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sabato 27 maggio 2023

Il villaggio


Il Regno di Jayco Ayula  era noto per le sue meraviglie. 

C'era un villaggio in particolare, chiamato Orica, dove vivevano molte persone che non erano in grado di gestire i loro problemi relazionali e sentimentali.

Per loro c'era Yates, la celebre maestra che aveva sviluppato un metodo di cura molto particolare. 

Era specializzata nell'ascoltare le persone e nel costruire una relazione di fiducia tra lei e il a persona che chiedeva il suo aiuto.

Vittoria era una giovane donna che viveva nel villaggio Orica. 

Aveva perso i suoi genitori quando era ancora molto giovane. 

Questo evento aveva lasciato un segno profondo nella sua vita, portandola a soffrire di un malessere diffuso e continuo.

Nel Regno questo male veniva chiamato l’ombra difficile.

Tuttavia, non aveva mai avuto il coraggio di parlarne con nessuno, fino a quando sua nonna le parlò di Yates.

Vittoria inizialmente era molto scettica su questo tipo di matodo, ma decise di dare una possibilità a Yates. 

Appena entrata nel suo studio, notò che la stanza era molto accogliente. 

La luce delle candele creava un'atmosfera di calma e serenità.

Yates le chiese semplicemente di sedersi e di parlare di sé. 

Inizialmente, Vittoria fu molto timida e nervosa. 

Ma Yates  non la giudicava, non la interrompeva e le dava il tempo di parlare.

Dopo un po', Vittoria si sentì a proprio agio con Yates. 

Era come se la maestra di cura fosse una vecchia amica con cui non si vedeva da tempo.

Non era facile parlare dei suoi problemi, ma grazie alla fiducia che stava costruendo con Yates, iniziava a sentirsi sempre più a suo agio.

Con il passare degli incontri, Vittoria capì che era iniziato un percorso importante, che la stava aiutando a superare i suoi timori e a diventare più fiduciosa in sé stessa. 

Era come se Yates sapesse cosa dire in ogni momento. 

Anche se non diceva molto, ogni volta che apriva bocca, i suoi interventi erano perfetti alle orecchie di Vittoria. 

Aveva una grande intelligenza emotiva . Vittoria sapeva che Yates aveva capito cosa stavano dicendo i suoi occhi, il suo corpo, le sue parole, le sue emozioni. 

Si sentiva compresa, vista e riconosciuta. 

Era come se Yates avesse la capacità di entrare nella sua mente e di aiutarla a razionalizzare i suoi pensieri più profondi.

A volte, aveva paura di aprirsi troppo, ma Yates le faceva sentire che non era sola. Che c'era qualcuno che la ascoltava e che era lì per aiutarla a superare i suoi problemi.

Vittoria sapeva che Yates era una maestra straordinaria, una persona che aveva la capacità di creare un ambiente accogliente e sicuro, che avrebbe permesso a ogni persona di sentirsi a proprio agio. 

Aveva finalmente capito l'importanza della relazione con una persona significativa, della fiducia, della comprensione e della vicinanza emotiva tra persona che cerca aiuto e persona che sa come farlo.

Grazie a questo percorso, Vittoria aveva liberato la sua anima dai demoni interni, aveva imparato ad amare se stessa e ad affrontare la vita con maggiore consapevolezza e resilienza. 

Era grata a Yates per averle insegnato la magia della relazione che aiuta, e sapeva che avrebbe sempre una persona speciale a cui rivolgersi nei momenti di difficoltà.

domenica 25 ottobre 2020

La prima seduta di ipnosi


Da quando internet è diventato libero e accessibile a tutti, anche il mondo della cura a dovuto farci i conti. Volente o dolente.

Perché?

Perchè il world wide web ha letteralmente abbattuto tutte le barriere. Una volta la cura, infatti, passava essenzialmente attraverso il passaparola. Medico bravo, mi trovo bene, lo consiglio.

