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sabato 25 giugno 2022

Il dilemma del porcospino





Te lo dico ancora una volta, perché a quanto pare è importante ripetere molte volte un concetto per saldarlo bene nella mente. 

Cerca di non lasciarti catturare da promesse e soluzioni estremamente facili in termini di benessere psichico.

Guru pseudo zen, libri miracolosi, percorsi super rapidi, ect, il più delle volte non portano a nulla e  sono l’ennesima trappola acchiappa-persone in difficoltà.

L’ho già detto in mille modi diversi e a confermare le mie parole ci si mettono anche le notizie riportate in questi giorni sui quotidiani, che raccontano di persone vittime di prodotti che non sono truffe, ma del tutto scadenti e inefficaci. 

Ti basta quest’ultima notizia per convincerti a non sprecare il tuo tempo?

So perfettamente che se leggi questo blog, potresti trovarti molte volte stanco e in difficoltà, in un momento in cui ti sembra che tutto remi contro di te.


A questo proposito voglio mostrarti una metafora di Schopenhauer riportata da Freud:


“alcuni porcospini, in una giornata invernale, si strinsero vicini per scaldarsi e non rimanere assiderati. Ben presto, però, proprio quando iniziavano a percepire il tepore, iniziarono anche a sentire le spinedell'uno e dell'altro e a provare dolore, così furono costretti ad allontanarsi. Ma l'inverno era gelido e dopo un po' sentirono di nuovo l'esigenza di avvicinarsi per ritrovare il calore. I porcospini iniziarono così ad avvicinarsi e allontanarsi, sballottati tra due mali "estremi", finché riuscirono a individuare la distanza che permetteva loro di stare bene”.

Stando a questo famoso paragone schopenhaureiano dei porcospini che hanno freddo, nessuno tollera una vicinanza troppo intima dell’altro.

Ho capito dottore ma cosa c’entra con il trovare in rete la soluzione alla mia sofferenza? 
Te lo spiego subito, non è così lontana dalla situazione che si trovano ad affrontare i porcospini, anzi.

Allo stesso modo, il bisogno di relazionarsi socialmente, che in questo caso è affidarsi a qualcuno, ad un “esperto” che è intrinseco dell'essere umano, ci spinge gli uni verso gli altri.

Persone che hanno un bisogno verso persone che hanno (o dicono di avere) gli strumenti per soddisfarlo.

Spesso tuttavia i difetti e le incomprensioni ci allontanano nuovamente, iniziando così anche noi a fare avanti e indietro, incastrati in una sorta di limbo.

Questo “avanti e indietro” può essere riassunto così: 

PERSONA IN DIFFICOLTA’ <———-> PERSONA CON STRUMENTI PER INTERVENIRE 

Questa è la vita reale.
Le soluzioni facili e rapide non ci sono.
Ci sono soluzioni serie e comprovate.

Non ci credi? 
Se vuoi trovarle e scoprire come usarle per il tuo problema, comincia con il chiedere maggiori infoformazioni su come lavora il mio studio. 

Ho detto “studio” non a caso, perché la pianificazione di un intervento e di un percorso richiede una strutturazione che solo uno studio può offrire.

A darti la mappa ci penserò personalmente io in tempi rapidi e senza nessun costo. 


Ecco dove puoi partire —> 3478721360                                         IMISIR@HOTMAIL. IT 

Buona ricerca! 


sabato 21 novembre 2020

Razionalmente lo so che è impossibile, ma ho paura lo stesso




 "Ti chiedo semplicemente di scegliere un punto sul soffito, mantenendo la testa dritta e alzando gli occhi"

"Lo hai trovato?"

"Bene"

"Mentre fissi questo punto, ti chiedo di farlo con la massima intensità di cui sei capace"

"Potrai pian piano sentire gli occhi sempre più stanchi e sempre più affaticati, così tanto da desiderare di chiuderli"

"Molto bene"

"Ora che i tuoi occhi sono chiusi, finalmente un'intensa sensazione di benessere ha raggiunto il tuo corpo"

"Prima la parte superiore del tuo corpo, poi, via via giù fino ai piedi"

"Molto bene"

"E mentre tutto il tuo corpo si sta rilassando, ti chiedo di prestare attenzione al tuo respiro"

"Più inspiri portando dentro di te aria fresca e più ti senti rilassato e più espiri, portando fuori aria e maggiore saranno le fatiche che si allontaneranno dal tuo corpo"

"Così"

"Molto molto bene"

 

Questo è grossomodo uno dei momenti iniziali e fondamentali dell'ipnosi clinica.

