mercoledì 31 marzo 2021

La generazione dei viaggiatori da tastiera


Dovessimo realizzare una classifica dei settori più colpiti dalla crisi dell’ultimo anno, probabilmente il turismo si troverebbe ai vertici.

Basti pensare che, secondo i calcoli di autorevoli istituti di statistica, il fatturato 2020 di agenzie di viaggio e tour operator è crollato del 73,2%.

Tantissimo. 

Un calo decisamente maggiore rispetto a molti altri settori he, tuttavia, non se la passano certo bene.

Eppure, nonostante si tovino in un settore che sta attraversando una gravissima crisi, devi sapere che esistono tour operator che hanno deciso di essere innovativi, adattando il loro modello di lavoro a questa nuova normalità.

È il caso ad esempio di una professionista del settore travel, che ha creato Safar, un programma di passeggiate digitali. 

Proprio così, passeggiate digitali e sai come funziona? 

In sostanza, attraverso Zoom, questa persona porta i suoi viaggiatori a esplorare molte città storiche con la spiegazione di una guida professionista.

Come questo esempio, ve ne sono altri, perché negli ultimi mesi si è verificato un vero e proprio boom del mercato dei tour virtuali.

Questo perché, nonostante le restrizioni di quest’ultimo anno abbiano limitato notevolmente le possibilità di viaggiare, le persone non hanno perso il desiderio di esplorare e conoscere nuovi luoghi. 

Possiamo quindi dire che è nata la generazione dei viaggiatori da tastiera. 

Ed è esattamente questa voglia di non mollare e di riprendere in mano il controllo della propria attività, che mi ha dato l'idea di riflettere sulla mia professione. 

Covid-19 ha interrotto la quotidianità, ha costretto all’isolamento e alla convivenza forzata in spazi ristretti. 

Secondo un rapporto regionale diffuso dall’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, nel 2020 c’è stato aumento del 12% del consumo degli ansiolitici rispetto al 2019.

Oltre ai farmaci però, le persone stanno cercando anche un sostegno psicologico efficace. E dato che in zona rossa e arancione lo spostamento è vietato o sconsigliato, per comunicare con i loro pazienti, i professionisti del settore si sono organizzati sul web. 

Cambiare non significa snaturarsi, ma aggiornarsi per offrire sempre un servizio efficace e di alto livello. 

Non basta comunque offrire delle sedute a distanza, occorre sapere molto bene come farle, per avvicinarsi il più possibile all' unicità di quelle in studio. 

La seduta dal vivo sembra non essere più esclusivs per offrire un sostegno mentale adeguato, perché la tecnologia ha reso tutto più veloce. 

Voglio che tu rifletta su questi due punti: pensare alla tecnologia come strumento utile per le sedute e valutare la differenza con le sedute in studio. 

Rispondendo a questi rimani ancorato alla traduzione o pensi di poterti affidare all'innovazione?

Buona riflessione!

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mercoledì 24 marzo 2021

Non è mai troppo tardi per scalare l'Everest



Se pensi di essere vecchio per diventare un discreto alpinista, forse non conosci Yuichiro Miura. 

A 80 anni, l'alpinista giapponese, anziché godersi la pensione, continua a scalare vette, e, in questo modo, ha raggiunto un nuovo traguardo: è l'alpinista più anziano ad aver conquistato l’Everest in due occasioni, prima a 70 e poi a 80 anni! 

Non tutti riescono e possono raggiungere una vetta come questa, e fra questi ci sono gente del calibro di: Reinhold Messner, Edmund Hillary, Simone Moro e Jon Krakauer. 

Ok, hai ragione, le imprese di Yuichiro Miura sono frutto di un costante e intenso allenamento (nonché di una naturale predisposizione a certe imprese) che non è certo quello della stragrande maggioranza degli appassionati di alpinismo. 

Infatti Miura, dopo lunghi e intensivi allenamenti, aveva pensato bene di arrivare fino in vetta all’Aconcagua, la montagna più alta di tutto il Sud America con i suoi quasi 7mila metri. 

Il sogno era svanito pochi mesi dopo a causa dell’ordine tassativo dei medici che non hanno voluto averlo sulla coscienza. Il coronavirus e il conseguente lockdown, poi, hanno complicato ulteriormente il tutto, ma questo signore rimarrà per sempre nella storia dell’alpinismo.

