Scommetto quello che vuoi che non ti assenti mai da pensieri legati al futuro.
Sei sempre impegnato a rivangare aspetti del passato.
Non ti ricordi quand’è stata l’ultima volta che hai vissuto intensamente un momento nel presente.
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Scommetto quello che vuoi che non ti assenti mai da pensieri legati al futuro.
Sei sempre impegnato a rivangare aspetti del passato.
Non ti ricordi quand’è stata l’ultima volta che hai vissuto intensamente un momento nel presente.
Questo succede perché non riesci proprio ad immaginare cosa voglia dire essere completamente presenti nel qui ed ora.
In un processo di terapia psicologica si apprende come prendere contatto con il momento presente, essendo uno dei punti fondamentali che caratterizzano il percorso.
Certo l’abilità di ricordare il passato e immaginare il futuro sono importanti, ma la verità è che se si è troppo focalizzati su queste due dimensioni, si perde il contatto con il mi momento presente.
Questa stessa abilità rende concrete e attuali minacce che non sono più presenti o che non lo sono ancora, e so per certo che questa eventualità ti è alquanto sgradita.
E non dirmi di no, perché so bene cosa pensi.
Che alcuni pensieri si innescano automaticamente ed emergono nel presente rimandandoti a sensazioni dolorose.
Sia riguardo il passato che il futuro.
Scommetto che questo meccanismo ti è abbastanza famigliare quando sperimenti ansia.
Quindi cosa pensi di fare?
Andare avanti così sperando di non succeda più?
Sappiamo bene che non è fattibile.
Quello che potresti fare è considerare che se ti impegnerai a dare maggiore importanza all’ “ora” questo momento é l’unico su cui hai una possibilità di azione.
Il qui ed ora è la tua unica possibilità di cambiare.
Ne prima e ne dopo.
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Se mi segui da un po’ di tempo, è possibile tu conosca la storia di diverse persone che sono passate dal mio studio.
In ogni caso ti faccio un velocissimo riassunto: hanno iniziato un percorso con molti dubbi e poche certezze.
Altre volte hanno iniziato percorsi e poi li hanno abbandonati.
Iniziando una terapia di riabilitazione psicologica hanno conosciuto le prescrizioni.
Posso dire che le prescrizioni sono state, per queste persone, come i compiti a casa per gli studenti.
Le prescrizioni hanno accompagnato le persone nei loro percorsi.
Del resto quando hai un problema di natura psicologica puoi contare alcune caratteristiche comuni:
- ti sembra tutto più complicato
- hai difficoltà a concentrarti in quello che fai
- ti sempre sempre affaticato
Questi sono solo alcuni.
L’ultima spiaggia potrebbe essere appunto un percorso di riabilitazione psicologica.
Avendone parlato ampiamente già in molti articoli, passerò direttamente al “sodo” delle prescrizioni.
In seduta si lavora molto, ma appunto non finisce lì: cosa si fa quindi?
Si seguono delle indicazioni, dei compiti, o per meglio dire proprio delle prescrizioni.
Ecco qualche esempio:
- riconosci quando una preoccupazione è eccessiva
- renditi conto di quando ti stai preoccupando troppo
- riconosci alcuni pensieri automatici
- distingui fra pericoli reali e immaginari
Se la strada è il trattamento, le prescrizioni sono le stazioni di servizio.
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Visto che molto probabilmente hai già letto alcuni
articoli del mio blog, il tuo principale obiettivo
(immagino) è quello di liberarti di alcuni problemi.
Ma sappiamo tutti che non è così semplice, anche perché risolvere delle tipologie di disturbi a volte può risultare piuttosto complesso.
Certamente frasi come: “c’è la farai”, “non ci pensare”, “andrà meglio” certamente non ti sono di aiuto.
Purtroppo, se dovessimo andare avanti così, l’unica strada che potresti imboccare è quella dell’evitare le situazioni… non dell’affrontarle.
Anche perché, per esempio su 100 persone che affrontano un problema di ansia, le persone che portano frasi come quelle dette pprima, rappresentano l’80%.
Come ti sembra invece affrontare la situazione come le restanti 20% di persone?
Scommetto possa interessarti.
Quello che ti serve davvero è un minore evitamento delle esperienze sgradevoli è una maggiore accettazione di queste.
Non si tratta di una frase ad effetto, ma del filo conduttore del trattamento.
Una vita serena é un valore e quello deve rimanere.
Ma attenzione, non puoi certo pensare a non evitare le situazioni per risolvere il problema.
Tutte le strategie devono essere pensate apposta per la persona, che è unica nel genere.