Ti chiederai come mai funzionano.

Come possono delle semplici parole influire sul soggetto?

Prima di decidere se affidarti all'ipnosi, potrebbe essere utile prendere un’altra decisione altrettanto cruciale.

Voglio farmi coinvolgere da queste frasi? Dedicare il mio tempo al loro approfondimento e alla loro efficacia?

È una decisione importante. Talvolta non ti renderai neanche completamente conto delle potenzialità di questo intervento o, addirittura, non ne avrai ricevuto una spiegazione soddisfacente.

Ti faccio un esempio per farti comprendere meglio e il più possibile.

Un aereo di linea che precipita è un evento piuttosto raro, tuttavia ci sono molte persone che, durante un volo, ne hanno paura.

Addirittura accade che si guardino attorno timorosi, anche se sanno che sta andando tutto bene a bordo. 

Probabilmente hanno immaginato più volte incidenti per le cause più disparate.

E non solo, quel pensiero forse ha avuto una certa carica emotiva, così ora, quando devono prendere un'aereo, quelle persone,  o meglio una parte profonda di loro, sarà come se fosse convinta che quegli incidenti accadano ogni giorno. 

Infatti, se farai notare ad una persona con una paura di quel tipo, che non è razionale, ti risponderà "lo so che è impossibile, ma ho paura lo stesso!" 

Attraverso le frasi, che noi chiamiamo gli script, forniamo una vera e propria esperienza alla persona e quanto più risultiamo emotivamente coinvolgenti (come un vuoto d'aria che preannuncia una sciagura!), tanto più questa esperienza si inserirà nei suoi vissuti inconsapevoli in modo significativo.

Andando a modificare il modo in cui si rappresenta le cose, quindi gli atteggiamenti e di conseguenza i suoi comportamenti.

Dove puoi trovare le informazioni che ti servono per mettere in pratica quanto detto in questo articolo e sperimentare i benefici dell'ipnosi clinica? 

Potresti pensare che non fa al caso tuo, perchè l'ipnosi è roba per persone che ci credono.

Nulla di più lontano dalla realtà.

Beneficiare di questa tecnica serve proprio a te che hai provato già molte strade per risolvere il tuo problema e non credi ci possa essere ancora una via d'uscita.

Un caro saluto.

MT

 

Come sempre info qui: ----->       3478721360

                                              imisir@hotmail.it

 

 

 

domenica 11 ottobre 2020

I pensieri che ci condannano




Marco è un bambino di 12 anni.

Frequenta la seconda media.

Non ama particolarmente la scuola, tuttavia se la cava bene. Un giorno l'insegnante di matematica decide di fare un compito in classe a sorpresa. 

Marco, non avendo potuto studiare, rischia di prendere un brutto voto. Decide di provare a copiare dalla compagna di banco preparata. 

La professoressa lo scopre. Prende il suo foglio e lo strappa. Non solo, lo riprende piuttosto duramente davanti alla classe. 

Marco trova questa situazione insopportabile. Non riesce a guardare gli occhi dei compagni di classe. 

Questo evento è per lui talmente significativo che ne porterà i segni fino all'età adulta.

Cosa è successo nella mente di Marco?

L'emozione da cui è stato travolto quel giorno in aula è vergogna.

Ora viene il punto importante e fondamentale.

Cosa ha permesso a quell'emozione di continuare ad essere presente nella vita di Marco condizionandolo in età adulta?

Ecco:

che cosa ha detto Marco a se stesso in quel momento strutturandolo come pensiero definitivo e rigido.

E' molto probabile che Marco abbia detto questo a se stesso "tutti mi stanno guardando, ridono di me, è insopportabile. Non voglio provarla mai più".

Questo evento, per quanto spiacevole, Marco lo ha registrato in modo irrazionale. 

Oggi, a distanza di tempo, ogni volta che vive una situazione simile, la interpreta come insopportabile.

Come interrompere questo schema rigido ripetitivo?

Attraverso la messa in discussione di questo pensiero automatico e controproducente.

Vuoi saperne di più?

-----> 3478721360

 


 

 

martedì 19 maggio 2020

Il mio problema è differente










Fuori dal mio studio, bada bene, fuori e non dentro, sento spesso (purtroppo) persone lamentarsi dei loro problemi e delle loro difficoltà e di quanto la loro situazione di vita sia particolare, unica e diversa dalle altre.