Ma la storia di Yuichiro Miura insegna che non si finisce mai di imparare e di lavorare nella direzione del cambiamento. Anche a 80 anni.

Se mi segui da un po,’ sai che non sopporto i motivatori e non sono qui a dirti che devi crederci. O che basta crederci. 

Non ti sto proponendo di scalare tutti gli ottomila del Karakorum per testare la tua forza di volontà, ma il solo fatto che tu mi stia leggendo, mi fa supporre che la motivazione è già molto ben strutturata dentro di te.

Sai cosa sta andando bene e cosa no nella tua vita, sai che, forse, puoi fare di più e per questo stai cercando di capire come risolvere "quel piccolo problemino". 

Una delle cose che puoi fare immediatamente è sicuramente studiare.

Leggi, informati, alimenta la tua curiosità, la tua sete di conoscenza, ma fallo nel modo giusto, infatti non tutti i libri o gli articoli che abbondano in rete, sanno di cosa parlano e non tutto quello che leggi in giro è utile o efficace.

Se sei una persona che non vuole fermarsi alla lettura di un libro, o semplicemente questo non basta per affrontare il problema lamentato, un percorso psicologico è decisamente un investimento oculato da fare!

Ti dirò una cosa, un trattamento psicologico non ti permetterà  appunto di salire sui principali ottomila della terra da un giorno all'altro e soprattutto non ha, al suo interno, soluzioni miracolose.

Allora probabilmente ti starai chiedendo: “Cosa può fare un trattamento psicologico per me?”

Un intervento di tipo psicologico per disturbi, problemi o disagi, relazionali e psicosociali, si effettuano attraverso strumenti diagnostici, conoscitivi e d'intervento di ambito esclusivamente psicologico. 

Nel percorso psicologico non ci si limita soltanto ai 50 o 60 minuti settimanali a contatto con il proprio specialista. 

Che il tuo problema sia l'ansia, un momento di particolare difficoltà emotiva, una perdita significativa, entrerai a contatto con un modo di trattarli ben specifico e sempre pensato sulle tue uniche caratteristiche. 

Sei pronto a lavorare sulla motivazione al cambiamento (quasi come Yuichiro Miura)?

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un caro saluto

MT 

domenica 14 marzo 2021

I libri sbagliati


Una grande tendenza piuttosto consolidata del periodo è quella di leggere i così detti manuali self help.

Come se leggere la biografia di una persona che ha risolto un problema che lo inchiodava  alla sofferenza, potesse farti tornare alla più assoluta serenità o se, leggendo un manuale per smettere di avere l'ansia diventassi una persona in grado di lasciarsi alle spalle, per sempre, la sintomatologia ansiosa.

Ovviamente non c’è nulla di più incerto. 

Non è che valga solo con gli altri.

Nemmeno io ti darei mai la mia biografia in mano per farti imparare come risolvere autonomamente quel particolare problema.

Pensi davvero che sarebbe più utile di un percorso?

Hai pensato che sapere, per esempio, come ho affrontato una situazione difficoltosa, possa fare la giusta differenza per te?

Purtroppo non è così.

La realtà è che la gente vuole imparare anche a farcela da solo e questo non è sbagliato di per sé, ma molto spesso usa i mezzi sbagliati o non sa proprio da che parte iniziare per reperire il materiale corretto.

Nella stragrande maggioranza dei casi, per risolvere dei problemi ci vuole l'aiuto di un professionista. 

I professionisti sono tanti quanti i modelli teorici. E questo è un altro aspetto decisamente positivo. 

Vediamo sinteticamente questi percorsi:

non saranno solo teorici e non saranno solo pratici, ma adeguati perfettamente sulle caratteristiche della persona. 

Ed è per questo che ho deciso di condividere, se ne hai piacere, le Email Informative, una raccolta di chiarimenti sulla psicologia che hanno permesso, anche al sottoscritto, di avere le idee decisamente più limpide nel corso della mia carriera formativa.

Non è ovviamente materiale di studio ma farà in modo che tu possa iniziare a farti un'idea di quale potrebbe essere la tua strada. 

Puoi, come sempre, chiedere informazioni qui =====> 3517593213

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mercoledì 10 marzo 2021

Un nuovo studio


È possibile trasformare un semplice appartamento, un locale anonimo, in un esempio di setting terapeutico all'avanguardia?

