostanza, una crisi sociale, è certamente in grado di dare il colpo di grazia finale, ma la realtà dei fatti è che ha soltanto accellerato un processo autodistruttivo che era già in corso da molto tempo.

Questo vale soprattutto nel grande mondo dei disturbi d'ansia, dove la maggioranza dei problemi è costituito da ansia sociale e specifica. Sono infatti questi particolari disturbi che soffrono l'impatto di una crisi globale, se non si ricorre ai ripari in precedenza.

Correre ai ripari? Come? Partendo innanzitutto con con la riorganizzazione della propria vita dando precedenza al problema che ci crea così tanti problemi, in maniera tale da programmare un percorso terapeutico costante così da uscire il prima possibile dalla fase più fastidiosa.

Riuscirci non è certo un obiettivo impossibile.

E se stai leggendo quello che ti scrivo significa che lo hai capito anche tu e hai iniziato a seguire il mio blog, il cui scopo è proprio quello di insegnarti a farlo nel migliore dei modi, mettendoti a disposizione la conoscenza e l’applicazione di tutti i mezzi necessari.

Tra questi mezzi, uno dei più importanti è sicuramente quello della prenotazione.

L'azione di prenotare risulta indispensabile in uno scenario come quello di oggi, dove la possibilità di essere preceduti è sempre dietro l’angolo. Preceduti? Certo. Dalle persone con il tuo stesso problema, che, partendo prima, avranno maggiori possibilità di risolverlo prima, senza attese troppo lunghe. 

Certo, come tutto il resto di quello che scrivo e ti passo, non è che devi iniziare a cercare e immediatamente dopo prenotare a caso solo perché  non vuoi rimanere con le mani in mano.

Prenotare un colloquio, come tutte le altri azioni che rientrano in un percorso di terapia psicologica, deve seguire un processo preciso e ben studiato, basato sulle tue caratteristiche e sulla tua situazione.

E soprattutto, come è ovvio che sia, deve essere preceduto da una campagna di ricerca e valutazione, in grado di trasmettere chiarezza sull'obiettivo, nel pieno stile dei miei articoli.

Intendiamoci, quando ti parlo di prenotazione non mi sto riferendo solo alla frase: "Buongiorno Dottore, vorrei venire per un colloquio giovedì". 
Questo strumento, infatti, se unito alla giusta comunicazione, durante la telefonata, è in grado di aumentare l'efficacia di un percorso anche quando si tratta di momenti particolarmente complicati.

Per ottenere i massimi risultati possibili, devi essere in grado da subito di sentire dall'altra parte del telefonolla persona giusta, così da consolidare fin da subito la reciproca influenza nel nuovo percorso.

In sintesi, imparare a padroneggiare il primo contatto e la corretta messa in pratica di una prenotazione, ti garantisce uno dei più potenti mezzi per iniziare un percorso valido ed efficace e soprattutto renderlo resistente a qualsiasi crisi il destino o chi per lui abbia in mente di tirarci addosso nei decenni a venire. 

È proprio per via dell’importanza di possedere questa indispensabile conoscenza che gli dedicherò ampio spazio all'interno di questo blog.
 
Se vuoi, come sempre (e come molti stanno facendo), saperne di più rimani sempre sintonizzato qui, oppure, se sei più audace, prendi contatto con questi studi:














sabato 6 giugno 2020

Quello che penso








Ti chiedo di osservare attentamente questi due dadi. Secondo te hanno le stesse dimensioni o hanno dimensioni diverse? 


                                        


Risposta: il puntino rosso del dado più distante dalla tua visuale sembra più grande,  ma incredibilmente i due puntini rossi hanno esattamente la stessa dimensione.

Non mi addentrerò chiaramente nei meandri della psicologia generale, sezione percezione, ti basti sapere (se vorrai approfondire) che questa illusione percettiva, si chiama "illusione di Ebbinghaus".

Perché ti ho detto questo?

Perché se mi segui da un pò di tempo, leggendo  sempre gli articoli che scrivo, forse hai cominciato a comprendere la mia concezione del disturbo e delle difficoltà che le persone, che si rivolgono a me, si trovano ad affrontare.

A che cosa mi riferisco?  Te lo spiego con un' esemplificazione:

non è la situazione in se, concreta, che ci crea il disturbo, ma la nostra rappresentazione mentale, che farà si che il disagio psicologico si crei e si mantenga nel tempo.

