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domenica 13 dicembre 2020

Le leggende metropolitane che non ti aiutano




I coccodrilli nelle fogne di New York.

L'autostoppista fantasma.

Il furto di organi.

Le vipere lanciate dagli aerei.

Hai mai sentito parlare di leggende metropolitane? Sono racconti di fatti al limite dell'assurdo, che vengono narrati cosi tante volte e in così tante versioni che finiscono per diventare reali. 

Ovviamente un fondo di verità c'è, ma ogni persona che racconta cosa è capitato al cugino o alla cognata di qualche amico alla lontana ingigantisce la vicenda.

Anche nella psicologia le leggende metropolitane si sprecano: lo psicologo legge nella mente, se ti rivolgi allo psicologo significa che sei matto, andare dallo psicologo (sicologo per i più istruiti) significa buttare i soldi perchè per una chiacchierata ci sono gli amici, ho visto il mio psicologo al supermercato e sembrava una persona come le altre.

Queste frasi sono state ripetute così tante volte, anche da persone a te vicine e di cui ti fidi, che ci hai creduto, tanto da metterle in pratica e continuare a osservarle quotidianamente. 

Però non hai ancora risolto quel problema che ti porti dietro da tanto tempo. Le difficoltà che comportà sono ancora lì e si fanno sentire.

Cosa stai sbagliando?

Dove stai sbagliando?

Non c'è proprio bisogno di nessuna frase motivazionale. La via per trattare i tuoi problemi conducendoti verso una loro possibile soluzione, si riassume in una sola parola: colloquio psicologico.

Io sono stato fortunato e nella mia vita professionale ho incontrato tanti maestri e professori straordinari. Ho avuto modo di imparare lavorando fianco a fianco con specialisti preparatissimi e innegabilmente bravi. 

Conoscere come funziona il colloquio psicologico e tutte le tecniche a disposizione dello psicologo sarà il vero punto di svolta nella risoluzione delle tue difficoltà.

D'accordo ma dove trovo tutte queste informazioni?

Potresti iscriverti a psicologia, ma non credo sia la scelta più pratica.

Oppure puoi contattarmi spiegandomi il tuo problema. 

Capiremo insieme se posso essere lo specialista giusto per aiutarti a toglierti questo fardello così pesante di dosso.

A presto!

MT

Contact -----------> 3478721360

                             imisir@hotmail.it 

 


venerdì 30 ottobre 2020

Ti fidi dei conoscenti?


Secondo uno studio del 2015, condotto da un importante società di misurazioni statistiche,  le persone si fidano e affidano ai consigli di amici e conoscenti quando si trovano a dover prendere delle decisioni.

Parte di queste decisioni riguardano la propria salute. 

Una parte ancora, di queste, riguardano la propria salute psichica. 

La ricerca prova come il passaparola sia considerato un metodo affidabile dal 74% degli italiani intervistati. 

Che sia un problema di ansia, una difficoltà relazionale, un momento difficile al lavoro, un lutto... la prima cosa che chiunque fa è chiedere pareri alle persone che gli stanno intorno.

Quante volte lo hai fatto anche tu?

Quante volte hai chiesto a quell'amico di darti un consiglio sul professionista che opera nella vostra zona, a quel parente di consigliarti uno specialista per risolvere un problema o a quel collega esperto di PC di aiutarti a scegliere un' esperto che compare su internet. 

Il passaparola è ancora oggi, nonostante tutto, il miglior modo per trovare lo specialista giusto. 

Il motivo è semplice ed è riconducibile alla fiducia.

Ti fidi della persona a cui chiedi il consiglio perché sei certo che ti stia fornendo una testimonianza reale, totalmente disinteressata, che ti garantirà di fare scelte ponderate.

Tuttavia anche questo metodo presenta le sue insidie.

La realtà è che il passaparola casuale non risolverà sempre e facilmente le tue difficoltà. Di qualunque natura esse siano: ansia, depressione, autostima, paure.. 

Sii sincero quante volte il medico o il dentista trovato grazie al suggerimento di un tuo amico si è rivelato non in linea con quanto stavi cercando?