Immagino sia questa la domanda che si è posto il fotografo newyorkese Sebastian Zimmermann, quando ha deciso di fotografare nei loro luoghi di lavoro diversi psicoanalisti di Manhattan.

E a giudicare dal risultato ottenuto direi che può dirsi certamente sulla strada giusta.

In che cosa consiste il suo lavoro Fifty Shrinks (in italiano Cinquanta Strizzacervelli?) 

È un volume di 120 pagine che contiene una serie di fotografie scattate a decine di psicoanalisti dell'Upper West Side nelle loro stanze di lavoro, quelle in cui ospitano i loro pazienti. 

Il libro, che contiene anche alcune brevi considerazioni di ciascun specialista fotografato – è stato decisamente apprezzato da molti, addetti ai lavori e semplici appassionati, sia per la bellezza estetica delle foto che per l’originalità dell’iniziativa.

“Ho pensato a questo libro come ad un omaggio per il lavoro di questi terapeuti, che si confrontano costantemente con l’intero spettro dei comportamenti umani”, pare aver dichiarato Zimmermann. 

“Ogni terapista che ho incontrato mi ha impressionato per la sua dedizione nel cercare di alleviare i sintomi e migliorare la vita dei suoi pazienti. Questo libro è il mio tributo al loro lavoro”. (ilPost op.cit.)

Mettendo però un attimo da parte l’aspetto “artistico” di questo importante lavoro, il contributo essenziale di "Cinquanta Strizzacervelli" sta nella sua immediata capacità di trasmettere al lettore l'importanza del luogo in cui avvengono le sedute. 

Tutto questo permettendo al lettore di entrare fra le mura, quasi fantastiche degli studi professionali. 

Ed è proprio in questa intersezione fra immagini che, a mio avviso, risiede la vera intuizione del fotografo newyorchese.

Ossia sfruttare la necessità, da una parte, delle persone di vedere e guardare attentamente com'è uno studio professionale, dall’altra parte, quella dei professionisti di mostrare uno dei loro strumenti d'intervento.

In fin dei conti è proprio questa la via per costruire basi solide su cui poggerà l'alleanza terapeutica: semplicemente mostrare il luogo dove avverranno le sedute. 

Nel caso degli analisti della Grande Mela, se non ci fosse stato il magistrale lavoro di Zimmermanne, quei suggestivi studi sarebbero rimasti visibili esclusivamente ai concreti fruitori.

Perché un’innovazione o la cura minimale di un particolare, per quanto possa essere affascinante, presa da sola non garantisce alcun successo terapeutico.

Tant’è che i manuali sono colmi di aneddoti su studi professionali e setting  che non hanno avuto ampia diffusione, fino a quando non hanno trovato applicazione con l'integrazione di una solida tecnica di intervento. 

Nel mio caso, come professionista, quest’ultimo aspetto è un rischio che non voglio e non posso assolutamente permettermi di correre.

Chiudersi in uno studio asettico e impersonale, può farti correre il rischio di avere come unico risultato quello di non avere la giusta efficacia nell'intervento.

Per questo motivo da questo mese oltre che su Torino e Ivrea, ho messo a disposizione delle persone che si rivolgono a me, il mio nuovo studio di Leinì. 

Un ambiente completamente studiato per mettere a proprio agio la persona, creando uno spazio che caratterizza e soprattutto favorisce la relazione terapeutica.

Lo studio si trova a:

=====> Leinì in via Giotto 44


lunedì 1 marzo 2021

Stai investendo nello yoga?



Come forse saprai, nonostante ne sia un estimatore, non sono un attento conoscitore di questa antichissima pratica indiana.

Parè che, da tempo, anche molte star di Hollywood siano impazzite per queste discipline fisiche e mentali. 

Le riviste patinate segnalano un esercito di attori e attrici impegnati all’interno di programmi pensati per favorirne il benessere mentale e fisico con l'apparente scopo di allentare la tensione dello showbiz. 

Validi studi, condotti da ricercatori come Halder Chatterjee Pal nel 2015, hanno dimostrato che la pratica regolare dello Yoga, favorisce l’equilibrio tra corpo, mente ed emozioni. 

Come puoi ben capire, tantissime persone non se ne stanno con le mani in mano.

Nonostante il periodo nero, continuano a fare grossi investimenti per il proprio benessere psicofisico provando  a sperimentare strategie innovative o abbracciando tradizioni millenarie. 

