Durante un colloquio con una persona che seguo, ho ascoltato una frase che mi ha spinto a riflettere e che oggi voglio condividere: “La maggior parte delle persone che soffrono di ansia, mettono dei limiti alla quantità di cose che possono fare". Ora, sai di quali limiti parlava? Te li elenco subito, perché potrebbero risultarti familiari: 1 - incapacità generale e diffusa su gran parte della giornata e delle situazioni di rilassarsi 2 - senso di eccessiva stanchezza che mette nelle condizioni di disdire appuntamenti di qualunque naturan 3 - la qualità della vita è significativamente ridotta 4 - la situazione non è specificata da altre condizioni mediche Se ti rivedi in queste circostanze, potrebbe voler dire che la tua condizione si sta avvicinando ad un disturbo di tipo ansioso. Ad oggi, secondo il mio modo di lavorare, è impensabile non procedere in questo modo: rendere consapevole il soggetto circa il tipo di pensieri controproducenti che genera costantemente e rendere più concrete le preoccupazioni che altrimenti resterebbero confuse e astratte. Per superare questa problematica è importante riprogrammare o rimodellare la tua vita attraverso l'impegno nel seguire un percorso. Questo impegno consiste nello sfidare e confutare i pensieri disfunzionali ogni volta che si presentano stimoli in grado di scatenarsi. Ho parlato e mi sono confrontato con diverse persone curiose di conoscere e comprendere i principali obiettivi del trattamento e oggi, a distanza di qualche mese, ho deciso di mettere "nero su bianco' questi fondamentali obiettivi, in modo da non farti più commettere errori e portarti ad avere maggiori possibilità di lavorare sulla tua problematica ansiosa. Tieni quindi a mente questo:
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venerdì 7 maggio 2021
Con l'ansia non vai sul sicuro
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Teresa
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