Il
colloquio motivazionale è uno strumento estremamente importante e necessario
per riuscire ad estrarre le potenzialità presenti nell’individuo. Poggia su
quell’importante aspetto della dimensione umana che è la motivazione, la quale,
può essere definita come l’energia che spinge un’ individuo a compiere una
determinata azione.
Comprendere
i processi motivazionali è uno dei temi più interessanti della psicologia ed ha registrato un rapido
sviluppo negli ultimi quindici anni. Come punto di partenza per il colloquio
motivazionale e come punto di arrivo per le persone che ne vogliono
sperimentare gli effetti positivi. La
motivazione, il motivo principale, da sempre mi ha affascinato come costrutto
teorico, in quanto da sempre punto di partenza indispensabile per poter
compiere una qualsiasi azione. Quali sono le ragioni che spingono un individuo
a svegliarsi prima dell’alba per affrontare dure e faticose giornate? Quali sono
le motivazioni di fondo di un pilota di caccia, di un artista, di un musico, di
tutte le persone che incontro ogni giorno? Psicologi e filosofi soprattutto hanno cercato
la risposta a questa domanda, che forse non ha risposta poiché strettamente
influenzata da ogni singola esperienza individuale. Persona à situazione à comportamento sono le costanti di
questa importante proporzione.
Il
cambiamento è difficile per un motivo molto semplice: abbiamo tutti timore dell’incertezza,
di quello che non conosciamo. Anche se ci attrae, il viaggio verso terre
inesplorate ci impensierisce. L’incognita ci destabilizza, è piena di
difficoltà sconosciute, magari più grandi di quelle che già sperimentiamo tutti
i giorni.
Buttarsi
nel vuoto e abbandonare una situazione amara ma conosciuta, è una sicuramente fonte
di ansia per chiunque. Cambiare, ci spinge fuori dalla comfort-zone, ci spinge
con una tale forza che quasi vorremmo inizialmente non aver dato avvio a questo
processo. Questa zona e depositaria di quella parte della nostra vita composta da
luoghi, persone, situazioni, dinamiche sociali (ma anche cibi, lingue,
umorismo, spettacoli televisivi e così via) che conosciamo e con cui siamo
abituati a convivere.
Magari
non ci sta stretta, non ci piace più o semplicemente ha perso lo smalto di un
tempo, ma il fatto che sia conosciuta ci tranquillizza e ci convince ad evitare
di varcarne i confini.
Le
impegnative e ben strutturate barriere della “zona di comfort” sono
molto ardue da rompere: superarle significa buttarsi verso una valle scoscesa e
mai vista prima in cui non possiamo
sapere come andrà a finire. La sensazione di smarrimento per l’oscuro paesaggio è il vero motivo per
cui la maggior parte delle persone preferisce accontentarsi di rimanere dov’è e
rimandare (o evitare del tutto) il cambiamento necessario per diventare chi
vuole diventare.
Se decidiamo di
percorre una strada che, ci auguriamo, ci porterà per mano verso un traguardo,
questo percorso sarà inevitabilmente coadiuvato da ideali, da motivi e da pulsioni
che ci spingeranno a fare quella determinata cosa. Non mi piacciono, nel modo
più assoluto, le frasi fatte, scontate, che sanno di poca riflessione come la
classica “volere e potere”, in quanto sono troppe le variabili in gioco per
poter ridurre il tutto alla semplice volontà. Spesso, troppo spesso,
soprattutto nel periodo storico in cui viviamo siamo portati a compiere azioni
per un fine più grande di noi, senza un vero e proprio tornaconto personale o
una qualche soddisfazione interiore. Questo può essere il caso del lavoro, del
volontariato o dello sport di squadra.
Maslow è
noto per aver ideato una gerarchia dei bisogni umani attraverso la famosa Piramide
dei Bisogni, dove espose la teoria di una gerarchia di motivazioni che muove
dalle più basse (originate da bisogni primari - fisiologici) a quelle più alte
(volte alla piena realizzazione del proprio potenziale umano -
autorealizzazione). Egli sostiene che la base di partenza per lo studio
dell'individuo è la considerazione di esso come globalità di bisogni. Maslow
sostiene che il saper riconoscere i bisogni dell'individuo, favorisca
un'assistenza centrata sulla persona.
Partendo
da questa importante teorizzazione e sistematizzazione dei bisogni umani
possiamo quindi programmare un lavoro con la persona considerata come
portatrice di bisogni e motivazioni. Questo approccio ci aiuterà nel calibrare l’intervento più giusto e più
indicato.
Azione
à Mantenimento
Queste
sono le fasi principali e fondamentali il colloquio motivazionale, che andranno
nella direzione di aiutare a compiere i passi necessari per attuare il
cambiamento, accrescendo il senso di liberazione personale.
Se
pensi di aver bisogno di un aiuto, di qualsiasi natura, di voler beneficiare dei
benefici CERTIFICATI del colloquio Motivazionale, devi essere a
conoscenza di quelli che saranno i passi che insieme percorreremo:
-
Esploreremo
e sosterremo quanto porterai e vorrai condividere
-
Non
ci saranno regole, ma stimolazioni ed induzioni, perché l’obiettivo
fondamentale è di evocare la motivazione a cambiare in te stesso
-
Sarai
sempre responsabile di te stesso, e proprio per questo sarai libero ed autonomo
nella tua scelta di adottare il cambiamento.
Nel
nostro percorso insieme, cercheremo di abbattere tutte le barriere che ti impediscono
di cambiare e di raggiungere gli obiettivi che ti eri prefissato.
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