Sono abbastanza convinto che attraverso gli articoli si gioca la guerra dell'attenzione. A che cosa mi riferisco dicendo "guerra"?
Mi riferisco alla capacità di raggiungere le persone che hanno bisogno di una soluzione per risolvere i loro problemi. Ho parlato non a caso di capacità, perchè prima di raggiungere una persona, occorre comprendere appieno la sua richiesta, conquistando la sua fiducia.
I cambiamenti repentini nel modo di comunicare della società, stanno creando non pochi grattacapi a chi ha bisogno, ma anche agli specialisti che di quel bisogno si devono occupare.
Sintetizziamo i principali fattori di cambiamento:
* E' esploso il numero di autori di articoli (blog, Facebook, Instagram, Linkedin solo per citare i più popolari luoghi di condivisione) e di conseguenza la quantità di contenuti prodotti è aumentato. Cosa genera tutto questo? Semplice (apparentemente), come dicevo sopra, un conflitto dell'attenzione, nella quale le persone che cercano una mano, dedicano (in modo irragionevole) sempre meno tempo ad una lettura attenta, ragionata e sopratutto proficua.
* Diverse testate autorevoli, nel loro complicato e affannato tentativo di rimanere sulla cresta dell'onda, stanno lasciando sul terreno articoli eccellenti, perchè "poco spendibili".
* Gli individui che sentono la necessità di un aiuto, devono essere raggiunti in tutte le fasi del problema, rispondendo ad esigenze ed interessi diversi, a seconda del disturbo lamentato. Questo significa alimentare molteplici canali in maniera continuativa.
* E' diminuita (fortunatamente) l'efficienza della pubblicità tradizionale, ritenuta, giustamente, inefficace.
* Occorre tenere conto che molti specialisti, per quanto capaci, non hanno ancora competenze nella divulgazione del loro sapere attraverso i materiali.
Il problema che mi preme evidenziare in questo articolo, è che molti specialisti continuano ad intendere per contenuto divulgativo solo ciò che parla di loro e del loro servizio, utilizzando (ahimè) una forma autocelebrativa ed esclusivamente pubblicitaria.
Io sono convinto che occorrerebbe considerare i contenuti che si scrivono una parte fondamentale (fondamentale non secondaria) della propria formazione.
Perchè "perdere"tempo dedicando energie nel trovare il modo giusto di scrivere contenuti?
Sostanzialmente per due motivi.
1) Perchè i sistemi comunicativi cambiano, ma il contenuto resta.
2) Perchè al centro c'è sempre la persona con il suo problema. Sempre.
Molti sostengono di mettere sempre al centro delle loro produzioni la persona, ma di fatto, leggendo tanti e tanti articoli, post, scritti vari, la comunicazione segue solo logiche promozionali e non dell'ascolto e della comprensione della domanda, non dando minimamente importanza alla relazione.
Risultato?
Nella maggior parte dei casi, il solito formato trito e ritrito, riproposto 10 - 100 -1000 volte.
Una delle parole alla moda (cool) da qualche tempo è storytelling. Pochi però sono gli esempi di narrazioni pensate in base alle esigenze vere della parsona, mentre prevalgono i racconti che esaltano la storia della propria scuola di pensiero, dei propri maestri, delle fonti miracolose nelle quali si sono dissetati per diventare quel che sono.
Scrivere con passione, invece, è certamente una strategia di promozione, ma non si limita minimamente al "farsi conoscere". E' una tecnica che ti permette di ragionare come il destinatario del tuo scritto, analizzando con cura i reali bisogni contenutistici delle persone a cui ci riferiamo, creando di conseguenza articoli strutturati e continuativi.
Ciascun professionista dovrà trovare un modello coerente con la sua specializzazione, scegliendo se produrre contenuti per informare, aiutare o prevenire.
Se, come ho detto, la persona è sempre al centro del contenuto, e lui, solo lui deve essere il protagonista, dovrà avere queste opportunità:
- Comprendere il contenuto velocemente ed in modo chiaro
- Confrontare il proprio problema con quello dell'articolo
- Trovare i punti in comune
- Beneficiare delle possibili strategie proposte per risolverlo
Buona ricerca!
In questa sede trovi l'approccio a cui mi riferivo sopra -----> QUI
Anche -----> QUI
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