Ti sei mai chiesto come sarà il futuro per i giovani?
Qualche presunto guru della psicologia o della sociologia che spopolano sul web potrebbero ridurre tutto alla responsabilità degli attuali adulti nella costruzione del divenire dei giovani di oggi.
Esiste una “formula magica” per comprendere a pieno, senza semplificazioni, la portata di questo fenomeno?
Ovviamente io non la possiedo.
Da parte mia non ci sarà mai la tentazione di ridurre a pochi slogan o spiegazioni preconfezionate.
Rispetto questa questione, voglio rimandarti una cosa che devi tenere bene a mente: molti giovani hanno poca fiducia nei loro genitori perché dicono che rappresentano soltanto gli ideali del denaro e dell’immagine sociale.
Ma a loro, probabilmente, queste cose non interessano.
Una giovane ha bisogno di una solida identità prima di ogni altra cosa.
Che cos'è l'identità?
L’ identità rappresenta l’aspetto di Sé che è accessibile e saliente in un particolare contesto e che interagisce con l’ambiente.
Per poter svilupparsi bene l'identità, non servono formule magiche, singoli straordinari elementi o chissà cosa diavolo si sono inventati là fuori i maghi della motivazione, solo, come hanno detto Jones e Pitman nel 1982, mettendo in atto diverse strategie di presentazione di sé.
In che modo?
Ci sono 3 possibili scenari:
1) Convincere gli altri circa la propria attrattiva e le proprie qualità
2) Essere temuto e creduto
3) Convincere gli altri delle sue competenze
Ora, immagino che ti piacerebbe conoscere le ragioni di questa situazione così difficile nello sviluppo dell'identità nei giovani.
Peccato però, che, per molto tempo hai guardato nella direzione opposta o errata.
In alcune occasioni tuttavia, hai sospettato (come in film giallo) ci fosse lo zampino della scuola.
E questa volta hai pienamente ragione perché come direbbe il Professor Galimberti, la scuola è messa malissimo.
La scuola è un disastro da 40 anni. Mettiamo in cattedra insegnanti abilitati all’insegnamento soltanto sulla base della competenza nella loro materia, e che magari non sanno comunicare o affascinare.
Sempre secondo il professore se mancano queste doti naturali, empatiche, non educhi nessuno: stai semplicemente demotivando i ragazzi.
Quindi cosa dovrebbe fare la scuola per aiutare i giovani a costruire in maniera sicura e solida la propria struttura psichica?
Non guardare solo al risultato, gli studenti vanno ascoltati, bisogna capire il loro mondo.
È necessario utilizzare una metodologia molto vicina a quella seguita nei percorsi di terapia psicologica, dove si dà maggior importanza all'unicità della persona.
Non ha cosa fa, ma a chi è.
Non in quanto tempo l'ha fatto, ma al perché l'ha fatto.
Maggiori informazioni:
3517593213
3478721360
imisir@hotmail.it