Visto che non è mai facile cambiare un punto di vista molto radicato è bene iniziare pensando che un minore evitamento esperienziale è una maggiore accettazione migliorano la volontà di impegnarsi in condotte di esposizione.
Quindi che cosa facciamo?
Te lo dico subito: cominceremo con il prendere di mira il controllo troppo rigido delle cause della nostra ansia.
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Provo a indovinare: vorresti stare meglio e risolvere tutti i tuoi problemi dall’ oggi al domani. Magari stai pensando che la soluzione migliore sia seguire le “dritte” dell’ennesimo life coach che hai visto in rete.
Ecco, fermati immediatamente, semplicemente perché non è la soluzione giusta. Sia in termini dì efficacia che di tempo.
Ahimè non sto scherzando.
Pensa a quanti guru di TikTok pubblicano quotidianamente video o immagini dove promettono soluzioni rapide e soprattutto con il minimo sforzo.
Non mi sembra, tuttavia, che tutti siano felici degli obiettivi raggiunti.
Detto questo, capisco benissimo che hai bisogno di risolvere il problema senza perdere ulteriore tempo, ma la soluzione che cerchi è da tutt’altra parte.
Per smettere di soffrire e raggiungere una stabilità emotiva duratura hai bisogno di strategie precise, da applicare nel modo giusto.
E per trovarle non devi immergerti in viaggi interstellari di parole, ricordi e immagini sbiadite che durano anni e anni.
Meno parole e più azione.
Lascia che ti spieghi: per comprendere al meglio come aiutare efficacemente le persone ho visto che è necessario essere molto attivi.
Dopo aver assimilato più nozioni possibili e studiato tantissimo ho trasmesso alle persone che si rivolgono al mio studio la necessità che ciò che si fa durante il trattamento sia sempre direttamente pertinente con il problema che si sta affrontando.
Le persone hanno da subito capito l’importanza della natura esperienziale del trattamento.
A cosa mi riferisco?
All’importanza di acquisire nuove abilità.
Apprendere nuovi modi per trattare più efficacemente i pensieri e le emozioni.
Fare pratica di quanto detto. Concretamente in seduta.
E ovviamente fuori.
Poiché credo fermamente in quello che faccio, chiedo spesso durante le sedute: “facciamo pratica, va bene?”
Niente bacchette magiche, solo una pratica attiva per condurti verso ciò che è importante per te.
AFFRONTARE LA SITUAZIONE Che strategie hai utilizzato per superare il problema?
RICONOSCERE DI CONTROLLARE IL PROBLEMA È possibile che cercando di controllarlo tu l’abbia peggiorato?
IDENTIFICARE I PENSIERI CHE CI AGGANCIANO Proviamo a migliorare l’impatto di alcuni pensieri?
SVILUPPARE UN SENSO OGGETTIVO DI SE Proviamo a vedere le esperienze in modo oggettivo?
PROMUOVERE ACCETTAZIONE Proviamo ad accettare tutte le esperienze?
FACCIAMO EMERGERE I VERI VALORI Cosa è veramente importante per te?
IMPEGNARSI Troviamo comportamenti in linea con i nostri valori?
La soluzione miracolosa, le formule magiche o tutte le strategie che attraggono, un po’ come una calamita molto creduloni ragazzini non sono la soluzione.
Vuoi risolvere un problema che ti porti dietro da molto tempo?
Il solo modo per affrontarlo è attraverso un percorso di terapia psicologica.
“Ma non sempre le cose vanno come vorrei, ad ogni problema sembra se ne aggiunga un’altro”
Allora questo potrebbe essere il momento migliore per osservare bene la tua vita, e decidere di fare qualcosa.
Certo, cominciare non è mai semplice, e quando i dubbi si fanno sentire, tutto quello di cui si ha bisogno è una guida.
Uno stimolo.
Qualcosa che possa darti una piccola idea di cosa potrai sperimentare in un lavoro su te stesso.
Considerati fortunato, allora.
Perché personalmente ho impiegato anni di studio e formazione prima di utilizzare le tecniche più efficaci per aiutare le persone a risolvere i loro problemi.
Oggi voglio accennarti alla tecnica del come se.
Questa tecnica è utilizzata nei percorsi di terapia psicologica al fine di condurre la persona verso un graduale cambiamento.
Oggi, dopo molto studio, esperienza e tanto lavoro, posso dire con certezza di essere sulla strada giusta, perché?
Perché Il cambiamento inizia dai comportamenti per agire successivamente sul modo di percepire la realtà circostante.
D’accordo ma cosa c’entra la tecnica del come se?
