L’ansia spesso ci appare come un ostacolo insormontabile, un segnale che qualcosa di terribile sta per accadere.
Ci immobilizza, ci fa perdere lucidità e, a volte, ci porta a vedere il rischio in ogni passo. In terapia, si lavora per affrontare l’ansia in modo pratico: non cercando di eliminarla, ma imparando a gestirla e a conviverci.
“Theresa cade salendo le scale, Theresa cade scendendo le scale”.
Gli errori e le cadute nella vita sono inevitabili.
Proviamo ad utilizzare questo mantra per iniziare a gestire l’ansia.
La storia di Marco
Un paziente alle prese con l’ansia paralizzante
Marco (nome di fantasia), 32 anni, si siede sulla poltrona per la sua quarta seduta. È visibilmente teso: le mani si stringono l’una sull’altra, il respiro è corto, e gli occhi vagano per lo studio.
Guarda i quadri dello studio.
“Dottore, non so come fare. Ho questa riunione al lavoro la prossima settimana e mi sento già sopraffatto. Ogni volta che penso a quello che potrebbe andare storto, mi blocco. Mi sembra di camminare su una fune, con il rischio di cadere da un momento all’altro.”
Lo ascolto.
So che Marco vive l’ansia come un costante bisogno di controllo: il timore di sbagliare e il desiderio di prevedere ogni possibile problema lo portano a uno stato di perenne agitazione.
“Capisco quanto sia difficile per te questo momento. Posso proporti qualcosa di diverso oggi?”
“Vorrei raccontarti una breve storia che potrebbe aiutarti a vedere le cose da una prospettiva diversa.”
C’era una volta Theresa. Ogni giorno saliva le scale di casa sua, e ogni giorno scendeva.
Ma un giorno, salendo, Theresa inciampò e cadde.
Passarono dei giorni, e Theresa, riprendendo la routine, cadde nuovamente mentre scendeva.
Theresa cade salendo le scale, Theresa cade scendendo le scale.”
Marco sorride leggermente, ma rimane confuso. “Va bene… e quindi?”
Rispondo
Questa storia ci insegna è che non importa se stiamo salendo o scendendo, il rischio di cadere c’è sempre.
Ma cadere non è la fine: è solo una parte del percorso.
Marco riflette.
La semplicità della storia inizia a mettere in dubbio la rigidità dei tuoi pensieri.
“Ma io non voglio cadere,” risponde Marco, “è questo che mi terrorizza.”
“Nessuno vuole cadere. Ma la vita non è fatta solo di passi sicuri. A volte inciampiamo, e questo non significa che abbiamo fallito.”
“Significa solo che stiamo camminando.”
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