sabato 18 novembre 2023

Evitare






Nella complessità della mente umana, le modalità con cui le persone si relazionano alle proprie esperienze influenzano profondamente il modo in cui percepiamo la realtà e ci rapportiamo agli altri. 


È mio interesse guidarti in un percorso alla scoperta di queste modalità ricorrenti, affrontando temi come l'evitamento esperienziale, le emozioni intense e le reazioni disfunzionali. 

Le modalità ricorrenti sono le tipiche strategie con cui le persone si avvicinano alle proprie esperienze quotidiane. 

Alcuni potrebbero preferire evitare attivamente situazioni che li mettono a disagio, mentre altri potrebbero affrontare le sfide con audacia. 

Ci interessano le prime, ovvero chi preferisce evitare le situazioni. 

Luca viveva in una piccola città. 

Luca era una persona molto timida e spesso si sentiva a disagio in situazioni sociali. 

Nonostante avesse molti amici, evitava spesso di partecipare a feste o eventi pubblici per paura di fare brutte figure.

Un giorno, ricevette un invito per una festa di compleanno. 

Il compleanno era di Sara.

Era molto indeciso se partecipare o meno, ma alla fine decise di evitare l'evento perché temeva di sentirsi fuori posto o di non avere nulla da dire, soprattutto alla festeggiata.

Con il passare del tempo, evitare le situazioni che gli causavano ansia e disagio non faceva altro che aumentare la sua sofferenza. 

Si sentiva sempre più solo e inadeguato, e la sua autostima ne risentiva.

La consapevolezza di queste modalità può fornire una solida base per il cambiamento personale. 

Attraverso l'auto-osservazione e l'analisi delle nostre reazioni, possiamo iniziare a identificare quelle modalità che possono ostacolare il nostro benessere.

L'evitamento esperienziale è una modalità comune in cui molte persone cercano di sfuggire a situazioni scomode o dolorose. 

Questo può manifestarsi attraverso l'evitamento delle conversazioni difficili, il non affrontare le proprie emozioni o il cercare costantemente distrazioni per evitare il confronto con i problemi. 

Sebbene l'evitamento possa portare temporaneamente un senso di sollievo, a lungo termine può avere conseguenze negative sulla nostra salute mentale. 

La consapevolezza di questa modalità ci apre alla possibilità di affrontare le sfide con coraggio, permettendo la crescita e il cambiamento personale.

Le emozioni intense sono una parte fondamentale dell'esperienza umana. 

Sperimentiamo gioia, tristezza, rabbia e molte altre emozioni che possono essere travolgenti. 

Tuttavia, le nostre reazioni alle emozioni intense possono variare notevolmente. 

Alcuni potrebbero reprimere le emozioni, cercando di ignorarle o di minimizzarle, mentre altri potrebbero lasciare che le emozioni preponderino sulla loro vita quotidiana. 

Lavorare sulle competenze emotive ci aiuta a gestire le emozioni in modo sano ed equilibrato, consentendoci di affrontare le sfide con una prospettiva più razionale.

Le reazioni disfunzionali sono risposte inadeguate a determinate situazioni che possono incrementare il nostro disagio emotivo. 

Chiara aveva una grande paura dei cani. 

Ogni volta che ne incontrava uno per strada, si bloccava completamente. 

Iniziava a tremare, il suo respiro diventava affannato e sentiva una profonda ansia che le faceva venire voglia di scappare.

Un giorno, mentre camminava nel parco, Chiara vide un cane legato a un albero. 

Era un cane di piccola taglia, tranquillo e apparentemente amichevole. 

Nonostante fosse interessata a fare amicizia con lui, la sua paura prese il sopravvento. 

Decise quindi di fare un lungo giro nel parco per evitare il cane. 

Man mano che il tempo passava, non poteva partecipare a passeggiate nel parco con gli amici se sapeva che ci sarebbero stati cani. 

La sua paura dei cani era diventata così intensa che limitava le sue esperienze di vita.

Riconoscere queste reazioni disfunzionali è fondamentale per sviluppare strategie di adattamento più sane. 