C’entra, poiché è uno degli strumenti che utilizzo per produrre un cambiamento.
Chiedo alla persona di farsi, ad un certo punto del percorso, la seguente domanda:
“Cosa farei di diverso oggi, come mi comporterei diversamente in questa giornata, se il problema che ho non ci fosse?”
—> Tra tutte le cose che vengono in mente, dovrà scegliere la più piccola e metterla in pratica.
È una tecnica piuttosto efficace e soprattutto puoi provarla anche tu.
Come?
All’interno di un percorso.
Questa tecnica ha l’obiettivo di orientare la persona in modo attivo verso la soluzione del problema presente, offrendo aspettative di un cambiamento possibile grazie all’abbandono graduale delle tentate soluzioni disfunzionali fino a quel momento utilizzate.
Mi piace ogni tanto ricordare una frase di un mio professore: “ se avessi intrapreso un percorso su me stesso come quello che vi sto insegnando, avrei risolto delle difficoltà molto prima e con molta meno fatica”!
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Qual’é il tuo prossimo obiettivo per liberarti di una paura?
Se da troppo tempo sei imbrigliato in questo problema, la risposta a questa domanda può essere solo una: affrontarla e risolverla.
Soprattutto se continui a trattarla come facevano “una volta” o se pensi che per sbarazzartene basta non pensarci.
Se questa è la strada che vuoi percorrere certamente puoi farlo, ma sappi che alla fine del percorso è probabile tu possa incappare in una situazione irrisolta.
Se, invece, hai deciso di provare a trattarla in modo funzionale, allora continua la lettura con attenzione, perché ti parlerò di come si può e si deve affrontarla in un certo modo.
Con l’ipnosi.
Lo scopo principale dell’ipnosi nella cura della paura specifica è “sganciare” la relazione tra: la sensazione di paura e l’oggetto / situazione che la provoca.
Perché?
Perché solitamente la persona con fobia evita la situazione che gli fa paura.
Posso dirti con sufficiente precisione che si tratta della maggioranza delle persone che ne soffrono, di cui fa parte quella gente che: “Mi passerà da sola”, “É solo un momento”, “Basta che non ci penso”.
Questo modo di comportarsi spesso limita la vita, quindi eliminare la causa evidente non è utile.
Come ti dicevo, con l’ipnosi andiamo a sganciare la relazione tra la cosa che fa paura e la paura stessa.
Poi?
Una volta svolto questo processo, troveremo nuove risorse per affrontare in modo adeguato lo stimolo che spaventa.
In conclusione: si lavora direttamente sulla causa del problema.
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Ci hai provato?
Si, hai seguito un guru del pensare positivo su internet, hai utilizzato molte ore per seguire campagne social miracolose, poi hai contattato quel maestro urban zen super famoso.. ma alla fine il problema è rimasto.
O forse ce n’è addirittura uno in più?
Mi auguro che questa ipotesi sia lontanissima dalla tua situazione.
In ogni caso, è arrivato il momento di fare i conti con la realtà.
E la realtà è che a tutti capita di attraversare periodi di stress, tristezza, lutti e situazioni conflittuali, e quando ti senti giù può esser difficile rendersi conto che è arrivato il momento di affrontare il tuo problema.
Incominciare è sempre complicato.
Il solo pensiero di dover risolvere tutta una serie di problemi ti fa venire voglia di prendere un biglietto di sola andata per le Canarie.
Ma vuoi davvero lasciare tutto e abbandonare la possibilità di ritrovare la serenità che contraddistingue una vita equilibrata?
Pensi di poter affrontare in questo modo ogni problema quando si presenterà?
Bene allora riprendi fiato e comincia a pensare che, a quanto pare, proprio coloro che più trarrebbero beneficio da un qualche genere d’aiuto terapeutico tendono a non andarne alla ricerca.
In un percorso cosa puoi fare?
1) Non nascondere nulla
2) Capire bene cosa vuoi ottenere
3) Scegliere di seguire le indicazioni
4) Capire perché reagisci in un certo modo
Quindi ti dico: è ora di riuscirci.
Se vuoi ritrovare equilibrio, trova il professionista adatto al tuo particolare problema.
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Te lo chiedo senza giri di parole: che intenzioni hai?
Le opzioni sono due: puoi affrontare un problema oppure hai rimandare.
Mi spiace sempre molto quando sento questo tipo di frasi: “Puoi rimandare ma il tempo non lo farà”, “Mentre si rimanda la vita passa”, “Il rinvio è l’assassino naturale delle opportunità”.
Se pensi che basti leggere questi famosi aforismi, sei nel posto sbagliato.
