sabato 11 luglio 2020

È sempre proficuo affidarsi ai consigli di un conoscente?







"Ti mando da una parsona che conosco".

Queste semplici parolo possono diventare molto pericolose per te che sei alle prese con i tentativi di contrastare e risolvere il tuo disturbo.

Sembra un controsenso non è vero?

Come è possibile che un'indicazione di questo tipo possa essere considerato qualcosa di pericoloso?

Il concetto, non avendo particolari fini istruttivi, è chiaramente ipersemplificato. E nella sua semplicità vuole tuttavia trasmettere l'idea che il passaparola, anche in campo terapeutico, può essere una lama a doppio taglio.

Questo per tre motivi fondamentali che vedremo uno alla volta.

1) Prima di tutto, quando il passaparola non è controllato, non puoi scegliere la persona che ti indirizza da uno specialista e ovviamente di quest'ultimo non ne saprai praticamente nulla fatto salvo per il solito "è bravo".

Cosa mi interessa dello specialista, tanto sono tutti uguali, basta contenere i costi, giusto?

Sbagliato!

Ti interessa eccome invece. Perchè, non mi stuferò mai di dirlo, i professionisti non sono tutti uguali.

Non sto facendo un discorso di approfondimento specialistico, non temere. Quello di cui ti sto parlando è proprio la particolarità del "dottore".

Tutti abbiamo avuto a che fare almeno una volta nella nostra vita con un professionista odioso (di qualunque ambito):

- maleducato

- frettoloso

- antipatico

- impreparato

Quella tipologia di persona dalla quale non vedi l'ora di andartene e di cui maledici il giorno in cui hai dato retta al tuo amico che te lo ha consigliato.

Ora immagina questo scenario: se questo tuo amico dovesse nuovamente consigliarti un dottore, pensi che sarà una persona affidabile e preparata?

Considerando che " chi si somiglia si piglia" è altamente improbabile. Ovviamente sto scherzando rispetto gli esempi.

Adesso immagina di avere segnati sulla tua agenda solo professionisti di questo tipo. Quei professionisti che dovrebbero aiutarti a risolvere il tuo problema. Non è propriamente una bella immagine, non è vero?

2) Se ti affidi al passaparola e non conosci bene le caratteristiche di questo metodo, non puoi conoscere il vero significato delle parole con cui il tuo amico descrive il terapeuta dal quale ti sta mandando.

Questo significa che se il tuo conoscente ti descrive lo specialista che ha in mente per te in questo modo (esempio)  "vai da lui che è bravo e ha prezzi bassi", ti ritroverai di fronte un grande punto interrogativo.

Prima di andare da lui ti creerai delle aspettative anche del rapporto qualità/prezzo, mettendo pericolosamente da parte parametri ben più importanti come il carattere e la preparazione.

3) Quando il passaparola non è attentamente controllato, il tasso di incontri fallimentari o con scarsi risultati schizzerà alle stelle.

Come puoi vedere, se decidi di affidarti al passaparola, per trovare lo psicologo che può aiutarti, dovrai fare molta molta attenzione e, soprattutto, imparare a controllarlo.

Cosa intendo per "controllarlo?"

Quasi sento la tua risposta: "ma il passaparola è per definizione generato in autonomia ed è impossibile controllarlo!"

Hai ragione, è proprio così.

O almeno lo era (per te) prima della nascita di questo blog, dove, alternando argomenti diversi ma altamente specifici su un tema, ti parlo anche di come cogliere le dritte dei tuoi conoscenti per ricercare il terapeuta giusto per te.

Nei miei articoli, scopri sempre:

-  perchè gli psicologi non sono sono tutti uguali

- perchè le persone in cura non sono spesso i migliori consiglieri di uno psicologo

- come imbastire una buona rete di ricerca

- quali sono gli approcci migliori per te

- conoscere a fondo il mio unico ed esclusivo metodo

- sapere se hai davvero bisogno di uno specialista

Il modo migliore per essere sempre aggiornato su questi temi e continuare a leggere il mio blog o contattarmi direttamente, sapendo dove mi trovi, ossia:

qui a -----> IVREA

oppure qui a -----> TORINO





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