Dovessimo realizzare una classifica dei settori più colpiti dalla crisi dell’ultimo anno, probabilmente il turismo si troverebbe ai vertici.
Basti pensare che, secondo i calcoli di autorevoli istituti di statistica, il fatturato 2020 di agenzie di viaggio e tour operator è crollato del 73,2%.
Tantissimo.
Un calo decisamente maggiore rispetto a molti altri settori he, tuttavia, non se la passano certo bene.
Eppure, nonostante si tovino in un settore che sta attraversando una gravissima crisi, devi sapere che esistono tour operator che hanno deciso di essere innovativi, adattando il loro modello di lavoro a questa nuova normalità.
È il caso ad esempio di una professionista del settore travel, che ha creato Safar, un programma di passeggiate digitali.
Proprio così, passeggiate digitali e sai come funziona?
In sostanza, attraverso Zoom, questa persona porta i suoi viaggiatori a esplorare molte città storiche con la spiegazione di una guida professionista.
Come questo esempio, ve ne sono altri, perché negli ultimi mesi si è verificato un vero e proprio boom del mercato dei tour virtuali.
Questo perché, nonostante le restrizioni di quest’ultimo anno abbiano limitato notevolmente le possibilità di viaggiare, le persone non hanno perso il desiderio di esplorare e conoscere nuovi luoghi.
Possiamo quindi dire che è nata la generazione dei viaggiatori da tastiera.
Ed è esattamente questa voglia di non mollare e di riprendere in mano il controllo della propria attività, che mi ha dato l'idea di riflettere sulla mia professione.
Covid-19 ha interrotto la quotidianità, ha costretto all’isolamento e alla convivenza forzata in spazi ristretti.
Secondo un rapporto regionale diffuso dall’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, nel 2020 c’è stato aumento del 12% del consumo degli ansiolitici rispetto al 2019.
Oltre ai farmaci però, le persone stanno cercando anche un sostegno psicologico efficace. E dato che in zona rossa e arancione lo spostamento è vietato o sconsigliato, per comunicare con i loro pazienti, i professionisti del settore si sono organizzati sul web.
Cambiare non significa snaturarsi, ma aggiornarsi per offrire sempre un servizio efficace e di alto livello.
Non basta comunque offrire delle sedute a distanza, occorre sapere molto bene come farle, per avvicinarsi il più possibile all' unicità di quelle in studio.
La seduta dal vivo sembra non essere più esclusivs per offrire un sostegno mentale adeguato, perché la tecnologia ha reso tutto più veloce.
Voglio che tu rifletta su questi due punti: pensare alla tecnologia come strumento utile per le sedute e valutare la differenza con le sedute in studio.
Rispondendo a questi rimani ancorato alla traduzione o pensi di poterti affidare all'innovazione?
Buona riflessione!
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