Infatti, il passaparola nasconde un lato rischioso: non è controllabile.

O almeno, non lo è stato fino ai giorni odierni.

Da tempo raccolgo qui, su questo blog tutte le valutazioni e le testimonianze del mio lavoro con le persone. Portando l'esperienza delle loro difficoltà e dei loro problemi, che hanno portato loro a rivolgersi a me.  

Tutto questo è diventato questo spazio. Un modo per capire al meglio se posso essere io lo specialista migliore per te e per il tuo problema.

Non ci sono scorciatoie, ne promesse miracolose. Solo studio. Tanto. Formazione continua. Esperienza che si accumula giorno per giorno. Tutto questo per poter adottare  strategie applicate e dimostrate per aiutarti.

Leggendoi miei articoli  imparerai a capire se posso esserti d'aiuto oppure no e passare oltre. Avrai letto comunque qualcosa di diverso.

Cosa aspetti?

Leggi.

Un caro saluto

MT

sabato 23 maggio 2020

Gli errori di valutazione





E' inutile e forse dannoso continuare a dire che il momento che abbiamo vissuto negli ultimi mesi e che forse vivremo ancora per qualche tempo, è dannoso.

Lo sappiamo.

Ovunque, dalla tv, alla carta stampata, ai social hanno fatto di tutto per ricordarcelo, qualora non c'è ne fossimo accorti.

Temi di natura epidemiologica, economica, sociologica li lascio ovviamente agli addetti ai lavori di quei settori, perché a me interessa come reagisce la persona in questo periodo. I miei pazienti, ma anche i miei famigliari, i miei amici e le persone che conosco.

In modo particolare in questo articolo vorrei vedere con voi quanto è importante prendere delle buone decisioni. Per prendere delle buone decisioni, mettitelo bene in testa è importante comprendere bene che cosa sta accadendo di fronte ai nostri occhi e intorno a noi.

Non solo. E' decisamente importante sapere che le decisioni che prendiamo oggi avranno delle conseguenze. Una scelta oggi, in questo momento (come leggere questo articolo) avrà degli effetti oggi o domani.

Perché dico questo?

Lo dico perché le situazioni di crisi mettono a dura prova la nostra interpretazione della realtà e degli eventi, impedendoci o ostacolandoci nel prendere delle buone decisioni.

Ho letto recentemente un articolo passatomi da un collega, uscito su una rivista inglese che parla degli effetti delle decisioni affrettate. L'articolo afferma che un campione significativo di persone nell'ultimo periodo sono state incapaci di recepire correttamente le informazioni che arrivavano in merito alla pandemia, impedendole in questo modo di agire in modo efficace e rapido.

Per quale motivo?

Per un motivo tecnicamente molto semplice. Queste persone hanno commesso un errore. Ma quale?

Quando leggevano le informazioni, o per essere più realistici, venivano investiti dalle notizie sul Coronavirus, attribuivano maggiore credibilità a quelle che confermavano la loro ipotesi iniziale, sminuendo o certamente ignorando tutte le altre.

L'obiettivo dell'articolo non è certamente quello di stilare una classifica degli errori più comuni. E' importante invece che leggiate fra queste righe come si fa a capire meglio i fatti che ci accadono per poter prendere le decisioni migliori, evitando di mettere il piede nella fossa della sofferenza.

Non mi dilungo su che cosa sono questi errori, ne parlerò volentieri in un'altro articolo. Oggi, mi basta solo che sappiate che normalmente, tutti noi, semplifichiamo i dati di realtà provenienti dal vivere quotidiano, procedendo sulla base delle nostre esperienze pregresse. E' una scorciatoia insomma.

Il nostro cervello se può prendere la via più comoda ma soprattutto più veloce, la prende.

Queste scorciatoie generalmente funzionano bene o abbastanza bene. In generale appunto.

Cosa succede se invece di ragionare, anche in modo sbrigativo, partendo dai dati di realtà, scegliamo di "conversare" sulla base di credenze o percezioni sbagliate?

