Due amici, Alice e Matteo, si trovano in aeroporto ad aspettare il loro volo, che da Parigi li porterà a Tokyo.
Hanno pianificato il loro viaggio per mesi e sono molto emozionati all'idea di visitare il Giappone.
Mentre aspettano di imbarcarsi, decidono di cenare presso uno dei tanti ristoranti dell'aeroporto.
Siedono a un tavolo e guardando il menù, pensano entrambi alle specialità locali che sperano di assaggiare durante il loro viaggio in Giappone.
“Non vedo l'ora di provare il sushi giapponese vero e proprio!” dice Alice
“Sì, anch'io sono curioso di assaggiarlo. Ma ho letto che ci sono anche molte altre specialità giapponesi che dovremmo provare, come il ramen”
“Mi hai fatto venire ancora più fame! Penso che ci porteremo a casa qualche chilo in più dopo il nostro viaggio.”
Matteo scoppia a ridere “ l'importante è godersi il viaggio e scoprire cose nuove.”
Durante la cena, Alice e Matteo parlano di tutto e soprattutto della cultura giapponese, divertendosi.
Ad un certo punto, Alice dice” Ti ricordi di Giulia?"
Matteo annuisce e risponde: "Certo che si, come sta?"
Alice sembra indecisa su come rispondere e poi dice: "Ho visto una pubblicità su una rivista per un prodotto che aveva usato nell'ultimo periodo. Mi ha fatto pensare a lei e alle difficoltà che sta affrontando.”
Matteo ascolta attentamente le parole di Alice: "Ricordo che Giulia soffriva di una fobia particolare. Pensavi a quella quando hai visto la pubblicità?"
Alice annuisce e "Si, era proprio quella. Speravo che avesse superato quella fobia, ma sembra che stia ancora lottando con tutte le sue forze".
Matteo si guarda intorno e poi sussurra: "In realtà, anch'io ho sofferto di quella fobia in passato. So quanto possa essere difficile superarla, ma con il giusto supporto e l'aiuto professionale, ci si può riuscire".
Alice sembra interessata all'idea di aiutare Giulia e chiede a Matteo: "Ma come possiamo aiutarla a superare questo problema?"
Matteo riflette un po' e suggerisce: "Potremmo dirle di cercare una forma di terapia che si concentri sulla consapevolezza dei pensieri e delle emozioni. Ho sentito che può essere utile per le persone che soffrono dello stesso problema di Giulia".
Alice sembra incuriosita e chiede: "Come funziona esattamente questa terapia?"
Mentre aspettano di imbarcarsi, decidono di cenare presso uno dei tanti ristoranti dell'aeroporto.
Siedono a un tavolo e guardando il menù, pensano entrambi alle specialità locali che sperano di assaggiare durante il loro viaggio in Giappone.
“Non vedo l'ora di provare il sushi giapponese vero e proprio!” dice Alice
“Sì, anch'io sono curioso di assaggiarlo. Ma ho letto che ci sono anche molte altre specialità giapponesi che dovremmo provare, come il ramen”
“Mi hai fatto venire ancora più fame! Penso che ci porteremo a casa qualche chilo in più dopo il nostro viaggio.”
Matteo scoppia a ridere “ l'importante è godersi il viaggio e scoprire cose nuove.”
Durante la cena, Alice e Matteo parlano di tutto e soprattutto della cultura giapponese, divertendosi.
Ad un certo punto, Alice dice” Ti ricordi di Giulia?"
Matteo annuisce e risponde: "Certo che si, come sta?"
Alice sembra indecisa su come rispondere e poi dice: "Ho visto una pubblicità su una rivista per un prodotto che aveva usato nell'ultimo periodo. Mi ha fatto pensare a lei e alle difficoltà che sta affrontando.”
Matteo ascolta attentamente le parole di Alice: "Ricordo che Giulia soffriva di una fobia particolare. Pensavi a quella quando hai visto la pubblicità?"