Condividendo quanto mi capita di sentire con amici (non colleghi) sforzandomi di spiegare il metodo di intervento che utilizzo per aiutare le persone che si rivolgono a me, c'è sempre qualcuno che si sforza di dimostrare che il suo caso è più particolare degli altri, la sua sofferenza è unica e il suo disturbo diverso da tutti gli altri.

A volte ho l'impressione che molte persone non vedano l'ora si certifichi la loro non curabilità.

"Io ho paura degli alberi con le foglie blu, il mio disturbo è davvero diverso".

No, non è diverso. Ed è proprio qui l'ostacolo.

E' vero che ci sono disturbi inconsueti, poco frequenti e con un numero relativamente basso di persone che ne soffrono, così come esistono patologie frequenti che riempiono gli studi degli psicologi.

Il punto fondamentale è che nessuna difficoltà è differente e se mi segui sai esattamente a cosa mi riferisco e sai precisamente come comportarti se sentissi che qualcosa dentro di te non funziona.

Ma non tutti ovviamente mi seguono da tempo e magari stanno leggendo per la prima volta un mio articolo.

Permettimi di fare un esempio concreto. Il signor Luigi B. è un artigiano molto stimato nel paese dove vive.

Porta avanti la sua attività professionale da oltre venti anni.

Ha una famiglia a cui è molto legato, composta da sua moglie, i due figli e un cane.

Nel tempo libero pratica sport o si dedica al giardinaggio mentre durante le vacanze estive ama le lunghe passeggiate in montagna.

Ora, pensi che il signor Luigi nella sua vita non abbia mai incontrato nessuna difficoltà e non abbia mai sofferto di nessun disturbo, trovando la strada sgombra da ostacoli?

Certo è possibile. Ma non è questo il suo caso.

Pensi che al mondo chi conduce una vita tranquilla e serena non abbia mai avuto nessun grattacapo? Il mondo è pieno di persone così.

E' stato fortunato? E' capitato al posto giusto nel momento giusto? Le sue difficoltà erano diverse?

Niente di tutto questo.

I suoi problemi, quelli che aveva portato in studio e che lo tormentavano, erano molto particolari, e che cosa ha fatto? Ha seguito la metodologia che utilizzo con costanza per stare meglio, per soddisfare quanto gli stava più a cuore: avere una vita tranquilla e felice, soddisfacente insomma.

Indipendentemente dal percorso che ha fatto, ha riconosciuto l'importanza di essere aiutato, supportato con gli strumenti giusti. Era consapevole che l'unica cosa da fare, rispetto ad altri, era ricevere un'aiuto da uno specialista.

Nello studio di uno psicologo, ti vengono forniti gli strumenti reali e le strategie più adatte che ti servono per affrontare e risolvere i tuoi problemi. Strumenti e strategie che non trovi su internet.

Strumenti e strategie che riescono a trovare, non si sa perchè, solo le persone (a cui facevo riferimento all'inizio) che si lamentano che i loro problemi sono diversi.

Problemi cosi differenti che non necessitano dell'intervento di uno specialista.

Che cosa non hanno ancora ben compreso queste persone, che il signor Luigi invece ha capito bene sperimentandone i benefici?

Da un professionista, potrai trovare tutto quello che ti serve per:

- riuscire a stare meglio, abbandonando finalmente la tendenza a complicare le situazioni difficili con letture "terapeutiche" su internet

- essere supportato in un percorso evitando i suggerimenti di inesperti che in passato hanno prodotto solo confusione

E questa è soltanto una piccola parte di tutto quello che puoi trovare in uno studio di psicologia e di cui puoi beneficiare per seguire le orme del signor Luigi lasciando perdere chi continua a lamentarsi senza fare nulla per stare meglio.

Buona riflessione.

Ad Ivrea ricevo qui ----------> Centro Medico Jervis

A Torino qui ----------> Studio di Psicologia Rebaudengo

MT







martedì 12 maggio 2020

La soluzione dei tuoi problemi la trovi su internet?




In questo blog parlo frequentemente di ipnosi, di tecniche di rilassamento e di strumenti induttivi. Non ho mai parlato però di come questi contenuti nascono e di come si sviluppano in nome di una corretta esposizione divulgativa dei fatti.

