martedì 24 novembre 2020

Rifletti su questo




Ti invito a riflettere su questo quesito:

E' maggior fonte di sofferenza non poter avere ciò che si desidera o non riuscire a liberarsi da ciò che non si desidera?

Mi spiace, non posso darti una risposta definitiva

Perchè? Ti chiederai.

Perchè nel bel mezzo dell'interrogativo c'è un un'incognita.

E questa incognita è data da come le persone pensano riguardo la loro situazione

Se da tempo ti trovi ad affrontare una situazione difficile o vuoi semplicemente avere meglio chiaro questo principio, perchè potrebbe dare un nome alla tua sofferenza, scrivimi.

Perché nella maggioranza dei casi i pensieri che valutano e interpretano sono responsabili delle difficoltà che ci troviamo a vivere ogni giorno.



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sabato 21 novembre 2020

Razionalmente lo so che è impossibile, ma ho paura lo stesso




 "Ti chiedo semplicemente di scegliere un punto sul soffito, mantenendo la testa dritta e alzando gli occhi"

"Lo hai trovato?"

"Bene"

"Mentre fissi questo punto, ti chiedo di farlo con la massima intensità di cui sei capace"

"Potrai pian piano sentire gli occhi sempre più stanchi e sempre più affaticati, così tanto da desiderare di chiuderli"

"Molto bene"

"Ora che i tuoi occhi sono chiusi, finalmente un'intensa sensazione di benessere ha raggiunto il tuo corpo"

"Prima la parte superiore del tuo corpo, poi, via via giù fino ai piedi"

"Molto bene"

"E mentre tutto il tuo corpo si sta rilassando, ti chiedo di prestare attenzione al tuo respiro"

"Più inspiri portando dentro di te aria fresca e più ti senti rilassato e più espiri, portando fuori aria e maggiore saranno le fatiche che si allontaneranno dal tuo corpo"

"Così"

"Molto molto bene"

 

Questo è grossomodo uno dei momenti iniziali e fondamentali dell'ipnosi clinica.

Ti chiederai come mai funzionano.

Come possono delle semplici parole influire sul soggetto?

Prima di decidere se affidarti all'ipnosi, potrebbe essere utile prendere un’altra decisione altrettanto cruciale.

Voglio farmi coinvolgere da queste frasi? Dedicare il mio tempo al loro approfondimento e alla loro efficacia?

È una decisione importante. Talvolta non ti renderai neanche completamente conto delle potenzialità di questo intervento o, addirittura, non ne avrai ricevuto una spiegazione soddisfacente.

Ti faccio un esempio per farti comprendere meglio e il più possibile.

Un aereo di linea che precipita è un evento piuttosto raro, tuttavia ci sono molte persone che, durante un volo, ne hanno paura.

Addirittura accade che si guardino attorno timorosi, anche se sanno che sta andando tutto bene a bordo. 

Probabilmente hanno immaginato più volte incidenti per le cause più disparate.

E non solo, quel pensiero forse ha avuto una certa carica emotiva, così ora, quando devono prendere un'aereo, quelle persone,  o meglio una parte profonda di loro, sarà come se fosse convinta che quegli incidenti accadano ogni giorno. 

Infatti, se farai notare ad una persona con una paura di quel tipo, che non è razionale, ti risponderà "lo so che è impossibile, ma ho paura lo stesso!" 

Attraverso le frasi, che noi chiamiamo gli script, forniamo una vera e propria esperienza alla persona e quanto più risultiamo emotivamente coinvolgenti (come un vuoto d'aria che preannuncia una sciagura!), tanto più questa esperienza si inserirà nei suoi vissuti inconsapevoli in modo significativo.

Andando a modificare il modo in cui si rappresenta le cose, quindi gli atteggiamenti e di conseguenza i suoi comportamenti.

Dove puoi trovare le informazioni che ti servono per mettere in pratica quanto detto in questo articolo e sperimentare i benefici dell'ipnosi clinica? 

Potresti pensare che non fa al caso tuo, perchè l'ipnosi è roba per persone che ci credono.

Nulla di più lontano dalla realtà.

Beneficiare di questa tecnica serve proprio a te che hai provato già molte strade per risolvere il tuo problema e non credi ci possa essere ancora una via d'uscita.

Un caro saluto.

MT

 

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martedì 17 novembre 2020

Sei stato proprio tu?



Quante volte hai cercato di non dare retta ad un pensiero e poi, lo hai guardato agire indisturbato nel condizionare la tua giornata? Questo pensiero ti ha condotto ad avere reazioni emotive esageratamente negative in rapporto ad una data situazione?