Che queste scorciatoie ci porteranno in vicoli ciechi. In sostanza se cominciamo a ragionare male, il risultato sarà pessimo. Un pò come per i computer.

Torniamo agli errori di valutazione che hanno commesso le persone protagoniste dell'articolo sopra.

Li chiamerò pre opinioni di conferma. Cosa succede quando parliamo di ansia?

Molti disturbi ansiosi nascono e si mantengono a causa di rigide credenze, queste pre opinioni di conferma appunto.

Una persona che soffre di ansia, un ansia che la fa soffrire e stare male, si concentra solo sui pensieri minacciosi riguardanti gli scenari che dovrà affrontare, cercando conferme in ogni direzione dei propri timori.



           QUANDO C'E' TROPPA GENTE VADO SEMPRE IN ANSIA: SE C'E' TANTA GENTE IO ME NE VADO

                                                                                        ↓

                                                                quel locale è sempre pieno poi...

                                                                                        ↓

                                                          è sabato sera e tutti escono il sabato sera

                                                                                        ↓

                                                a maggio tutte le persone escono per andare nei locali

                                                                                        ↓

                                                               (ci sono tre persone sulla porta)

                                                                                        ↓

                                                                come pensavo il locale è pieno

                                                                                        ↓

                                                                                  ANSIA

                                                                                        ↓

                                                                                me ne vado  


A dimostrazione di quanto sia forte questo modo di ragionare nell'ansia, c'è il fatto che molte persone continuino a sottostimare il rischio di questo di questa loro condizione avendo a disposizione articoli e articoli come questo che li mettono in guardia.

Se ti ritrovi spesso in una situazione tipo quella sopra (e ti fa stare male) e vuoi provare a superare quegli scogli ti consiglio di prenderti ancora qualche minuto e continuare a leggere.

Proviamo a vedere insieme delle possibili soluzioni che possano aiutarci ad abbandonare le pre opinioni di conferma. Utilizziamo quando capiamo possano aiutarci, quattro strategie ben definite:


1) Formuliamo più ipotesi          →          Ci aiuterà a ragionare in maniera più flessibile, lasciando stare il modello "giusto/sbagliato" che generalmente conduce a risposte frettolose e poco imprecise.

2) Confrontiamo fra loro le informazioni delle varie ipotesi          →          Ragionando un pò di più, scegliamo quella più vicina ai nostri scopi. 

3) Valuta i tempi di realizzazione          →         Ragionamento e scelta implicano investimento di tempo. Tienine conto senza esagarere.      

4) Avere fiducia nelle nostre decioni          →         Dobbiamo essere consapevoli della forza delle nostre scelte (ragionate).



Soffrire di ansia non è certo la condizione più piacevole del mondo. Le cose da fare nell'arco della giornata sono pressochè infinite e se, per caso, ti è capita di patire questo disturbo, sai benissimo che nessuno, a parte te stesso, nessuno ti aiuterà. 

In un secondo momento ti potranno aiutare gli specialisti come me, ma andiamo per gradi. Un passo alla volta. 

Un altro errore di valutazione può condurti a non fare nulla, a stare li fermo e quindi a star male. Questa pre opinione consiste nella tendenza a mantenere la condizione attuale, sopravvalutando la possibilità di effetti negativi sulla propria vita e sottovalutando ovviamente i vantaggi.

Supponiamo che tu stia dando da fare per stare meglio, che tu abbia trovato libri validi, articoli utili e che ti stia costruendo una strategia "salvagente" per i tuoi problemi. Esiste tuttavia il rischio che tutta la fatica vada persa per sempre. Un pò come se tu stessi riempiendo tutto il giorno un secchio bucato senza essertene minimamente accorto. 

Per questo motivo, che tu abbia già una tua strategia o che tu non abbia ancora mosso un dito, è fondamentale che tu possa confrontarti con uno specialista di ansia, che ti possa supportare in un trattamento efficace per curare questa condizione così spiacevole e fastidiosa.

MT










Una dimensione nascosta

  Siamo portati a credere di sapere chi siamo: pensiamo di conoscere le nostre reazioni, le nostre paure e ciò che ci motiva. Eppure, quant...