Il problema non è:

  • la paura di volare
  • la fine di una relazione sentimentale
  • il parlare in pubblico
  • una perdita

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ma la reazione emotiva che suscita la nostra valutazione di questi eventi. La nostra valutazione, bada bene, quando sbagliata, porterà al disturbo. 

Spesso mi trovo a formulare durante il primo incontro questa domanda " vorresti cambiare qualcosa che ritieni possa non andare bene?"

Il più delle volte le risposte che ricevo arrivano da persone che sono scoraggiate, arrivate nel mio studio da precedenti tentativi di "fare qualcosa" per i loro problemi attraverso buon senso e buona volontà, più raramente dalla lettura di libri miracolosi. Queste persone mi parlano della loro lotta contro un ostacolo specifico, di avere giornate "no" o paure e ossessioni che non gli danno  tregua. 

Mi raccontano della loro sensazione che agli altri vada sempre tutto bene, mentre a loro, al contrario, tutto storto e non tengono conto del fatto che tutti affrontano problemi di cui gli altri non sono affatto conoscenza. 

Ferma a questo pensiero, la persona tende ad avere il vizio di procrastinare all'infinito l'affrontare il proprio problema, finché non diventa quasi troppo tardi. Ho conosciuto uomini e donne che avevano la pessima abitudine di evitare le situazioni che li spaventavano o li limitavano per paura, timidezza o scarsa autostima. 

Attraverso il trattamento riabilitativo ed il percorso terapeutico, sono riusciti ad uscire dai vicoli ciechi nei quali si erano cacciati. Le tecniche che io utilizzo e che applico, le ho provate su di me e le ho trovate estremamente utili perché mi hanno aperto gli occhi su nuovi modi di pensare, di comportarmi e di sentire.


                                            



Prima di contattarmi, ponetevi una domanda fondamentale. Chiedetevi SUBITO:

"Voglio veramente cambiare?" 



Contattami QUI per lo studio di Ivrea -----> o QUI per lo studio di Torino






sabato 30 maggio 2020

Il momento giusto








Immagina di presentarti ad una festa di compleanno. Sei da solo e non conosci nessuno a parte il festeggiato. A un certo punto, prendi e ti dirigi con fermezza verso un gruppetto di perfetti sconosciuti. Cominci a parlare e ti rivolgi a loro come se foste amici di lunga data. 

I malcapitati ti guardano storto e iniziano ad allontanarsi lentamente senza fare movimenti bruschi. 

Ecco, questa scenetta è la migliore approssimazione di cosa accade quando decido di fare qualcosa, ma non lo faccio in attesa di modi, tempi e perfezionamenti migliori. 

Prendiamo il disturbo che da tempo mi porto dietro. Lo affronterò quando?

Quando verrà il momento giusto!

Quando troverò il modo giusto!

Quando avrò a disposizione quei soldi che al momento mi servono per altro!

Quando sarò più libero da impegni!

Ho visto che c'è uno specialista più adatto!

Etc. etc. etc.

E sostanzialmente non faccio nulla ritrovandomi con il mio bel disturbo sulle spalle già affaticate.

Questo è il problema.

Ovvero, conosco il mio problema, so perfettamente a conoscenza del fatto che mi fa stare male incidendo prepotentemente sulla mia vita, tuttavia non faccio nulla, perché c'è sempre qualcosa che ha la precedenza. Ed il risultato è che non lo faccio.

Se avessi un un euro per ogni volta che ho sentito una persona prendere una scusa per non mettersi d'impegno e seguire le mie indicazioni che ha potuto leggere qui o nei colloqui informativi degli sportelli che negli anni ho seguito e curato, a quest'ora potrei comprarmi non dico un Monet ma almeno un Guttuso.

Oltre al classico "Il mio problema è diverso", alla collezione si aggiungono i vari "Non ho tempo", "Sai quante cose devo fare? Posso farcela anche da solo" e sicuramente nella topten delle scuse che mi piacciono "Lo farei se trovassi proprio lo specialista fatto per me".

Le scuse che ti racconti in questo modo si accumulano fino a formare una montagna e si ammassano anche le novità e le innovazioni tecniche che potresti beneficiare per il tuo problema, ma che non vengono,ovviamente, messe in pratica.  

Tecniche che potrebbero veramente dare una svolta positiva al tuo problema ma che, rimanendo fuori dalla tua portata per effetto del rimandare, non porteranno a nessun risultato. 

 Quindi cosa puoi fare?

Renderti conto che ad un certo punto ti devi fermare un attimo e poi ripartire: ossia passare all'azione.

