C 'era una volta, nella lontana Italia degli anni Sessanta, un uomo coraggioso e visionario chiamato Pier Paolo Pasolini.
Era un intellettuale inquieto, un poeta ribelle e un regista audace che osava mettere in discussione il potere e le ingiustizie della società in cui viveva.
“Papà che cos’è un intellettuale”?
“Un intellettuale è una persona che ha una grande curiosità per il mondo intorno a sé. È un individuo che ama imparare e condividere le sue conoscenze con gli altri. Gli intellettuali spesso amano leggere molti libri, guardare film e documentari interessanti, e fare molte domande su tutto ciò che li circonda”.
“È questo signore era così?”
“Certamente. Pier Paolo Pasolini credeva che attraverso l'esercizio della libertà e della capacità critica, ogni individuo potesse sognare e perseguire i propri ideali. Egli era convinto che il potere volesse controllare le nostre parole e le nostre menti, imponendo un modo specifico di pensare e di esprimersi."
“Ed è importante essere liberi di esprimersi?”
“Immagina che tu stia giocando con i tuoi amici e vorresti dire qualcosa ma loro non sono d'accordo. Ad esempio, vorresti esprimere un'opinione diversa sulla scelta di un gioco o su cosa fare durante il tempo libero. Ma all'improvviso, uno dei tuoi amici più grandi, che si considera il "capo" del gruppo, ti dice che non puoi dire la tua e devi dire solo ciò che lui vuole sentire! Vedi questo è un esempio di come il potere può cercare di controllare le nostre parole e le nostre nostre scelte.”
“Forse ho capito.”
“Credeva che il potere volesse fare la stessa cosa, ma su una scala più grande. Pensava che le persone con molto potere, come i politici o i proprietari dei media, volessero controllare ciò che pensiamo e come ci esprimiamo.”
“In che modo la televisione può controllare quello che pensiamo o diciamo?”
“Immagina che tu stia guardando il tuo cartone animato preferito o un programma televisivo molto famoso. Questo programma parla sempre degli stessi argomenti e mostra solo un punto di vista su quelle tematiche. Ad esempio, se il programma parla di animali, potresti vedere solo le immagini degli animali carini e amichevoli, ma non gli aspetti più importanti come la loro conservazione o il loro habitat naturale.”
“Questo non va bene?”
“Non molto, lui pensava che la televisione, che è un potente strumento di comunicazione, stesse limitando la nostra capacità di vedere diverse prospettive e pensare in modo indipendente. Come se ci fossero solo poche opinioni o idee che vengono trasmesse, lasciandone fuori molte altre che potrebbero essere importanti.”
“Come se in una partita inquadrassero solo un giocatore.”
“Si proprio così. Come un documentario che ti mostra solo un'immagine di un animale, senza dirti nulla sulla sua vita, la sua importanza nell'ecosistema o cosa possiamo fare per proteggerlo. Questo limiterebbe la tua conoscenza e le tue possibilità di pensare in modo più completo e critico su quell'argomento.”
Il piccolo ascoltava meravigliato, affascinato dalla storia su questa incredibile persona.
Il padre continuò:
"Pasolini credeva che non ci fosse nulla di più feroce della banalità della televisione, che spesso manipola le menti proponendo valori superficiali e incentrati sul consumo. Egli cercava di svegliare le coscienze e di smascherare le ipocrisie della società che privilegiava la classe piccolo borghese."
“Cosa vuol dire ipocrisia?”
“Immagina un tuo compagno che dice sempre che è importante aiutare gli altri. Ogni volta che lo senti parlare di questo, sembra molto sincero e altruista.”
“Si”
“Ma poi, un giorno, scopri che il tuo amico sta prendendo tutto il cibo nella mensa della scuola senza condividerlo con gli altri. Questo significa che.. dice una cosa, ma ne fa un'altra completamente diversa. Ecco questo è un esempio di ipocrisia.”
“Sarebbe molto brutto!”
Gli occhi del bambino brillavano di curiosità mentre cercava di comprendere le parole del racconto.
Chinato leggermente in avanti, le mani poggiate sulle ginocchia, dimostravano la sua attenzione.
Il suo volto era serio, ma gli si poteva notare un lieve sorriso di eccitazione, poiché amava imparare cose nuove.
Era un bambino curioso e desideroso di conoscere, e quella conversazione stimolava la sua mente in modi sorprendenti.
Il racconto proseguiva senza sosta.
“Pasolini non era solo un personaggio di storia, era una persona straordinaria che ha combattuto in modo coraggioso per fare del nostro mondo un posto migliore. Ha dedicato la sua vita alla lotta per una società più giusta e libera, sperando che nel futuro le persone potessero vivere con maggiore equità e libertà. Il suo impegno e la sua passione sono un esempio per tutti noi, perché ci insegnano che anche noi possiamo fare la differenza se crediamo fermamente nei nostri ideali e siamo disposti a lottare per loro."
“Perché è un esempio?”
“Immagina di pulire un parco giochi pieno di rifiuti, in questo modo dedichi il tuo tempo per fare un gesto importante per tanti bambini, e anche se è un piccolo gesto, questo avrà conseguenze positive per tanti.”
“Ho capito! Ma lui dove abitava?”
“Era di Bologna! Amava molto il suo paese, l'Italia, e cercava di far emergere le sue radici più autentiche, dimostrando che la cultura popolare e le tradizioni erano preziose e andavano preservate.”
“Come si possono proteggere?”
“Lui amava tanto l'Italia e diceva che le cose che facciamo nel nostro paese sono importanti. Secondo lui per proteggere le tradizioni, bisognava parlare delle feste, delle canzoni e dei balli che facciamo insieme, perché ci aiutano a capire chi siamo e da dove veniamo. Voleva che ricordassimo queste cose speciali che ci fanno sentire uniti come italiani.”
“Lui aiutava gli altri?”
“Era un artista poliedrico che si esprimeva attraverso la poesia, il cinema e la scrittura, e, appunto, cercava di dare voce a coloro che venivano emarginati dalla società."
“Come li aiutava?”
“Voleva che le persone che venivano trattate in modo diverso o che venivano isolate dalla società, avessero la possibilità di parlare e farsi sentire, perché le loro storie e le loro esperienze sono importanti.”
“Non ho proprio capito bene..”
“Immagina Pasolini come un amico che difende coloro che si sentono soli o tristi perché non vengono ascoltati. Voleva che tutti avessero la possibilità di essere ascoltati e rispettati, indipendentemente da come fossero. Pensava che tutti dovessero avere una voce e che ogni storia fosse preziosa.”
Il padre, con una pacca sulle piccoli ma sempre più forti spalle del figlio, concluse il suo racconto.
"Sai, piccolo mio, Pasolini è stato una persona straordinaria. Ha aiutato molte persone che venivano trattate male o che si sentivano soli. Sarebbe bello che nella scuola imparassimo fin da subito la sua storia, così da imparare quanto sia importante rispettare e aiutare gli altri. Così potremmo costruire un mondo dove ognuno ha un posto e può essere se stesso."
Il bambino, con gli occhi scintillanti di speranza, annuì entusiasta.
Capì l'importanza di Pasolini e si sentì motivato a fare la sua parte per rendere il mondo un luogo migliore, dove tutti sono accolti e valorizzati.
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