Al massimo erano i medici dei grandi studi professionali che potevano avvalersi di grossi investimenti in termini di pubblicità. 

In generale, quindi, esisteva una competizione tutto sommato limitata ai confini delle varie micro realtà di città o di provincia. 

Internet, invece, ha cambiato improvvisamente le regole del gioco trasferendo la battaglia in un'arena di magnitudo mondiale, senza barriere di sorta.

Improvvisamente le persone che avevano bisogno di un professionista che le aiutasse hanno iniziato a guardare allo stesso scaffale delle offerte. Lasciando da parte conoscenze e passaparola.

E se non hai un'idea sufficientemente chiara su cosa ti serve, ti ritrovi a battagliare fra un'infinita babele di offerte. Tutte uniche. Tutte efficaci. Tutte che fanno al caso tuo.

Quindi, soprattutto se sei un neofita del web dovrai fare in modo di trovare le dritte giuste e soprattutto sicure.

Prendiamo l'ipnosi.

Hai, dopo un lungo processo di riflessione, deciso che l'ipnosi è la tecnica giusta per la cura del tuo disturbo. 

Ora stai per iniziare la tua prima seduta di ipnosi.

Ti aspetti, con molta probabilità, qualcosa di spettacolare, ma (ovviamente) non accade nulla di tutto questo.

La prima domanda che ti verrà ricolta sarà " che cosa vuoi cambiare?"

Da questo momento in poi capeiremo insieme se l'ipnosi può fare al caso tuo e se io (in questo caso) sono lo specialista più indicato per te.

Da parte mia verificherò se sono in grado di aiutarti a raggiungere il tuo obiettivo.

Fatto questo potremo cominciare a sperimentare l’ipnosi.

Ti condurrò lungo un percorso nel quale sperimenterai sensazioni di rilassamento, pace e tranquillità crescenti. 

Questa parte dura tra i venti e i trenta minuti, e molte persone che si sono rivolte a me, hanno detto molto sorpresi, che questa esperienza è stata una delle più rilassanti della loro vita.

Il rilassamento non fa parte delle nostre vite frenetiche, e molti lo scoprono per la prima volta.

Terminato il rilassamento, discutiamo brevemente questa prima esperienza di ipnosi e fissiamo il prossimo appuntamento.

E questa è soltanto una parte infinitesimale di ciò che imparerai seguendo il mio blog o. ancora meglio, contattandomi e parlando di persona con me.

 Sei sicuro di voler restare con il dubbio?

A presto.

 MT

 


domenica 11 ottobre 2020

I pensieri che ci condannano




Marco è un bambino di 12 anni.

Frequenta la seconda media.

Non ama particolarmente la scuola, tuttavia se la cava bene. Un giorno l'insegnante di matematica decide di fare un compito in classe a sorpresa. 

Marco, non avendo potuto studiare, rischia di prendere un brutto voto. Decide di provare a copiare dalla compagna di banco preparata. 

La professoressa lo scopre. Prende il suo foglio e lo strappa. Non solo, lo riprende piuttosto duramente davanti alla classe. 

Marco trova questa situazione insopportabile. Non riesce a guardare gli occhi dei compagni di classe. 

Questo evento è per lui talmente significativo che ne porterà i segni fino all'età adulta.

Cosa è successo nella mente di Marco?

L'emozione da cui è stato travolto quel giorno in aula è vergogna.

Ora viene il punto importante e fondamentale.

Cosa ha permesso a quell'emozione di continuare ad essere presente nella vita di Marco condizionandolo in età adulta?

Ecco:

che cosa ha detto Marco a se stesso in quel momento strutturandolo come pensiero definitivo e rigido.

E' molto probabile che Marco abbia detto questo a se stesso "tutti mi stanno guardando, ridono di me, è insopportabile. Non voglio provarla mai più".

Questo evento, per quanto spiacevole, Marco lo ha registrato in modo irrazionale. 

Oggi, a distanza di tempo, ogni volta che vive una situazione simile, la interpreta come insopportabile.

