Questo periodo è saturo di tumulti nelle piazze di, più o meno, tutta Italia: da nord a sud, migliaia di persone si riuniscono ogni giorno per protestare contro le misure restrittive contenute nei vari DPCM.
Lungi da me entrare nel merito dei singoli provvedimenti, non è il mio mestiere e non è questo il luogo.
Invece, in questa sede, vale la pena analizzare l'aspetto che accompagna e caratterizza queste situazioni: la paura.
Iniziamo con il dire che rispetto a questa pandemia è naturale e logico provarla o averla provata in alcuni momenti.
Diventa un problema quando è eccessiva, irragionevole, irrazionale ed esagerata.
La paura infatti è una reazione del tutto normale, che ci salvaguarda
dai pericoli. Quando però la paura o l’ansia eccessiva,
finisce con l’interferire pesantemente sulle attività della vita
quotidiana.
Manifestazioni prettamente spontanee, che riescono a portare in piazza migliaia di persone, per ragioni anche diverse da lavoro, trovano nella paura il primo carburante.
Un barista chiama un amico istruttore di nuoto, che a sua volta scrive all'amica estetista, e in poche ore le piazze delle città pullulano di gente: trattasi di proteste il cui filo conduttore è sempre il medesimo. La paura è sempre una reazione immediata a uno stimolo, che spesso può arrivare a forme di attacco di panico.
Indipendentemente da quanto possano essere arrabbiati con lo stato (di perdere il lavoro o di sentirsi poco tutelati o protetti di fronte alla malattia), il
meccanismo che si attiva è sempre lo stesso. La prima sensazione di
leggera paura cresce fino ad arrivare al panico nei casi più complessi e gravi.
Ultimamente la paura è entrata nella
vita delle persone quasi di soppiatto, con un singolo evento: il Covis-19. Senza rendersene conto, si è insinuata a tal
punto in ogni aspetto della vita che sembra esista dalla nascita.
Il passaparola ha fatto il resto del lavoro. Corre veloce. D'altronde non si può fare nulla per evitarlo, è il classico problema del passaparola: quando è spontaneo e non controllato, è impossibile sapere come giunge una notizia.
Se arriva una notizia razionale, tutto fila liscio.
Se arriva una notizia sbagliata, si salvi chi può.
Perchè ho accennato alle manifestazioni? Perchè la stessa e identica dinamica che porta manifestanti in piazza è quella che porta le persone a subire la pressione delle notizie terribili più o meno vere.
A livello razionale, chi soffre di paura, sa che il suo comportamento
non ha senso. Ma la paura è così reale e si scatena in modo talmente
istantaneo che è impossibile controllarla. Ogni forma di controllo
sembra vana, ogni sforzo fatto in questa direzione non fa che aumentare
le sensazioni spiacevoli. E più queste aumentano, più la paura cresce.
A questo punto scattano i meccanismi di evitamento.
Si rinuncia a tutte
le situazioni che scatenano la paura.
Si finisce con il limitare la vita
a quei luoghi sicuri in cui ci si trova a proprio agio.
Con l’ipnosi si può interrompere il circolo vizioso che alimenta la
paura, indipendentemente da quanto sia profondamente radicata nella
vita di oggi.
L’approccio dipende dalle caratteristiche della paura e della persona
che ne soffre. Qualche volta si va alle cause della paura per
comprenderla ed eliminarla. Altre volte si lavora direttamente sulla
reazione stimolo-risposta, in modo che l’oggetto o la situazione non
inneschino più il riflesso della paura.
L'ipnosi si è mostrata una tecnica efficace per trattare la paura.
E’ veloce, semplice ed efficace.
Risolve la paura esponendo
gradualmente il soggetto a questa, un poco alla volta, in maniera
distaccata e sicura.
Sfrutta tutti e cinque i sensi, e rielabora il
contenuto della paura attraverso le immagini.
E’ una metodologia molto
efficace per tutte quelle paure scatenate, come nel caso della pandemia da coronavirus, da una singola situazione o un
singolo oggetto.
Inoltre si dimostra molto valida anche per diminuire
l’impatto dei cattivi ricordi o delle esperienza dolorose del passato.
Si può utilizzare, quando la persona è motivata o lo chiede.
Non conosco nello specifico la tua situazione, ma sono certo che un approfondimento di quanto ti ho detto qui sopra, potrà chiarirti ancora meglio le idee.
Per questo motivo da lungo tempo continuo a specializzarmi sempre meglio in ipnosi, per poter rendere sempre più efficace il mio intervento.
Da questo mese ricevo anche nel nuovo e confortevole studio di via Campana a Torino ,nello storico quartiere di San Salvario a due passi dalla facoltà di medicina.
A presto!
MT