Alice annuisce e "Si, era proprio quella. Speravo che avesse superato quella fobia, ma sembra che stia ancora lottando con tutte le sue forze".
Matteo si guarda intorno e poi sussurra: "In realtà, anch'io ho sofferto di quella fobia in passato. So quanto possa essere difficile superarla, ma con il giusto supporto e l'aiuto professionale, ci si può riuscire".
Alice sembra interessata all'idea di aiutare Giulia e chiede a Matteo: "Ma come possiamo aiutarla a superare questo problema?"
Matteo riflette un po' e suggerisce: "Potremmo dirle di cercare una forma di terapia che si concentri sulla consapevolezza dei pensieri e delle emozioni. Ho sentito che può essere utile per le persone che soffrono dello stesso problema di Giulia".
Alice sembra incuriosita e chiede: "Come funziona esattamente questa terapia?"
Una classe del liceo sta per partire.
- A giudicare dall’abbigliamento andranno in un paese caldo- pensa tra se e se Matteo
Gli studenti sembrano eccitati all'idea di visitare un nuovo luogo, di sperimentare nuove attività e di creare nuovi ricordi insieme.
Le voci degli studenti si mescolano tra loro, creando un'atmosfera estremamente allegra e vivace. Alcuni ragazzi si scambiano abbracci e saluti, le ragazze sorridono e si scattano selfie.
L'aria è carica di anticipazione e di emozione, e si può percepire lo spirito dell'avventura che anima gli studenti. Sembra quasi che, per un momento, tutto ciò che conta sia il presente, l'esperienza della gita che sta per iniziare, con tutte le sue possibilità.
"Mamma mia, sembra che le ragazze non riescano a staccarsi dai loro telefonini neanche per un secondo!" commenta Matteo, quelle studentesse
"Ahahaha, è vero, ma a loro piace di sicuro immortalare ogni momento della loro vita", risponde Alice sorridendo.
“Hai ragione” conclude Matteo non proprio convinto
Ritornati dalla parentesi sulla dipendenza dai social media, Alice e Matteo riprendono il discorso su Giulia.
"Sono d’accordo con quello che dici", concorda Matteo. "Giulia ha bisogno di aiuto”
"A proposito di ambiente sicuro, credo che uno degli obiettivi del percorso che potrebbe fare, sia proprio quello di creare uno spazio dove lei si senta libera di esprimere le proprie emozioni senza giudizio", commenta Alice.
"Esatto", conviene Matteo.
"Il trattamento incoraggia a riconoscere e ad accettare le risposte emotive impegnative, integrandole nelle esperienze, invece di evitarle o cercare di sopprimerle".
"Quindi potrebbe aiutarla a sviluppare una maggiore consapevolezza dei suoi pensieri e delle sue emozioni, in modo da imparare a gestirli meglio?” continua Alice
"Credo proprio di sì, sono sicuro che questo approccio possa essere molto utile in casi come quello di Giulia, dove la paura e l'ansia sembrano bloccare ogni movimento".
Terminata la cena si alzano e si dirigono verso gli imbarchi: "Andiamo verso la lounge Fly Emirates per attendere l'imbarco?" chiede Alice.
"Sì, è meglio andare con calma per evitare code impreviste", risponde Matteo, facendo un cenno in direzione della sala.
I due si avviano verso la lounge, attraversando i corridoi dell'aeroporto.
Lungo la strada, scorgono molti viaggiatori che passeggiano di qua e di là, alcuni corrono per prendere l'ultimo volo, altri si godono una pausa prima di imbarcarsi.
Molti leggono un libro o guardano ipnotizzati il loro portatile.
Nel mentre la scolaresca si è divisa in due gruppi, alcuni parlano tra loro, ridendo e scherzando, altri dormono.
In mezzo a loro c'è anche un insegnante, una donna sui quaranta, impegnata a tenere d’occhio tutti i suoi studenti, come una giovane madre con i suoi piccoli.