La conoscenza viene costruita attraverso la lettura e la formazione, in qualunque ambito.

Internet abbonda di articoli di ogni tipo e genere, possiamo trovare milioni di contenuti con un semplice click. L'area psicologica è ricca di scritti e contributi di ogni tipo, dall'auto-terapia alla diagnosi, come un supermarket dove ti basta allungare una mano per prendere ciò che più ti piace.

Ma quali caratteristiche deve avere un buon articolo?

Se non ti occupi professionalmente di psicologia difficilmente sentirai la necessità di comprendere fino in fondo il processo di costruzione di un contenuto, tuttavia avere una piccolissima infarinatura su come deve essere, può davvero aiutarti a scartare il materiale grossolano, proprio come nel supermercato con i prodotti scaduti.

Un articolo ben fatto e soprattutto utile deve avere tre caratteristiche principali.

La numero 1. E' probabilmente la più ovvia. Deve portare a conoscenza della gente comune che lo legge (ripeto: mi riferisco a materiale divulgativo) un modo o una tecnica che potrà essere sfruttato per applicazioni pratiche.

La numero 2. Deve descrivere in modo dettagliato ma comprensibile l'applicazione della tecnica e le varie spiegazioni del caso. In questo modo il lettore potrà, da solo, riprodurre quanto ha letto.

La numero 3. Deve contenere le informazioni necessarie per poter risalire al suo autore e alla sua formazione come garanzia di genuinità.

Lo so, sembra banale, ma una condizione essenziale affinché un articolo possa essere utile è che possa raggiungere i suoi potenziali lettori e venga letto. Fin qui tutto bene, quindi, qual'è il problema ti chiederai.

Il problema è che ogni giorno, se si mette insieme tutta la mole di materiale che viene prodotta e buttatta in rete, abbiamo un numero a sei zeri di conentuti disponibili. 

Ma il problema quindi quale sarebbe?

Te lo spiego subito con un esempio.
Una persona che vuole provare a capirne di più dell'ansia che l'affligge da tempo è quasi esclusivamente interessato agli articoli che parlano dei disturbi d'ansia e difficilmente leggerà materiale sull'interpretazione dei sogni. Detto questo sarà per lui impossibile leggere tutto quello che viene pubblicato solo nella sua lingua. 

Dovrà necessariamente fare una scelta. Ma come? Te lo dico io.

Scegli sempre contenuti che appartengono a riviste riconosciute e affidabili, la cui credibilità può essere provata. 

Se vengono citati numeri e statistiche è sicuramente un buon punto di forza .

Cerca le informazioni per poter contattare l'autore se dovessero servirti informazioni aggiuntive. La possibilità di poter condividere con la fonte indica probabilmente maggiore autenticità e meno produzione asettica.

Se sono presenti i riferimenti bibliografici decisamente meglio.

Parlerò del titolo in seguito, ora torniamo dalla persona con disturbo d'ansia che ora ha per le mani dei potenziali articoli che possono (secondo lui) chiarirgli le idee. 

Spesso si trova fra le mani un l'equivalente di un romanzo giallo, dove, fin dall'inizio si cerca di creare suspense per poi proseguire fino alla conclusione e pertanto, alla scoperta del colpevole. 

Questo perche?

Perchè, in questo modo, il nostro lettore potrà convincersi che varrà la pena investire il tempo necessario per una lettura approfondita dell'articolo. 

Lettura che si spera possa aiutarlo.

Concludiamo con il titolo: che è l'unica parte dell'articolo che la maggior parte delle persone vedrà. 

Un titolo brillante cerca di attirare l'attenzione, con risultati non sempre all'altezza delle aspettative.

Perchè ho voluto metterti a conoscenza di queste puntualizzazioni?

Perchè da tanti anni leggo, studio, mi formo e, di conseguenza, ho incontrato tante e tante volte materiali dozzinali, magari spavaldi ma mediocri, che volevano esclusivamente trasmettere l'idea che si stava leggendo un prodotto geniale e innovativo a cui nessuno aveva mai pensato prima.

Si ponevano l'obiettivo di aiutare, per quanto possibile, a fare chiarezza su un problema, come per la persona di prima con la sua ansia? Nemmeno per idea.

Se stai leggendo queste righe magari vuoi risolvere un problema. Stai cercando una possibile soluzione.

E se stai cercando una soluzione al tuo problema lascia perdere le "idee innovative", cerca il metodo più adatto a te e più sicuro.