Tu hai provato a fare qualcosa, ma sei comunque stato ignorato.

Frustrante, vero?

Quante volte hai seguito un pensiero che ti ha messo in difficoltà e subito dopo avresti voluto non aver seguito quella strada? 

Ma cosa sono questi pensieri irrazionali? 

Sono dei pensieri che descrivono in modo non realistico gli eventi distorcendoli. Sono pensieri esagerati, assolutistici. 

Non aiutano a raggiungere i propri scopi anzi, conducono a reazioni emotive eccessivamente intense e prolungate.

Forse non lo sai, ma la psicologia ti offre un aiuto per "giustificare" alcune scelte di pensiero: quando succederà potrai dare la colpa alle convinzioni.

Le convinzioni, quelle irrazionali provengono, prima di tutto, dalla tendenza degli individui ad accettare e creare idee autolesive e controproducenti. Successivamente, tali idee, potranno essere potenziate dall’ambiente in cui viviamo e saranno in grado di imporci veri e propri guai come: problemi economici, malattie e ingiustizie.

Il capro espiatorio in questione non è un pensiero qualsiasi, ma contenuti irrazionali del dialogo interiore come: pensieri catastrofici, intolleranze, svalutazioni globali, generalizzazioni. 

In realtà c'è dietro un "meccanismo" complicato, ma provo a riassumerlo e a svelarti perchè è molto importante che tu possa famigliarizzare con questa descrizione. 

Ogni giorno devi prendere moltissime decisioni su molti argomenti e situazioni diverse. 

Avendo poco tempo e tanto lavoro da svolgere, la tua mente, sempre tenendo conto di tutta una serie di influenze esterne che avranno peso nella tua vita, potrà inciampare nelle famigerate convinzioni irrazionali.

Molti illustri psicologi prima di me, hanno considerato le convinzioni irrazionali come i contenitori dei cosiddetti “pensieri bollenti”. 

Essi esprimono forti valutazioni circa gli avvenimenti e hanno un carattere assolutistico, dogmatico e imperioso. 

Possiedono una maggiore influenza su di noi e creano sentimenti più intensi di quanto non facciano i pensieri “freddi”. 

Per questo motivo, vengono definiti “convinzioni irrazionali” in quanto, nella maggior parte dei casi, provocheranno uno stato forte di ansia e influiranno negativamente sull’esito delle nostre azioni.

Ho scritto questo articolo per scoraggiarti ancora di più?

Assolutamente no. Anzi, come spesso accade, vorrei che cominciassi a prendere decisioni.

Da dove partiamo? 

Da qui: sulla base di quanto ribadito più volte rispetto al fatto di essere noi stessi i principali artefici delle idee irrazionali, abbiamo sempre noi il potere di controllarle, o meglio, modificarle.

Cosa possiamo fare?

Possiamo risolvere i tuoi problemi servendoci dell’utilizzo di un metodo scientifico attraverso il quale si cerca di individuare e mettere in discussione le tue  “doverizzazioni” che ti creano disagio.

Solo in questo modo è possibile tornare a pensare in modo “equilibrato”.

Se questo metodo arriva "dall'alto" dal più esperto in quell'argomento, dallo specialista, non ci sono dubbi: saprai che è la cosa giusta da fare e sarai certo di aver scelto bene. 

E cosa dovrai fare?

Il primo passo per modificare il tuo modo sbagliato di pensare è identificare e mettere in discussione i pensieri che attraversano la tua mente e che determinano il tuo modo di reagire in determinate circostanze e situazioni.

Non è un processo che si realizza dall'oggi al domani, serve tempo. Ma per fortuna nel mio studio utilizzo strategie sempre più elaborate per aiutarti a risolvere i problemi che ti porti dietro causati da queste convinzioni. 

Chiamami, ti spiego tutto per filo e per segno.

 

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 e che spesso incoraggia in noi un modo rigido di pensare

sabato 7 novembre 2020

La paura l'affronto e la risolvo con l'ipnosi




Questo periodo è saturo di tumulti nelle piazze di, più o meno, tutta Italia: da nord a sud, migliaia di persone si riuniscono ogni giorno per protestare contro le misure restrittive contenute nei vari DPCM.

Lungi da me entrare nel merito dei singoli provvedimenti, non è il mio mestiere e non è questo il luogo.