Attraverso l'applicazione di tecniche terapeutiche, è possibile affrontare le radici dei nostri modelli comportamentali disfunzionali, aprendo la strada a un cambiamento positivo.

Esplorare le nostre modalità ricorrenti di relazionarci alle esperienze è un passo significativo verso il miglioramento della nostra salute mentale e del nostro benessere generale. 

Federica si sentiva costantemente stressata e insoddisfatta della sua vita. 

Non importava quanto successo avesse nel lavoro o nelle relazioni, sentiva sempre un vuoto interiore e un senso di mancanza.

Durante una vacanza in montagna, Federica decise di fare una passeggiata lungo un sentiero poco battuto. 

Mentre camminava, si fermò a riflettere sulle sue esperienze passate e sul motivo per cui si sentiva così insoddisfatta. 

Si rese conto che spesso aveva evitato di affrontare i suoi sentimenti più profondi e di esplorare ciò che veramente desiderava nella vita. 

Aveva sempre cercato di raggiungere il successo lavorativo, ma aveva trascurato il suo benessere interiore.

Da quel momento, iniziò a tenere un diario delle sue emozioni e a cercare attivamente momenti di riflessione e connessione con se stessa.

Man mano che esplorava le sue modalità ricorrenti di relazionarsi alle esperienze, cominciò a comprendere i suoi schemi di pensiero disfunzionali che contribuivano alla sua insoddisfazione. 

Iniziò a fare scelte consapevoli per migliorare la sua salute mentale e il suo benessere generale.

Con il tempo, sviluppò una maggiore consapevolezza di sé e imparò a gestire meglio le sue emozioni. 

Riuscì a creare una vita più autentica e appagante, focalizzandosi non solo sull’ esterno, ma anche sul suo mondo interiore.

sabato 11 novembre 2023

Vieni a vedere perché






Era una fredda e nebbiosa serata d’autunno nella periferia di Milano.


Il quartiere era avvolto dall'oscurità e il silenzio regnava sovrano. 

In una stanza apparentemente abbandonata, illuminata solo da una tenue luce proveniente da una vecchia lampada a sospensione, risuonava, da una vecchia radio, un racconto. 

Il racconto parlava di pensieri, incisi come trame intricate “nella mente di chiunque ne avesse osato varcare la soglia.” 

Si poteva percepire un'aura di mistero avvolgere ogni parola pronunciata, come se il passato si stesse risvegliando dalle ombre del tempo e cercasse di farsi sentire con una forza inarrestabile. 

Era come se l'atmosfera stessa si solidificasse, trasformando la stanza in un intricato labirinto di segreti e intrighi, in cui ogni sguardo e ogni sospiro assumevano un significato nascosto e misterioso. 

Nella stanza tuttavia, non vi era nessuno. 

Le pareti sembravano custodire antiche storie mai raccontate, mentre il suono dei pensieri si intrecciava con il fruscio del vento che soffiava tra le strade deserte. 

In quel luogo sospeso nel tempo, il passato e il presente si fondono in una danza enigmatica, lasciando intravedere solo frammenti di una realtà che sfugge alla comprensione umana. 

É un luogo dove i confini tra sogno e realtà si dissolvono, dove ogni passo avanti si trasforma in un salto nell'ignoto. 

E così, tra le pieghe dell'oscurità, i pensieri incisi continuano a risuonare, promettendo di svelare i segreti celati nel cuore di quel luogo.


La vecchia radio continuava a trasmettere il racconto, diffondendo nell'oscurità una voce quasi impercettibile. 

Il suono distorto e graffiante che proveniva dal vecchio apparecchio sembrava trasportare un messaggio criptico, un monito tuttavia incomprensibile che solo pochi e persone potevano decifrare. 

I rumori confusi si intrecciavano in un'atmosfera di mistero e incertezza, creando una sensazione ovattata nell'aria. 

Ogni tanto, frammenti di parole intraducibili emergono dal caos sonoro, come se volessero svelare qualcosa di oscuro e proibito. 

