sabato 23 ottobre 2021

Quanto sei vulnerabile?



Sono le 6 del mattino, di una tranquilla giornata di primavera. 

Suona la sveglia. 

Ti alzi, fai colazione e, leggendo le notizie sul Corriere della Sera, scopri che il governo ha deciso di rendere illegale l'uso dei social. 

Così, dalla sera alla mattina, non hai più un profilo sulle varie piattaforme. 

Rilassati, non sto scrivendo questo articolo per spaventarti. 

La mia idea è quella di farti calare nei panni delle persone fuse con le varie identità digitali fatte di relazioni liquide, di  schermi luminosi e di solitudini nascoste. 

Il governo del fantastico mondo di Psilandia ha deciso, da un giorno all’altro, di bandire totalmente questa tipologia di intrattenimento. 

Un duro colpo che ha messo la parola fine a tutti i social in questo fantastico mondo. 

Ti ho rimandato questa suggestione perché la rapidità con cui è avvenuta  questa chiusura, mi ha ricordato i tempi odierni. 

Che tempi sono? 

Sono i tempi dei social e delle relazioni liquide, degli schermi luminosi e delle solitudini nascoste. 

La nostra è una modernità fragile.

Nell’era dei social media basta un click per avere tanti amici e per trovare o cambiare partner. 

Le relazioni spesso nascono con un messaggio e con un altro messaggio finiscono.

I nostri sono i tempi delle relazioni liquide, dell'assenza di impegno e responsabilità. 

L’uso dei social, che in una certa misura semplifica l’azione e la comunicazione con il mondo esterno, può sfociare, all’estremo, in una disattivazione delle risorse interne, in stati di passività e isolamento.

Come in Psilandia tutto è destinato a dissolversi in fretta.

Proliferano vissuti di paura, solitudine e vuoto.

Non vorrai mica rimanere così vulnerabile, giusto?

Non essendoci un treno speciale che ti porta a Psilandia, dove potrai stare al riparo dalle conseguenze dei social, dove appunto sono banditi, è purtroppo molto facile vedere situazioni simili a quella che ti ho raccontato.

Immagina le nostre difese dagli effetti indesiderati dei social network come degli scudi, ma rivestiti dello stesso alluminio con cui fanno le lattine delle bibite.

Basta un semplicissimo colpo di fionda, o una pietra, per vederlo perforare rovinosamente. 

Chiaramente nessuna società è nazione governo è nella posizione di cancellare queste piattaforme in una notte. 

Ma basta davvero poco ormai per creare danni irreparabili:


  • Irritabilità 

  • abbandono delle attività prima
    piacevoli per la persona

  • Diminuzione del coinvolgimento sociale e familiare

Potrei andare avanti per ore, ma credo tu abbia perfettamente capito il concetto essenziale.

Se hai bisogno di aiuto, di una mano, di lavorare su di te, hai bisogno di strutturarti da subito o trovare e restaurare ora i “buchi” che si sono creati negli anni.

Come fare?

Attraverso un percorso psicologico potrai  conoscere tutte le tecniche che hanno permesso a molte persone, di raggiungere risultati soddisfacenti e duraturi in termini di effetti da social network. 

Il lavoro su di te, permette di: 

- migliorare la vita emotiva e relazionale 

- apprendere nuovi modi di pensare e comportarsi

- prevenire ricadute future 

- migliorare il contatto con l’esperienza reale di sé stessi, degli altri e della vita

Non vorrai rimanere così vulnerabile, giusto?



domenica 10 ottobre 2021

I robot al post degli psicologi


Amazon ha annunciato l’imminente messa in vendita di Astro, una sorta di robot che funziona, in tutto e per tutto, come aiutante domestico dotato di ruote e occhi, il cui scopo sarà appunto aiutare a monitorare la casa in assenza del  proprietario

Immagino sia solo la prima versione di Astro e non possiamo ancora immaginare dove potrà arrivare nelle sue funzioni e cosa potrà fare questo robottino tra qualche anno.

Avremo tutti degli Hall 9000?  Il  supercomputer di bordo della nave spaziale Discovery nel film 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. 

E magari arriveremo anche a sostituire gli psicologi con dei robot.

Potrebbe essere il sogno inconfessabile del sistema sanitario nazionale? 

Prova a immaginare quali risultati potresti ottenere assoldando un team di specialisti e instancabili terapeuti robotici (ancora meglio se sono dei T-800 alla Terminator, piuttosto che dei C-3PO alla Guerre Stellari).

Psicologi - robot che eseguono alla lettera il protocollo d'intervento per una specifica situazione. 

Androidi con specifiche competenze tecniche che consentono loro di comprendere il vussuto del paziente e di aiutarlo, abbassando drasticamente tempi e costi. 

Saprebbero creare in un solo incontro un clima di reciproca fiducia, per raggiungere obiettivi condivisi.

L'obiettivo finale di maggiore benessere intrapsichico ed interpersonale per la persona, verrebbe raggiunto sempre. 

È destinato a rimanere un sogno (per alcuni)?

Molto probabilmente sì, per fortuna. 

Perché anche se decine di professioni ogni anno vengono alleggerite (se non proprio sostituite) dall’utilizzo di robot, la maggioranza degli addetti ai lavori è assolutamente convinta che la figura dello psicologo in carne e ossa abbia ancora parecchi decenni davanti a sé.

Ecco perché non ci resta che affidarci alle conoscenze e competenze dello psicologo, il quale le mette a disposizione del suo paziente, affinché questi possa meglio riuscire ad attuare quei cambiamenti emotivi, cognitivi e comportamentali che desidera introdurre nella gestione della propria vita.

Questo è possibile, non è fantascienza.

INFORMAZIONI:

3478721360 

IMISIR@HOTMAIL.IT 

Teresa

L’ansia spesso ci appare come un ostacolo insormontabile, un segnale che qualcosa di terribile sta per accadere.  Ci immobilizza, ci fa per...