Ultimamente sento sempre più spesso persone che vogliono leggere ciò che appaga i loro bisogni, rassicura le paure che nutrono e conferma le idee e le convinzioni che hanno già.
Queste persone ignorano cosa sia la procrastinazione, dal punto di vista della psicologia e si affidano alle metafore perché non hanno forse mai affrontato correttamente il problema.
Basti pensare a alla studentessa che dopo essere stata seduta alla scrivania della sua stanza per ben quattro ore a studiare per l’esame, alla fine ha letto due pagine.
Sarò il più chiaro possibile: cercare di risolvere un problema esclusivamente leggendo frasi motivanti ti farà conoscere quasi sicuramente il fallimento.
Se invece inizierai con il considerare la procrastinazione una forma di evitamento, un meccanismo di difesa che ci permette di non entrare in contatto con emozioni sgradevoli, o l’unica maniera che hai trovato per gestire uno stato d’animo poco piacevole, allora potrai iniziare seriamente a lavorare su questo problema.
Se ti stai chiedendo cosa puoi imparare per lavorare su questa difficoltà così insidiosa, te lo dico subito.
Il percorso di cambiamento può quindi aiutare la persona a riconoscere i circoli viziosi, che mantengono la procrastinazione e spezzarli.
Non solo.
Potrai apprendere strategie di monitoraggio delle emozioni che ti permetteranno di avere una vita soddisfacente raggiungendo i tuoi obiettivi nel lungo periodo.
Questo è l’unico modo per cominciare a riflettere sulle motivazioni della propria tendenza a procrastinare.
E questo, porta maggiore consapevolezza e di conseguenza una maggiore possibilità di affrontare efficacemente il problema.
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Se hai un problema con la paura è l’ansia, e hai cercato un modo per uscirne o migliorare, sono sicuro che ti sarai imbattuto in consigli come questi:
Mi sbaglio?
Non credo, quindi lascia che ti spieghi perché questi “suggerimenti” diffusi da amici, parenti e conoscenti, oltre a essere inutili sono, a volte, anche peggiorativi.
A cosa ti serve non pensare alla paura se alla fine poi si presenta puntuale a bussarti alla porta?
Per quale motivo dovresti evitare luoghi o situazioni che ti fanno paura quando magari potresti dedicare lo stesso tempo per affrontare l’ansia con strumenti adeguati?
A cosa ti serve rinunciare ad un volo aereo, ad un primo appuntamento, o ad un’occasione lavorativa perché spaventati?
Come puoi immaginare, non esiste una bacchetta magica capace di risolvere un problema dalla sera alla mattina.
Oltrepassare un ostacolo è un luogo che si nasconde dietro alla complessità e lavorando nel modo corretto su tutti i meccanismi che mantengono il problema.
Quindi, la primissima cosa che dovresti fare è comprendere bene che investimento vuoi fare su te stesso.
Nulla più di questo.
“Bene, ma da dove comincio?”
La strada corretta per ritrovare benessere nel più breve tempo possibile prevede due fasi.
Fase 1: smettere di affidarsi ai consigli dei non addetti ai lavori
Fase 2: immergerti in un percorso serio e affidabile
Un percorso ha come obiettivo non quello di eliminare l’ansia o la paura dalla propria vita, ma piuttosto conoscerla, comprenderla e ridimensionarla, imparando a gestire le reazioni, senza rimanerne vittima.
Ti avverto, non sarà facile ma faticoso.
Ci orienteremo nel cercare di comprendere le origini e le cause del sintomo: cosa esso dice di te e della tua storia, e quali sono le ragioni per cui rimane con te anche dopo molti anni.
Perciò, se il tuo obiettivo è affrontare definitivamente il problema della paura, affidati esclusivamente a strumenti adeguati, che ti permettano di mantenere uniti e collegati corpo e mente.
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Per salire insieme di livello nei percorsi di cambiamento, ti chiedo di rispondere alla domanda sopra!
Come forse mi avrai sentito dire tantissime volte, non esistono formule magiche o trucchi raffinati che ti risoleranno i tuoi problemi dalla sera alla mattina.
Lo scrivo sempre e non mi stancherò mai di ripeterlo.
Però… c’è un modo che si avvicina molto.
No, non sono app avveniristiche o libri magici.
Esiste un metodo che, se seguito correttamente, è capace di:
Forse ti sembrerà irrealizzabile, in realtà è decisamente reale.
Sto parlando dell’azione impegnata, ovvero, l’azione personale guidata dai propri valori, verso un obiettivo ben definito.
La maggior parte delle persone che ho seguito, che hanno ottenuto risultati duraturi, li hanno raggiunti, in parte o totalmente grazie a questa fase.