Era come essere intrappolati in una dimensione sospesa, dove il tempo sembrava scorrere a rallentatore e ogni battito risuonava amplificato. 

La mente si agitava nella ricerca di spiegazioni razionali, ma era come se il mistero stesso avesse trasceso la realtà conosciuta. 

Quel racconto continuava a fluttuare nell'etere, come un'ombra inquietante. 

Chi poteva dire cosa si nascondeva dietro quelle parole che sembravano provenire da un'altra dimensione? 

Ogni sforzo per decifrare il messaggio era vano, come cercare di afferrare il fumo con le mani. 

I pensieri, si sa, sono una parte importante di ogni esperienza emotiva. 

Possono rendere vivide le sensazioni e influenzare profondamente il nostro umore. Eppure, non sempre siamo consapevoli del potere che essi possono avere su di noi. 

Il nostro mondo interiore è come un riflesso della realtà esterna. 

Il modo in cui pensiamo al nostro mondo influenza il modo in cui ci sentiamo. 


I pensieri e le percezioni possono modellare la realtà interiore. 

Se siamo costantemente influenzati da pensieri irrazionali, paure o ansie, ciò può richiamare una tendenza disfunzionale che impatta sul nostro benessere mentale ed emotivo.

Inoltre, la nostra prospettiva personale riguardo il mondo può essere distorta da esperienze passate o da credenze limitanti, creando un filtro attraverso il quale osserviamo e interpretiamo gli eventi. 

Questo può portarci a percepire il mondo in modo distorto, con conseguenze negative sulle nostre emozioni e sul nostro umore.

Inoltre, la nostra parte più profonda svolge un ruolo cruciale nel plasmare le nostre emozioni, spesso in modi che non comprendiamo appieno. 

Sogni, simboli e desideri onterni possono emergere attraverso i nostri stati emotivi, influenzando il modo in cui ci sentiamo senza che ne siamo consapevoli.

E così, quella stanza deserta si trasformava in un labirinto oscuro di pensieri, in cui il confine tra realtà e immaginazione si faceva sempre più labile. 

Nella nostra vita, la maggior parte delle situazioni possono essere interpretate in più di un modo. 

E queste diverse interpretazioni si scontrano all'interno di noi, alimentando un turbinio, a volte, confuso di emozioni. 

La mente umana è una tela su cui i nostri pensieri dipingono quadri diversi, eppure spesso ci aggrappiamo alla prima impressione che abbiamo di una situazione, creando una trappola da cui non è sempre semplice uscire. 

In quella stanza, i pensieri tendevano ad emergere in modo rapido e automatico. 

Uno dopo l'altro, come fili di una tela intricata che venivano tessuti senza sosta. 

Senza un protagonista, la tensione aumentava, l'incertezza cresceva, rendendo il racconto ancora più affascinante. 

Le pareti sembravano respirare, muoversi in un ritmo sinistro, mentre la luce della vecchia lampada creava ombre poco armoniche sulle tracce lasciate dai pensieri. 

E in quella danza di luci e ombre, le stesse pareti sembravano prendere vita come creature oscure, pronte a divorare ogni speranza di fuga. 

La trappola era completata, la percezione disfunzionale della realtà aveva preso il sopravvento. 

Non c'era via di scampo per coloro che osavano entrare in quella stanza. I pensieri, ormai, dominavano ogni centimetro di quel luogo. 

E mentre la nebbia si infittiva all'esterno della finestra, dentro si dipanava un oscuro labirinto di pensieri che intrappolava chiunque si avventurava in quel luogo maledetto. 

E così, la storia non aveva un protagonista, ma solo una stanza deserta avvolta dal buio e dai pensieri che la abitavano. 

Un racconto lungo e dettagliato, in cui le emozioni si intrecciavano con la paura e il sospetto, creando una realtà distorta e agghiacciante.

Teresa

L’ansia spesso ci appare come un ostacolo insormontabile, un segnale che qualcosa di terribile sta per accadere.  Ci immobilizza, ci fa per...