Secondo la definizione che sposiamo nella Scuola di cui faccio parte, l'Istituto Franco Granone di Torino, l'ipnosi è la possibilità di indurre in un soggetto un particolare stato psicofisico, che permette di influire sulle condizioni psichiche, somatiche e viscerali del soggetto stesso, per mezzo del rapporto creatosi fra questi è l'ipnologo. (Granone, 1972) Non è facile essere innovativi e originali, soprattutto quando ci si trova a trattare argomenti che da sempre sono oggetto di discussione, di critica e di giudizio. Il rischio di essere banali, ma ancora di più noiosi, è sempre lì, dietro l'angolo. Secondo Larry Ellison (cofondatore di Oracle) quando fai dell'innovazione devi essere preparato al fatto che tutti dicono che sei pazzo. Riporto, e non sarà l'ultima volta credo, questa affermazione perchè, nonostante le tante difficoltà dell'atto creativo, dove, il più delle volte non sortisce gli effetti desiderati, sono convinto che scrivere di un tema in modo a volte, non convenzionale, può essere di miglior presa sulla curiosità delle persone. Se stai costruendo qualcosa di nuovo, nel mio caso un modo divulgativo del sapere psicologico e del mondo ipnotico, poichè potrebbe non apparire conforme a nulla di ciò che il mondo intorno è abituato, tutti ti diranno che sei pazzo, ovviamente, in senso lato. A questo bisogna abituarsi.
Andiamo avanti dunque. Perchè l'ipnosi? L'ipnosi è una materia che incuriosisce chiunque, è innegabile, e questo è certo, ma su cui la maggioranza delle persone ritiene di non avere le idee chiare. Sulla disciplina ipnotica, sono state costruite molte teorie: psicologiche, mediche, culturali, fisiologiche, antropologiche, spirituali; ma nessuna si è affermata in modo convincente nella comunità degli studiosi. (Perussia, 2013) Il cinema e la televisione, soprattutto quest'ultima, nella sua peggiore manifestazione attraverso i programmi d'intrattenimento, ha contribuito in modo significativo a rendere l'immagine dell'ipnosi debole, fragile e inefficace di fronte agli occhi sempre intransigenti della comunità scientifica. Il pubblico faceva un passo indietro, e quando non rideva per gli effetti sull'altro, se pensava a se rimaneva turbato, quindi scettico. E' meglio quindi fare un passo indietro, anzi una bella camminata a ritroso e vedere cosa non è l'ipnosi, nel modo più assoluto.
Si perde consapevolezza? FALSO
Si diventa un burattino nelle mani dell'ipnologo? FALSO
L'ipnosi può dotare di super poteri la persona? FALSO
Si può ottenere che la persona faccia cose contro la sua volontà? FALSO
Non si ricorda cosa si è fatto durante una seduta? FALSO
Queste leggende, falsi miti e, oramai, sciocchezze, stanno man mano perdendo vigore in favore di una sempre più ragionata conoscenza della materia. E' bene ricordare che l'ipnotecnica non si riduce esclusivamente all'esperienza di una terapia, o della capacità induttiva di un ipnologo, ma è un esperienza che la persona innanzitutto ha in modo totalizzante su di se. Cerchiamo di ripulire sempre meglio l'ipnosi di tutto quello che non è. Sempre. Per una buona pratica, che sia semplicemente divulgativa o necessaria per un intervento clinico, dedichiamo del tempo a chiarire bene cosa non è, a migliorare l'idea della persona a cui ci rivolgiamo e infine a condividere se, a quel punto, sappiamo di cosa realmente stiamo parlando.
Concludo con un pezzetto di carta da strappare e portarti dietro (come quei bigliettini che si trovavano, oggi meno, nelle affollate bacheche in Università, piene di annunci, perchè a volte abbiamo bisogno di mettere nero su bianco un pensiero, una frase, un concetto, proprio su un biglietto di carta, per guardarle meglio, per riguardarle e per fissarle nella mente, così da rifletterci su).
La persona in ipnosi perde completamene il controllo ----> NON E' AFFATTO VERO! PUNTO.
L'ipnosi è un sonno ----> INFINITAMENTE FALSO.
Sarò preda dell'ipnologo? ----> UN'ASSURDITA' DI PROPORZIONI ABISSALI.
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