Me compreso.
Non ci sono se o ma.
Come nel caso dell’imprenditoria: un imprenditore non porta la sua azienda ai vertici per fortuna o seguendo un guru di Facebook che promette con un libro miracoloso, di diventare ricchi.
Matteo Rivolta ne è un esempio. Impegno, studio e dedizione lo hanno portato esattamente dove deve stare. Nell’ élite.
Ora, noi non siamo né imprenditori né tantomeno venditori, il nostro obiettivo è stare meglio e come per l’imprenditore appena citato, non è la magia che ci conduce dove vogliamo arrivare.
Vuoi superare i problemi che da troppo tempo di trascini dietro?
È fondamentale che tu faccia i “conti” con le tue difficoltà e fragilità.
Accogliendo e prendendo contatto con le fragilità e guidando le tue azioni partendo dai valori personali permette di perseguire una vita significativa e ricca, non senza sofferenze, ma soddisfacente.Se hai già deciso che la sto sparando troppo grossa, non ti preoccupare… lascia pure sul piatto la possibilità di impegnarti a fondo in un percorso, che nulla ha a che vedere con i miracoli, e guardati un bel film.
Altrimenti scrivimi o chiamami!Ecco, il problema non è che qualcuno ti copi, ma il fatto che tu possa prendertela.
Magari non ti è mai successo, ma se non sei sicuro che nessuno al mondo, un domani, potrà farti arrabbiare, beh allora dovresti leggere attentamente ciò che sto per dirti.
Per quanto tu possa essere convinto di aver lavorato bene, un’alta professionalità e raggiunto un ottimo obiettivo, se ti possono criticare, che ti piaccia o meno, lo faranno.
Su questo non hai il controllo.
Non devi fare più nulla e metterti il cuore in pace?
No, affatto.
Devi cominciare a renderti conto di quanto sia importante un percorso psicologico che ti aiuti a rinforzare la tua mente, o, come direbbero alcuni, la tua autostima.
Non ci sono pozioni magiche o trucchetti da quattro soldi.
Bisogna affidarsi a specialisti qualificati, e applicare con costanza ciò che impari senza trovare scuse su scuse.
È altrettanto utile ispirarsi, a volte, a persone comuni, non specialisti del settore.
Oggi ti farò un esempio.
Citerò una persona che senza ombra di dubbio è un’uomo in gamba, tenace, professionalmente impeccabile, generoso.
Dei migliori che abbia mai conosciuto.
La sua perseveranza, ma soprattutto la sua intelligenza hanno cambiato il suo destino è la vita.
Non è stato fortunato. È stato bravo.
Cosa vuol dire?
Ha compreso l’importanza di mettersi in discussione e di lavorare sodo per superare dei blocchi che lo tenevano fermo.
È ci è riuscito.
Potrai conoscere certamente la sua storia, perché data la portata del suo percorso personale, inizierò a parlarne come ad una vera ed efficace metafora.
Del resto com’era il proverbio..
“Impara dai migliori..”
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L’ho già detto in mille modi diversi e a confermare le mie parole ci si mettono anche le notizie riportate in questi giorni sui quotidiani, che raccontano di persone vittime di prodotti che non sono truffe, ma del tutto scadenti e inefficaci.
Ti basta quest’ultima notizia per convincerti a non sprecare il tuo tempo?
So perfettamente che se leggi questo blog, potresti trovarti molte volte stanco e in difficoltà, in un momento in cui ti sembra che tutto remi contro di te.
Allo stesso modo, il bisogno di relazionarsi socialmente, che in questo caso è affidarsi a qualcuno, ad un “esperto” che è intrinseco dell'essere umano, ci spinge gli uni verso gli altri.
Persone che hanno un bisogno verso persone che hanno (o dicono di avere) gli strumenti per soddisfarlo.
Spesso tuttavia i difetti e le incomprensioni ci allontanano nuovamente, iniziando così anche noi a fare avanti e indietro, incastrati in una sorta di limbo.
Questo “avanti e indietro” può essere riassunto così:
PERSONA IN DIFFICOLTA’ <———-> PERSONA CON STRUMENTI PER INTERVENIRE
Ho detto “studio” non a caso, perché la pianificazione di un intervento e di un percorso richiede una strutturazione che solo uno studio può offrire.
A darti la mappa ci penserò personalmente io in tempi rapidi e senza nessun costo.
Buona ricerca!
L’ansia spesso ci appare come un ostacolo insormontabile, un segnale che qualcosa di terribile sta per accadere. Ci immobilizza, ci fa per...