L’unico modo per migliorare e far crescere la qualità dell’intervento è sapere direttamente da te cosa posso migliorare.
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martedì 26 luglio 2022
L’ABC
L’unico modo per migliorare e far crescere la qualità dell’intervento è sapere direttamente da te cosa posso migliorare.
martedì 2 febbraio 2021
Il tempo é tiranno
È tanto il tempo necessario affinché le persone riprendano a vivere in modo normale prima di aver risolto il loro problema.
Ma è davvero così per tutti? La risposta, come puoi immaginare, è no.
Importanti riviste di psicologia hanno interpellato molti specialisti nel settore della salute mentale e, secondo l’80% degli intervistati la maggior parte dei loro pazienti torneranno ad una vita normale entro un tempo relativamente breve, mentre per le persone meno fortunate il tempo è di tre quattro volte più lungo.
Nella stessa indagine è emerso che il coronavirus porterà un aumento delle disuguaglianze, un divario che già esiste e si allargherà ancora di più.
La “fotografia” che hanno scattato non riguarda solo le persone con un problema molto strutturato da affrontare, ma è riferita anche a uomini e donne impegnati ad affrontare problemi oggettivamente minori o dettati da particolari situazioni.
Non è ovviamente la fortuna o il caso a creare questa distinzione. In questo scenario non è la persona maggiormente privilegiata che risolverà in tempi più veloci le sue problematiche, ma quella che ha costruito meglio il proprio percorso.
Potresti pensare che sia la stessa cosa, che una tecnica sia migliore di un'altra per uno specifico problema, ma non è così soprattutto per alcuni disturbi, dove molte variabili fanno si che un tipo di intervento sia più indicato.
Purtroppo sono stati presi come esempio da molte persone, che così facendo si sono trovati a seguire un modello con la data di scadenza a tempo piuttosto variabile.
Questo è il vero grosso rischio di chi vuole risolvere un problema e non ha ben chiaro cosa fare, ha letto un procedimento che utilizzava una tecnica e adesso ha l’urgenza di fare qualcosa per mettersi nelle condizioni di stare meglio.
Ovviamente esistono le eccezioni alla regola, ci sono persone che hanno capito prima di altre che rischi stavano correndo se fossero rimaste ferme e, soprattutto, hanno cercato i giusti modelli a cui ispirarsi.
Posso citare alcune persone che ho seguito. Donne e uomini che hanno cambiato il proprio modo di intendere la cura e l'aiuto, cercando anche tecniche alternative di trattamento. Proprio nell’anno dei lockdown non solo hanno retto alla crisi, ma sono riusciti a ottenere risultati migliori dei precedenti.
“Questo è il giorno in cui ho imparato dei concetti che mi hanno portato a stare meglio. Condizione che ho sempre meglio fortificato.
È passato solo poco più di un anno, mancano pochi giorni alla fine del mese di settembre e questo mese posso dire essere il primo dove ho lasciato alle spalle il mio problema.
Sono molto orgoglioso di ciò che sono riuscito ad ottenere.
Grazie.”
Queste sono le parole di Roberto B. e, come vedi, il suo vero traguardo non è tanto lo stare bene, quanto il rendersi conto di quanto importante è stato il suo contributo a tal punto dal volerlo condividere con me e con tutti quanti.
Se vuoi far parte di quella percentuale che non impiegherà molto tempo per stare meglio, prenditi un pò di tempo per riflettere su questo punto:
- Definire il problema
- Accordare l’obiettivo
- Analisi e valutazione delle tentate soluzioni
- Tecnica di intervento
- Soluzione
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Risponderò con piacere a tutte le tue domande in modo del tutto focalizzato alla tua particolare situazione.
MT
martedì 12 gennaio 2021
Tutti nello stesso mare.
