martedì 31 marzo 2020

Rivedere la routine


Il cambiamento può avvenire a diversi livelli. Può nascere dal molto piccolo, chiamiamola quotidianità, per abbracciare livelli più alti come il pensiero e le emozioni. Modificare gli atteggiamenti di tutti noi, che possiamo essere clienti, pazienti e persone. È fondamentale avere più fiducia in noi stessi, essere più curati nel muoversi a scapito, forse, della spontaneità. L'automatismo dovremo rivederlo, fare nostro un diverso modo di vivere. Uno stravolgimento totale? Non sappiamo. Forse stiamo esagerando? Può darsi. Tuttavia è meglio cominciare da subito a guardare un pò più avanti, quando inizierà la fase 2.

lunedì 30 marzo 2020

Time to talk

Come posso aiutarti sentendoti forse solo una volta? Come posso darti conforto in un ora? Posso essere efficace se abbiamo una sola occasione per parlare? In questa situazione devi ricevere ciò di cui avevi davvero bisogno. Niente di più niente di meno. Punto a capo come direbbe il professor Galimberti. 
Quindi? È tempo di parlare. 


domenica 29 marzo 2020

L'altrettanto temibile fase 2


Occorrerà affidarsi. Affidarsi significa anche riuscire a mettere da parte, negazione e resistenze. Portare a galla le paure, gli incubi e le ansie, nascoste in questo periodo. Tutto quel materiale non andrà dimenticato, ammesso che ciò possa essere possibile, ma portato a galla e guardato insieme alle mani e agli occhi di uno specialista. I periodi difficili ci sono per tutti. Ma se vengono condivisi da tutti è ancora più complesso. Si può pensare ad una paura radicata e condivisa, che andrà rielaborata e assimilata. 

mercoledì 11 marzo 2020

Riscopriamo altri mondi


La conoscenza di se stessi è raccomandata sicuramente dalla filosofia, particolarmente quella antica e dalle grandi religioni. Essa è una nostra esigenza primaria. Questa esigenza è altrettanto importante quanto la scoperta del mondo intorno a noi. Quanto la strada, lo scorcio, il paese lontano e sognato.
Il recuperare quel senso di scoperta del mondo circostante che avevamo da bambini può rendere molto più interessante la nostra vita. L’iniziare un percorso di sguardi verso l'interno per scoprire se stessi la rende affascinante.






Il mondo interiore non è meno interessante e bello di quello esterno. Spesso ci piace trascorrere da turisti le vacanze in altri Paesi. In questo particolare momento storico, ci ritroviamo a fare i conti con delle restrizioni. Non possiamo andare via, lontano. Spesso restiamo in casa. A volte soli. In passato il turismo quasi non esisteva e l’esplorazione del mondo era opera di specialisti (esploratori e ricercatori) che descrivevano poi i loro viaggi. Le persone leggevano e sognavano. Era la grande ricchezza di quegli anni trascorsi molto nel microcosmo della casa.

 





Più tardi ci si è accorti che si poteva viaggiare ed esplorare in prima persona e scoprire noi stessi ciò che gli esploratori non potevano raccontarci. Ora, chiusi in casa, costretti, pur accettando questa condizione come essenziale e assolutamente giusta, non possiamo non fare i conti con la solitudine.

La  solitudine subìta quella di sentirsi chiuso in casa abbandonato. Nel corso dell’esistenza ciascuno di noi può sperimentarla e allora ci capita di ritirarci confusi perché a disagio in un mondo che corre veloce, incapaci di stare dietro a tutti i cambiamenti, le ideologie e le norme che si accavallano vorticosamente.

 






Esiste, d’altra parte, una solitudine creativa perché fluida e dinamica, quando vissuta nel momento giusto ed adeguata alla giusta condizione sia nell’adolescenza che nella età adulta. Si tratta di un sentimento necessario per fermarsi a riflettere su noi stessi, sul significato della nostra vita; creativo, quindi, quando riconosciuto utile per la propria libertà, per approfondire i propri pensieri che altri potrebbero plasmare, ingannandoti. Possiamo quindi trarre qualche vantaggio da questa condizione

Teresa

L’ansia spesso ci appare come un ostacolo insormontabile, un segnale che qualcosa di terribile sta per accadere.  Ci immobilizza, ci fa per...