Come interrompere questo schema rigido ripetitivo?

Attraverso la messa in discussione di questo pensiero automatico e controproducente.

Vuoi saperne di più?

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martedì 26 maggio 2020

Lo studio dello psicologo: quello che di solito dalle foto non si vede




Lo studio professionale dello psicologo è un luogo, per certi versi, anche piuttosto conosciuto. Non poche persone infatti valutano le competenze del professionista anche in funzione dell'arredamento del studio.

I giudizi e le opinioni migliori li ricevono le stanze ordinate e accoglienti, con elementi morbidi e colorati come tappeti e cuscini.

Meglio ancora se alle spalle del dottore è appeso un Monet.

Gli studi professionali degli psicologi ovviamente, possono essere di molti tipi e ognuno cercherà di trovare il giusto equilibrio tra la funzionalità degli spazi e l'atmosfera di tranquillità da trasmettere alla persona.

Ma di qualsiasi tipo siano, sono affascinanti.

Scrivanie moderne, minimal o retrò. Poltrone comode, colorate, morbide. Lampade eleganti o moderne. Tappeti o quadri ricercati.

No non siamo nell'Austria freudiana dei primi del '900, grand parte degli studi oggi sono così.

Per saperlo basta dare un'occhiata ai tanti siti o riviste che parlano di arredamento professionale.

Quello che le riviste specializzate o internet non dicono è che gli studi sono fatti sì di tutte queste cose, ma soprattutto e prima di tutto dello specialista dentro.

"Di che cosa mi vuole parlare?" 

Spesso si parte così con una (apparentemente) semplice domanda. Una domanda posta da una persona che cercherà di non sciupare mai il prezioso tempo della persona che si è rivolta a lui. Utilizzerà questo spazio in modo meticoloso, con la parola e la tecnica.

Non si limita ad ascoltare e a parlare. Cura.

Avete presente le discussioni più o meno interessanti di un gruppo di persone?

Ecco: nello studio dello psicologo non c'è dialogo che sia uguale ad un altro, che abbia la stessa intensità, lo stesso tema, le stesse parole. Eppure ciascun dialogo ha un'intensità, un  tema e delle parole magistralmente studiate per ottenere il risultato migliore possibile.

Questo significa che il colloquio non è una chiassosa chiacchierata (per quanto piacevole) al bar, ma uno strumento che, in proporzione, somiglia più ad un parlare sottovoce.

C'è qualcuno (lo psicologo) che con inimmaginabile pazienza ordina le parole e i pensieri della persona che gli sta di fronte, affinché nuove parole e soprattutto nuovi pensieri possano crescere e fortificarsi.

Qualsiasi siano lo scopo della visita e la specializzazione  dello psicologo c'è sempre un problema da affrontare.

E c'è sempre uno specialista pronto a mettere a disposizione i propri strumenti.

Il risultato è che ogni singola parola, ogni riflessione sarà tagliata esclusivamente per quella persona con quel problema.

Tutto questo per dire che dentro lo studio non avvengono miracoli ma risultati di applicazioni di tecniche ben precise. Lo studio dello psicologo è disciplinato al pari di altri studi professionali. La precisione non deve essere meno clemente.

Se un problema non viene affrontato, col passare del tempo si arroccherà o piuttosto peggiorerà. Per accorgersene basta proprio uscire da uno studio.

Si, hai letto bene: uscire non entrare.

La scelta è tra entrare in uno studio e restare fuori, ovvero scegliere di non fare nulla. Si tratta sempre, in fondo in fondo, di prendersi cura di se stessi.

E per prendersi cura di se stessi occorre farsi aiutare.

MT

Studio a Ivrea --------> QUI

Studio a Torino --------> QUI

Una dimensione nascosta

  Siamo portati a credere di sapere chi siamo: pensiamo di conoscere le nostre reazioni, le nostre paure e ciò che ci motiva. Eppure, quant...