Nonostante io stesso lavori e studi con impegno da diversi anni, non avrei mai immaginato di trovarmi in una situazione di lockdown totale. Ed ovviamente dei sui effetti. Tutto ciò ci sta insegnando e sta mettendo a nudo la nostra fragilità. In questo periodo abbiamo messo da parte molte nostre esigenze rimanendo chiusi in casa in attesa che tutto passi. La pandemia sta anche mettendo a nudo la fragilità del nostro equilibrio psicofisico in particolare di tante persone che hanno dovuto fare i conti con questioni economiche. Un momento storico simile ha peggiorato molte e molte disturbi già in essere. Una situazione del genere e molte persone hanno dovuto rivolgersi a specialisti della sfera psi. Queste sono fatti che devono far meditare su ciò che stavamo costruendo e soprattutto su ciò che dovremo costruire in futuro. A che cosa e a chi mi riferisco quando parlo di costruire? Questo è un momento di grande cambiamento interiore e le persone dovranno pianificare le prossime attività con una visione chiara di ciò che sarà necessario portare avanti. Costruire appunto. Ma cosa? La propria salute. Abbiamo imparato che le turbolenze sono pericolose, e le crisi mondiali e nazionali non sono eventi che indipendenti ma hanno enorme influenza sul singolo. Questa breve “fotografia” l’ho presa in prestito dai quotidiani degli ultimi mesi. Aggiungo ancora un appunto che manca e che ogni persona dovrebbe capire: queste turbolenze colpiscono tutti, indistintamente. Però l’effetto che hanno sulle difficoltà e sui disturbi già presenti non è sempre uguale. Quello che può fare la differenza nell'affrontare il tuo disturbo sei proprio tu. Con le tue decisioni e le tue conoscenze. Per questo motivo voglio riportare questi quesiti, che rimandano ad argomenti sui quali dovrai essere informato: - é sufficiente dire ad una persona depressa "SORRIDI"? - é sufficiente dire ad una persona ansiosa "CALMATI"? - é sufficiente dire ad una persona malata grave "RILASSATI"? - é sufficiente dire ad una persona con demenza "RICORDATI"? - é sufficiente dire ad una persona fobica "CALMATI"? La persona non è mai il sintomo, tuttavia questo va accolto - studiato - trattato. Se vuoi approfondirne la conoscenza, ti invito a prenotare un Lunedì Sera Psicologico. MT |
domenica 13 dicembre 2020
Le leggende metropolitane che non ti aiutano
I coccodrilli nelle fogne di New York.
L'autostoppista fantasma.
Il furto di organi.
Le vipere lanciate dagli aerei.
Hai mai sentito parlare di leggende metropolitane? Sono racconti di fatti al limite dell'assurdo, che vengono narrati cosi tante volte e in così tante versioni che finiscono per diventare reali.
Ovviamente un fondo di verità c'è, ma ogni persona che racconta cosa è capitato al cugino o alla cognata di qualche amico alla lontana ingigantisce la vicenda.
Anche nella psicologia le leggende metropolitane si sprecano: lo psicologo legge nella mente, se ti rivolgi allo psicologo significa che sei matto, andare dallo psicologo (sicologo per i più istruiti) significa buttare i soldi perchè per una chiacchierata ci sono gli amici, ho visto il mio psicologo al supermercato e sembrava una persona come le altre.
Queste frasi sono state ripetute così tante volte, anche da persone a te vicine e di cui ti fidi, che ci hai creduto, tanto da metterle in pratica e continuare a osservarle quotidianamente.
Però non hai ancora risolto quel problema che ti porti dietro da tanto tempo. Le difficoltà che comportà sono ancora lì e si fanno sentire.
Cosa stai sbagliando?
Dove stai sbagliando?
Non c'è proprio bisogno di nessuna frase motivazionale. La via per trattare i tuoi problemi conducendoti verso una loro possibile soluzione, si riassume in una sola parola: colloquio psicologico.
Io sono stato fortunato e nella mia vita professionale ho incontrato tanti maestri e professori straordinari. Ho avuto modo di imparare lavorando fianco a fianco con specialisti preparatissimi e innegabilmente bravi.
Conoscere come funziona il colloquio psicologico e tutte le tecniche a disposizione dello psicologo sarà il vero punto di svolta nella risoluzione delle tue difficoltà.
D'accordo ma dove trovo tutte queste informazioni?
Potresti iscriverti a psicologia, ma non credo sia la scelta più pratica.
Oppure puoi contattarmi spiegandomi il tuo problema.
Capiremo insieme se posso essere lo specialista giusto per aiutarti a toglierti questo fardello così pesante di dosso.
A presto!
MT
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martedì 24 novembre 2020
Rifletti su questo
Ti invito a riflettere su questo quesito:
E' maggior fonte di sofferenza non poter avere ciò che si desidera o non riuscire a liberarsi da ciò che non si desidera?
Mi spiace, non posso darti una risposta definitiva.
Perchè? Ti chiederai.
Perchè nel bel mezzo dell'interrogativo c'è un un'incognita.
E questa incognita è data da come le persone pensano riguardo la loro situazione.
Se da tempo ti trovi ad affrontare una situazione difficile o vuoi semplicemente avere meglio chiaro questo principio, perchè potrebbe dare un nome alla tua sofferenza, scrivimi.
Perché nella maggioranza dei casi i pensieri che valutano e interpretano sono responsabili delle difficoltà che ci troviamo a vivere ogni giorno.
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