Prendere consapevolezza che potrò sempre trovare migliaia e migliaia di pretesti e giustificazioni per non non fare nulla, all'infinito.

Sono tutte scuse e so benissimo che me la sto raccontando. 

Allora?

Finalmente comprendo che il momento giusto è questo e allora mi do una scadenza. 

Ripeto: il momento giusto è sempre e solo adesso.

Traccio una linea e so che non dovrò, per nessun motivo, superarla. Se oltrepasso questa linea cadrò in un burrone come nello schema esempio qui sotto:



                                                     DEPRESSIONE

                              "Adesso vado da quello psicologo che ho trovato"

                                              "Adesso non ho tempo"

                                      "Forse c'è un'altro ancora migliore"


__________________________ SCADENZA ____________________________________

                  Deve essere ben definita e non vaga. Domani! A quell'ora! Mercoledì!


Per arrivare a dire: prima faccio questo (non oltrepassando la linea) e prima starò meglio.

Cerca di ricordare bene che se non ti dai una scadenza non lo farai mai. 

Quindi la tua linea può essere questa:

Studio di Ivrea -------> Qui

Studio di Torino -------> Qui

MT






martedì 26 maggio 2020

Lo studio dello psicologo: quello che di solito dalle foto non si vede




Lo studio professionale dello psicologo è un luogo, per certi versi, anche piuttosto conosciuto. Non poche persone infatti valutano le competenze del professionista anche in funzione dell'arredamento del studio.

I giudizi e le opinioni migliori li ricevono le stanze ordinate e accoglienti, con elementi morbidi e colorati come tappeti e cuscini.

Meglio ancora se alle spalle del dottore è appeso un Monet.

Gli studi professionali degli psicologi ovviamente, possono essere di molti tipi e ognuno cercherà di trovare il giusto equilibrio tra la funzionalità degli spazi e l'atmosfera di tranquillità da trasmettere alla persona.

Ma di qualsiasi tipo siano, sono affascinanti.

Scrivanie moderne, minimal o retrò. Poltrone comode, colorate, morbide. Lampade eleganti o moderne. Tappeti o quadri ricercati.

No non siamo nell'Austria freudiana dei primi del '900, grand parte degli studi oggi sono così.

Per saperlo basta dare un'occhiata ai tanti siti o riviste che parlano di arredamento professionale.

Quello che le riviste specializzate o internet non dicono è che gli studi sono fatti sì di tutte queste cose, ma soprattutto e prima di tutto dello specialista dentro.

"Di che cosa mi vuole parlare?" 

Spesso si parte così con una (apparentemente) semplice domanda. Una domanda posta da una persona che cercherà di non sciupare mai il prezioso tempo della persona che si è rivolta a lui. Utilizzerà questo spazio in modo meticoloso, con la parola e la tecnica.

Non si limita ad ascoltare e a parlare. Cura.

Avete presente le discussioni più o meno interessanti di un gruppo di persone?

Ecco: nello studio dello psicologo non c'è dialogo che sia uguale ad un altro, che abbia la stessa intensità, lo stesso tema, le stesse parole. Eppure ciascun dialogo ha un'intensità, un  tema e delle parole magistralmente studiate per ottenere il risultato migliore possibile.

Questo significa che il colloquio non è una chiassosa chiacchierata (per quanto piacevole) al bar, ma uno strumento che, in proporzione, somiglia più ad un parlare sottovoce.

C'è qualcuno (lo psicologo) che con inimmaginabile pazienza ordina le parole e i pensieri della persona che gli sta di fronte, affinché nuove parole e soprattutto nuovi pensieri possano crescere e fortificarsi.

Qualsiasi siano lo scopo della visita e la specializzazione  dello psicologo c'è sempre un problema da affrontare.

E c'è sempre uno specialista pronto a mettere a disposizione i propri strumenti.

Il risultato è che ogni singola parola, ogni riflessione sarà tagliata esclusivamente per quella persona con quel problema.

Tutto questo per dire che dentro lo studio non avvengono miracoli ma risultati di applicazioni di tecniche ben precise. Lo studio dello psicologo è disciplinato al pari di altri studi professionali. La precisione non deve essere meno clemente.

Se un problema non viene affrontato, col passare del tempo si arroccherà o piuttosto peggiorerà. Per accorgersene basta proprio uscire da uno studio.

Si, hai letto bene: uscire non entrare.

La scelta è tra entrare in uno studio e restare fuori, ovvero scegliere di non fare nulla. Si tratta sempre, in fondo in fondo, di prendersi cura di se stessi.

