Se mi segui da un po’ di tempo, è possibile tu conosca la storia di diverse persone che sono passate dal mio studio.
In ogni caso ti faccio un velocissimo riassunto: hanno iniziato un percorso con molti dubbi e poche certezze.
Altre volte hanno iniziato percorsi e poi li hanno abbandonati.
Iniziando una terapia di riabilitazione psicologica hanno conosciuto le prescrizioni.
Posso dire che le prescrizioni sono state, per queste persone, come i compiti a casa per gli studenti.
Le prescrizioni hanno accompagnato le persone nei loro percorsi.
Del resto quando hai un problema di natura psicologica puoi contare alcune caratteristiche comuni:
- ti sembra tutto più complicato
- hai difficoltà a concentrarti in quello che fai
- ti sempre sempre affaticato
Questi sono solo alcuni.
L’ultima spiaggia potrebbe essere appunto un percorso di riabilitazione psicologica.
Avendone parlato ampiamente già in molti articoli, passerò direttamente al “sodo” delle prescrizioni.
In seduta si lavora molto, ma appunto non finisce lì: cosa si fa quindi?
Si seguono delle indicazioni, dei compiti, o per meglio dire proprio delle prescrizioni.
Ecco qualche esempio:
- riconosci quando una preoccupazione è eccessiva
- renditi conto di quando ti stai preoccupando troppo
- riconosci alcuni pensieri automatici
- distingui fra pericoli reali e immaginari
Se la strada è il trattamento, le prescrizioni sono le stazioni di servizio.
Per info:
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