E tu, quali investimenti stai facendo per il futuro del tuo benessere psicologico? 

Certamente il paragone con l'ambiente di Beverly Hills può essere difficile da sostenere, ma ci permette di comprendere che spesso, indipendentemente da cosa tu faccia o chi sia nella vita, è necessario non restare fermi. 

L’immobilità ahimè non ti porterà nessun risultato positivo ed è per questo che ti invito a considerare la possibilità di investire sulla salute psicologica, atteggiamento che ti permetterà di aumentare la possibilità di mantenere a lungo uno stato di equilibrio e benessere.

A cosa mi riferisco?

È importante che la tua condizione psicofisica si mantenga in equilibrio El tempo così da mantenere armonico il proprio rapporto con l'ambiente e le persone che lo compongono. 

Durante il mio percorso professionale mi sono interfacciato con specialisti  provenienti dai settori più disparati.

Ho participato a percorsi formativi con professionisti medici, biologi, storici, infermieri, farmacisti e tanti altri. 

E sai una cosa?

Ogni volta che ho collaborato con loro, sudavo sette camicie per comprendere al meglio il loro pensiero, dal momento che non era specificatamente il mio campo operativo.

Dico questo per farti capire l'importanza della prevenzione indipendentemente dalla formazione che hai avuto nella tua vita. 

Ed è proprio per questo motivo che ho deciso di scrivere questo articolo, per farti comprendere che possono esserci condizioni non psicopatologiche nelle quali tuttavia la componente psicologica svolge un ruolo importante. 

Detto questo? 

Ci possono essere dei percorsi che possono aiutarti a riscoprire e potenziare capacità che già possiedi. 

Se vuoi davvero fare un investimento importante e utile per il tuo benessere psicologico, prendi seriamente in considerazione una consulenza Psicologica.

Se vuoi maggiori informazioni:

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domenica 14 febbraio 2021

Il campione inglese



Tantissime persone hanno avuto un peggioramento dei loro problemi ai tempi della pandemia e, per motivi molto differenti fra loro, hanno gettato la spugna. 

Altre stanno lottando con tutte le loro forze per superare indenni questa terribile tempesta.

Purtroppo nella mia professione, nulla di nuovo, nulla di mai sentito.

Eppure, nonostante la terribile situazione, ci sono donne e uomini che continuano a vedere la loro condizione di vita, un tempo problematica, via via migliorare. 

Secondo un articolo pubblicato qualche giorno fa su una prestigiosa rivista di psicologia inglese, un campione significativo di persone, molto diverse fra loro per problema presentato, hanno dichiarato un concreto miglioramento della sintomatologia.

E sai come, molto probabilmente, hanno fatto queste persone a raggiungere un risultato di questo tipo?

Attraverso un percorso, che porta ad un processo di comprensione di sé e di come si da significato alla realtà. 

Così come tutti quelli che decidono di iniziare un trattamento di questo tipo, anche il campione inglese è partito con poche certezze e molti dubbi.

Tanti anni fa ho letto un libro che raccontava la storia di Natalia. 

Natalia non presentava particolari sintomi riconducibili a qualche disturbo specifico, ma solo una grande insoddisfazione generale, che esprimeva, il più delle volte con un infrangibile disinteresse per tutto quanto la circondava.

A differenza di molti oggi, lei non benefició delle conoscenze odierne e soprattutto degli innovativi trattamenti proposti da molti validi professionisti.

“Forse sono anche io in quella situazione”

Qui non mi trovi d'accordo.

Vista la difficile situazione che sta affliggendo l'intera popolazione italiana, ho deciso di fornirti, ancora con più frequenza, maggiore supporto.

Da tempo ho pensato che darti la possibilità di iniziare a prendere confidenza con l'ambiente della psicologia e delle sue caratteristiche sia la scintilla necessaria per accendere il lume del cambiamento.

Parlo di questo blog, delle mail o messaggi di informazioni che puoi scrivermi, delle telefonate.

In questo spazio ci sono molti contenuti scritti pensando, giorno per giorno, al problema che maggiormente può impensierirti, in modo da farti avere direttamente un idea semplice, ma fedele di cosa può esserti utile per iniziare ad affrontarlo.