Invece, in questa sede, vale la pena analizzare l'aspetto che accompagna e caratterizza queste situazioni: la paura.

Iniziamo con il dire che rispetto a questa pandemia è naturale e logico provarla o averla provata in alcuni momenti. 

Diventa un problema quando è eccessiva, irragionevole, irrazionale ed esagerata.

La paura infatti è una reazione del tutto normale, che ci salvaguarda dai pericoli. Quando però la paura o l’ansia eccessiva, finisce con l’interferire pesantemente sulle attività della vita quotidiana.

Manifestazioni prettamente spontanee, che riescono a portare in piazza migliaia di persone, per ragioni anche diverse da lavoro, trovano nella paura il primo carburante.

Un barista chiama un amico istruttore di nuoto, che a sua volta scrive all'amica estetista, e in poche ore le piazze delle città pullulano di gente: trattasi di proteste il cui filo conduttore è sempre il medesimo. La paura è sempre una reazione immediata a uno stimolo, che spesso può arrivare a forme di attacco di panico. 

Indipendentemente da quanto possano essere arrabbiati con lo stato (di perdere il lavoro o di sentirsi poco tutelati o protetti di fronte alla malattia), il meccanismo che si attiva è sempre lo stesso. La prima sensazione di leggera paura cresce fino ad arrivare al panico nei casi più complessi e gravi. 

Ultimamente la paura è entrata nella vita delle persone quasi di soppiatto, con un singolo evento: il Covis-19. Senza rendersene conto, si è insinuata a tal punto in ogni aspetto della vita che sembra esista dalla nascita. 

Il passaparola ha fatto il resto del lavoro. Corre veloce. D'altronde non si può fare nulla per evitarlo, è il classico problema del passaparola: quando è spontaneo e non controllato, è impossibile sapere come giunge una notizia.

Se arriva una notizia razionale, tutto fila liscio.

Se arriva una notizia sbagliata, si salvi chi può.

Perchè ho accennato alle manifestazioni? Perchè la stessa e identica dinamica che porta manifestanti in piazza è quella che porta le persone a subire la pressione delle notizie terribili più o meno vere. 

A livello razionale, chi soffre di paura, sa che il suo comportamento non ha senso. Ma la paura è così reale e si scatena in modo talmente istantaneo che è impossibile controllarla. Ogni forma di controllo sembra vana, ogni sforzo fatto in questa direzione non fa che aumentare le sensazioni spiacevoli. E più queste aumentano, più la paura cresce.

A questo punto scattano i meccanismi di evitamento. 

Si rinuncia a tutte le situazioni che scatenano la paura. 

Si finisce con il limitare la vita a quei luoghi sicuri in cui ci si trova a proprio agio. 

Con l’ipnosi si può interrompere il circolo vizioso che alimenta la paura, indipendentemente da quanto sia profondamente radicata nella vita di oggi.

L’approccio dipende dalle caratteristiche della paura e della persona che ne soffre. Qualche volta si va alle cause della paura per comprenderla ed eliminarla. Altre volte si lavora direttamente sulla reazione stimolo-risposta, in modo che l’oggetto o la situazione non inneschino più il riflesso della paura.

L'ipnosi si è mostrata una tecnica efficace per trattare la paura. 

E’ veloce, semplice ed efficace. 

Risolve la paura esponendo gradualmente il soggetto a questa, un poco alla volta, in maniera distaccata e sicura. 

Sfrutta tutti e cinque i sensi, e rielabora il contenuto della paura attraverso le immagini. 

E’ una metodologia molto efficace per tutte quelle paure scatenate, come nel caso della pandemia da coronavirus, da una singola situazione o un singolo oggetto.

 Inoltre si dimostra molto valida anche per diminuire l’impatto dei cattivi ricordi o delle esperienza dolorose del passato.

Si può utilizzare, quando la persona è motivata o lo chiede.

Non conosco nello specifico la tua situazione, ma sono certo che un approfondimento di quanto ti ho detto qui sopra, potrà chiarirti ancora meglio le idee.

Per questo motivo da lungo tempo continuo a specializzarmi sempre meglio in ipnosi, per poter rendere sempre più efficace il mio intervento.

Da questo mese ricevo anche nel nuovo e confortevole studio di via Campana a Torino ,nello storico quartiere di San Salvario a due passi dalla facoltà di medicina.

A presto!

 

MT

Una storia attuale

In una calda mattina d'estate, Elena si recò nello studio del dottor Rossi. Da mesi, forse anni, lottava contro ansia e stress, e immagi...