Mentre si avvicinano alla lounge Fly Emirates, Alice e Matteo passano davanti a una grande pubblicità di un noto profumo, dove il testimonial è il campione di ciclismo Wout Van Aert.
Dopo aver ammirato per un attimo l'affascinante immagine del corridore belga, i due entrano nella lounge.
Matteo non può fare a meno di pensare alle imprese mitiche del fuoriclasse belga, il protagonista della pubblicità che hanno appena visto.
Lo vede in azione, mentre affronta i tornanti delle alpi o pedalando a tutta velocità lungo il pavé del Nord.
"Chissà cosa deve passare per la testa di un atleta come Van Aert, quando affronta una gara come la Milano - San Remo o il Tour de France” pensa tra sé mentre sprofonda su uno dei comodi divani della lounge.
Mentre si adagiano sui comodi divani, Matteo e Alice si godono due esotici cocktail preparati freschi dal barman.
"Che goduria, questi cocktail sono davvero fantastici!" commenta Alice.
"Sono proprio quello che ci vuole per rilassarci un po' prima di affrontare tante ore di volo", conclude Matteo, sorseggiando il suo drink.
Alice guarda Matteo e dopo qualche istante di riflessione, dice: "Sì, hai ragione. La consapevolezza delle emozioni è un passo importante per la crescita personale e la terapia può aiutare a svilupparla".
"Penso che troppo spesso ci troviamo a fare scelte basate sulle aspettative degli altri o sulle convenzioni sociali, senza considerare veramente ciò che ci fa felici e ciò che riteniamo importante", dice Matteo.
"Esatto", annuisce Alice.
"Ma è solo quando si è chiari sui propri valori e su ciò che è veramente importante per noi che possiamo prendere decisioni consapevoli e andare verso una vita più ricca e significativa".
"Proprio così", concorda Matteo. "Solo quando abbiamo chiaro ciò che vogliamo veramente, possiamo metterci in gioco e prendere le giuste occasioni per raggiungere i nostri obiettivi".
"Per questo la terapia può essere così utile", aggiunge Alice.
“Ci aiuta a scoprire i nostri veri valori e ci insegna ad ascoltare la nostra voce interiore, che spesso viene soffocata dallo stress quotidiano e dalle aspettative degli altri".
"Tornando a quello che dicevamo prima, penso che la terapia possa essere molto utile anche per chi non ha dei veri e propri problemi psicologici, ma semplicemente per chi vuole imparare a gestire meglio le proprie emozioni e a vivere una vita più appagante".
"Giulia, ad esempio, sembra avere molta difficoltà a gestire le sue emozioni", suggerisce Alice.
"Forse potrebbe trarre molto beneficio da questa tipologia di petcorso, anche se non ha dei veri e propri problemi psicologici".
"Penso di sì", risponde Matteo.
"Potrebbe aiutarla ad acquisire una maggiore consapevolezza delle sue emozioni imparando a come gestirle meglio, in modo da avere una vita più serena".
"Pensandoci bene", continua Alice, "credo che tutti potremmo trarre vantaggio da percorsi di questo tipo, in un modo o nell'altro. È qualcosa che può aiutarci a crescere e a migliorare, anche quando non siamo in crisi".
Dopo un'ora di attesa nella confortevole lounge Fly Emirates, Alice e Matteo vengono chiamati per il loro volo per Tokyo.
Soddisfatti dall'esperienza appena trascorsa, si alzano dai comodi divani e si dirigono verso il gate, pronti a iniziare la loro avventura in Giappone.
Mentre si avvicinano all’imbarco, non possono fare a meno di ripensare alle conversazioni che hanno avuto riguardo alla terapia e alla consapevolezza delle proprie emozioni.
Sanno che ci sono ancora molte cose da imparare e da scoprire su di sé, ma sono felici di aver avuto l'occasione di riflettere insieme su questi argomenti.
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