E per prendersi cura di se stessi occorre farsi aiutare.

MT

Studio a Ivrea --------> QUI

Studio a Torino --------> QUI

domenica 10 maggio 2020

Vuoi consegnare le chiavi al vicino di casa?





Ormai siamo ad un passo dal "dato di fatto" ossia che le difficoltà e i disturbi, prima minuscoli o latenti in tante persone, ora stiano prendendo il sopravvento, facendo vivere agli interessati uno dei periodi più tristi e difficile della loro storia.

Non è per nulla facile riuscire mantenere un equilibrio emotivo soddisfacente quando da tempo le avvisaglie avvertono che il problema sta avanzando, e spesso cosa accade? Trascuriamo i campanelli di allarme o non gli prestiamo sufficiente attenzione.

Campanelli di allarme? Di che cosa sto parlando? Ti faccio qualche esempio:

1) Ad ogni banale discussione reagisco in modo rabbioso e irragionevole

2) Piango spesso e, particolarmente, in solitudine

3) Mi preoccupo per le cose di tutti i giorni in maniera cosi intensa da rendere difficile lo svolgimento delle normali mansioni ad esempio lavorative

4) Faccio molta fatica ad addormentarmi nonostante la stanchezza fisica

5) Se comincio qualcosa non la porto a termine e provo solo un senso di inutilità

Questi segnali, che se vogliamo chiamare sintomi, è corretto, possono essere sfumati, più o meno intensi e variare da persona a persona, ma possono tutti essere condensati in un'unica riflessione: non è per nulla facile riuscire a stare bene in una situazione del genere.

Sinceramente comprendo la sofferenza e la frustrazione di tante di queste persone che si rivedono in quei cinque punti. Donne, uomini, giovani, anziani, che si ritrovano a fare i conti con la quotidianità, dove l'accadere e il ripetersi giornaliero non permette troppe distrazioni a svantaggio del nostro "caro amico" equilibrio.

Equilibrio equivale a benessere.

Come si può andare avanti in una situazione del genere?

E' una domanda che sicuramente ti sei posto anche tu, se almeno in un punto hai visto scritto il tuo nome.

Leggendo numerosi articoli, ma soprattutto dati, ho appreso che tantissime persone quando si trovano ad affrontare un difficile momento di vita parlano con familiari o amici di cui si fidano, cercando e sperando in un supporto o, per i più ottimisti, una soluzione.

Molti uomini e molte donne, in preda allo smarrimento causato dal malessere, hanno consegnato le chiavi della loro salute emotiva in mano ad altre persone non qualificate per farlo.

Hanno scelto la via (apparentemente) più facile, più rapida, più ingenua.

Condivido naturalmente solo in piccola parte questa loro scelta, perché allo stesso tempo, come noto dalle persone che si rivolgono a me, ci sono molte individui che invece hanno retto il duro colpo delle avversità e ora si stanno impegnando, con un duro lavoro su se stessi, a riprendere in mano la loro vita.

Come ci sono riusciti?

Affidandosi ad un professionista che altro non fa che applicare particolari tecniche e strategie specifiche della professione, apprese dopo un lungo percorso di studio e formazione continua.

La pandemia che ha colpito il nostro paese e il resto del mondo, ha messo a dura prova anche le persone che seguo da tempo, portando loro ansia e preoccupazioni, ma allo stesso tempo, grazie alle abilità e alle strategie apprese nei loro percorsi, non si sono spaventati ne, tanto meno demoralizzati perché consapevoli delle capacità acquisite.

Immagino, come sempre, che se stai leggendo questo articolo, sei una persona determinata, che farebbe di tutto per stare meglio e per risolvere i problemi che ti assillano.

Per questo motivo voglio continuare a parlarti attraverso questi scritti, della metodologia e dell'approccio che da sempre utilizzo per aiutare le persone che entrano nel mio studio.

Questo percorso riabilitativo è finalizzato a curare la sofferenza psichica attraverso l'accompagnamento della persona verso la risoluzione dei propri problemi comportamentali, emotivi, relativi alle proprie credenze o del proprio modo di pensare.

Quindi, se vuoi evitare di consegnare le chiavi del tuo benessere al vicino di casa  e vuoi affrontare una volta per tutte le tue problematiche, contattami attraverso uno dei canali che preferisci.

MT

martedì 5 maggio 2020

Hai studiato?





Immaginiamo per un istante di tornare indietro a quando sedevamo fra i banchi di scuola. Prova ad immaginare di essere uno studente e di non esserti preparato per l'interrogazione del giorno.