Buona ricerca.

MT







domenica 10 maggio 2020

Vuoi consegnare le chiavi al vicino di casa?





Ormai siamo ad un passo dal "dato di fatto" ossia che le difficoltà e i disturbi, prima minuscoli o latenti in tante persone, ora stiano prendendo il sopravvento, facendo vivere agli interessati uno dei periodi più tristi e difficile della loro storia.

Non è per nulla facile riuscire mantenere un equilibrio emotivo soddisfacente quando da tempo le avvisaglie avvertono che il problema sta avanzando, e spesso cosa accade? Trascuriamo i campanelli di allarme o non gli prestiamo sufficiente attenzione.

Campanelli di allarme? Di che cosa sto parlando? Ti faccio qualche esempio:

1) Ad ogni banale discussione reagisco in modo rabbioso e irragionevole

2) Piango spesso e, particolarmente, in solitudine

3) Mi preoccupo per le cose di tutti i giorni in maniera cosi intensa da rendere difficile lo svolgimento delle normali mansioni ad esempio lavorative

4) Faccio molta fatica ad addormentarmi nonostante la stanchezza fisica

5) Se comincio qualcosa non la porto a termine e provo solo un senso di inutilità

Questi segnali, che se vogliamo chiamare sintomi, è corretto, possono essere sfumati, più o meno intensi e variare da persona a persona, ma possono tutti essere condensati in un'unica riflessione: non è per nulla facile riuscire a stare bene in una situazione del genere.

Sinceramente comprendo la sofferenza e la frustrazione di tante di queste persone che si rivedono in quei cinque punti. Donne, uomini, giovani, anziani, che si ritrovano a fare i conti con la quotidianità, dove l'accadere e il ripetersi giornaliero non permette troppe distrazioni a svantaggio del nostro "caro amico" equilibrio.

Equilibrio equivale a benessere.

Come si può andare avanti in una situazione del genere?

E' una domanda che sicuramente ti sei posto anche tu, se almeno in un punto hai visto scritto il tuo nome.

Leggendo numerosi articoli, ma soprattutto dati, ho appreso che tantissime persone quando si trovano ad affrontare un difficile momento di vita parlano con familiari o amici di cui si fidano, cercando e sperando in un supporto o, per i più ottimisti, una soluzione.

Molti uomini e molte donne, in preda allo smarrimento causato dal malessere, hanno consegnato le chiavi della loro salute emotiva in mano ad altre persone non qualificate per farlo.

Hanno scelto la via (apparentemente) più facile, più rapida, più ingenua.

Condivido naturalmente solo in piccola parte questa loro scelta, perché allo stesso tempo, come noto dalle persone che si rivolgono a me, ci sono molte individui che invece hanno retto il duro colpo delle avversità e ora si stanno impegnando, con un duro lavoro su se stessi, a riprendere in mano la loro vita.

Come ci sono riusciti?

Affidandosi ad un professionista che altro non fa che applicare particolari tecniche e strategie specifiche della professione, apprese dopo un lungo percorso di studio e formazione continua.

La pandemia che ha colpito il nostro paese e il resto del mondo, ha messo a dura prova anche le persone che seguo da tempo, portando loro ansia e preoccupazioni, ma allo stesso tempo, grazie alle abilità e alle strategie apprese nei loro percorsi, non si sono spaventati ne, tanto meno demoralizzati perché consapevoli delle capacità acquisite.

Immagino, come sempre, che se stai leggendo questo articolo, sei una persona determinata, che farebbe di tutto per stare meglio e per risolvere i problemi che ti assillano.

Per questo motivo voglio continuare a parlarti attraverso questi scritti, della metodologia e dell'approccio che da sempre utilizzo per aiutare le persone che entrano nel mio studio.

Questo percorso riabilitativo è finalizzato a curare la sofferenza psichica attraverso l'accompagnamento della persona verso la risoluzione dei propri problemi comportamentali, emotivi, relativi alle proprie credenze o del proprio modo di pensare.

Quindi, se vuoi evitare di consegnare le chiavi del tuo benessere al vicino di casa  e vuoi affrontare una volta per tutte le tue problematiche, contattami attraverso uno dei canali che preferisci.

MT

Una dimensione nascosta

  Siamo portati a credere di sapere chi siamo: pensiamo di conoscere le nostre reazioni, le nostre paure e ciò che ci motiva. Eppure, quant...