Entri in classe. Ti siedi. Quando arriva il professore chiama proprio te, per primo. Al termine della tua performance il professore segnerà sul suo registro il brutto voto che molto probabilmente influenzerà il verdetto finale: bocciatura o promozione.

Sai perchè ti ho fatto questo esempio?

Perchè nella mia professione ho conosciuto tante persone. Tante tipologie di personalità. Tanti caratteri e tra queste se ne distinguevano essenzialmente due:

1) la persona determinata a cambiare, ad affrontare con decisione i suoi problemi

2) la persona poco propensa al cambiamento perchè vissuto come naturale conseguenza della vita 

Ora, non è mia intenzione precisare ulteriormente sulla seconda tipologia di persona, perchè, specialmente in un periodo critico come questo, sarebbe sconveniente.

In questo preciso momento voglio soffermarmi su tutti coloro che, nonostante la quarantena, la perdita o sospensione del lavoro, riescono a continuare a raccogliere i frutti dei loro percorsi terapeutici. 

Ti potrà sembrare strano, forse ti suonerà anche assurdo o estemporaneo, ma in questo periodo di stallo quasi totale della società, alcuni miei pazienti hanno ottenuto risultati significativi, piccoli cambiamenti rappresentativi. 

Tra questi c'è Silvio (il nome per ragioni di riservatezza è di fantasia) che qualche giorno fa mi ha mandato una mail molto dettagliata come testimonianza dei risultati ottenuti con il mio metodo.

"Dopo 30 giorni chiuso in casa per il virus, la mia stabilità era ai limiti. Una stabilità frutto di un lungo percorso, di lacrime e di sorrisi. 

In una situazione del genere, con la cassa integrazione e l'impossibilità di uscire se non per reali necessità, non mi restava che piangere.

Ma di piangere per una situazione al di fuori del mio controllo non ne avevo alcuna voglia, nè tantomeno di arrendermi.

Così mi sono dato da fare ed ho confermato la seduta che avevamo in programma. Ebbene il rapporto professionale e di fiducia che abbiamo costrituito insieme, ancora una volta si è rivelato prezioso e fondamentale per ritrovare quell'equilibrio messo in pericolo da una situazione eccezionale".  

Nonostante il momento difficile Silvio ha deciso di mettere in pratica buona parte di quanto appreso nel suo percorso riabilitativo e di dare uno spintone a quei pensieri che gli suggerivano di stare chiuso in casa a rimuginare sulla situazione avversa della nazione.

"Ho deciso di venire in studio perchè ho sentito come un campanello d'allarme e, come ben sai, adesso sono in grado di coglierli. Come quando tempo fa ho iniziato il percorso e mi hai aiutato a ripercorrere tutto quanto mi dava sofferenza oggi ho trovato quelle sicurezze che non avrei trovato restando a casa."

Come puoi capire dalle sue parole, Silvio è una persona molto determinata che non si è limitato ad aspettare per vedere come sarebbe stato dopo la fine della quarantena, ha continuato ad andare avanti nel suo percorso di cura. 

"Di persona o via Skype non cambia molto sinceramente, grazie al supporto che mi hai fornito sono riuscito a stare proprio meglio, più presente e decisamente molto, ma molto meno preoccupato".

Per concludere, Silvio mi ha precisato che i periodi in cui ci sono delle situazioni difficili per tutti, possono essere utili per trarne degli insegnamenti e rimettersi in gioco.

"Durante i periodi di difficoltà come questo può venire fuori il meglio da ognuno di noi, ma ci vuole una guida fidata e professionale che ti indirizzi. Grazie per l'impostazione che mi hai dato. Grazie"

Sicuramente non è immediato fare quello che ha fatto Silvio e avere la sua consapevolezza.

Ci vogliono determinazione e grande forza di volontà. 

Queste sono le caratteristiche essenziali presenti in tutte quelle persone come Silvio che hanno scelto un percorso riabilitativo altamente terapeutico, all'interno del quale, ritrovare stabilità e benessere mentale. 

Se mi segui da tempo, sai perfettamente che il mio metodo è lo strumento perfetto per trovare ciò che ti serve per  andare nella direzione dello stare meglio risolvendo i problemi che gravano da troppo tempo sulla tua quotidianetà.

Pensaci bene.

MT


Una dimensione nascosta

  Siamo portati a credere di sapere chi siamo: pensiamo di conoscere le nostre reazioni, le nostre paure e ciò che ci motiva. Eppure, quant...