Se hai bisogno e voglia di cominciare a fare luce su che cosa identifichi come problema utilizza queste vie:

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sabato 13 febbraio 2021

Parlano proprio di ansia?



Ci sono tanti modi per definirla. Per parlare di lei. 

L’errore più comune di molte persone è quello di ridurre tutto a: “un senso di irrequietezza generale”

Va bene per carità, tuttavia fra una definizione e l'altra, c'è una grande differenza.

Spiegazioni che si rifanno all'ultima 8nnovativs teoria sono state fatte centinaia di volte e spesso con risultati simili: tanto clamore, tanti domande, pochi risultati.

Capisco benissimo lo stato d'animo di alcune persone che trovano sollievo in molti post sui social, ma questo ahimè non serve a mantenere a lungo una situazione di benessere e non serve a molto nella risoluzione dello stato ansioso.

Nonostante questa comprovata realtà, ci sono purtroppo articoli farciti di “professionisti” che propongono soluzioni facili, rapide e soprattutto new age. E purtroppo, spesso, riescono a convincere chi ne ha veramente più bisogno, che sono delle buone idee. 

Professionisti seri e preparati ti forniscono gli anticorpi per decidere se questi materiali sono adatti e utili per le tue difficoltà.

Lo strumento che contiene in sé la possibilità, non la sicurezza, ma la seria possibilità di lavorare sul tuo problema di ansia, è un percorso psicologico. 

Potrai ragionare sui tuoi pensieri, individuare ciò che ti impedisce di trovare ed attuare soluzioni, impostare obiettivi per aumentare il tuo benessere e far sì che ciò che lo ostacola possa essere risolto.

Se vuoi saperne di piu:

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mercoledì 10 febbraio 2021

Terapia breve vs lunga



Non passa settimana senza una notizia che lo riguarda o una sua dichiarazione.

Quella più recente non arriva dal fronte Tesla, ma da Neuralink, la sua startup che si occupa di sviluppare impianti medicinali robotici.

Secondo Musk, entro quest’anno sperimenteranno l’inserimento di un microchip nel cervello di un uomo.

Pensi sia un film? 

No non è fantascienza. 

Hanno già innestato questa tecnologia in una scimmia e le hanno insegnato a giocare ai videogiochi.

Quindi non è un'ipotesi campata per aria al solo scopo pubblicitario.

L’obiettivo dichiarato è quello di arrivare a curare molte forme di depressione e di ridare una vita migliore a chi ha subito danni al cervello.

Perchè riporto questa notizia? Per farti capire come stanno oggi le cose prima che noi psicologi rimarremo senza lavoro. 

Oggi lo stato dei lavori nella cura è questo:

una terapia può essere breve o di lunga durata, ma la finalità è sempre uguale, ovvero quella di aiutare la persona a ottenere dei cambiamenti utili a migliorare la propria vita.

Nell’immaginario comune, prima di Elon Musk è tuttavia diffusa l’idea che per risolvere problemi complessi sia necessario un complesso lavoro e che solo una terapia a lungo termine può garantire. 

Risultato? 

Si pensa che un metodo breve può solo occuparsi di situazioni più semplici e di meno entità.

Ma è realmente così?

Vediamolo insieme qui:

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martedì 2 febbraio 2021

Il tempo é tiranno



È tanto il tempo necessario affinché le persone riprendano a vivere in modo normale prima di aver risolto il loro problema. 

Ma è davvero così per tutti? La risposta, come puoi immaginare, è no.

Importanti riviste di psicologia hanno interpellato molti specialisti nel settore della salute mentale e, secondo l’80% degli intervistati la maggior parte dei loro pazienti torneranno ad una vita normale entro un tempo relativamente breve, mentre per le persone meno fortunate il tempo è di tre quattro volte più lungo.

Nella stessa indagine è emerso che il coronavirus porterà un aumento delle disuguaglianze, un divario che già esiste e si allargherà ancora di più.

La “fotografia” che hanno scattato non riguarda solo le persone con un problema molto strutturato da affrontare, ma è riferita anche a uomini e donne impegnati ad affrontare problemi oggettivamente minori o dettati da particolari situazioni. 

Non è ovviamente la fortuna o il caso a creare questa distinzione. In questo scenario non è la persona maggiormente privilegiata che risolverà in tempi più veloci le sue problematiche, ma quella che ha costruito meglio il proprio percorso.

Potresti pensare che sia la stessa cosa, che una tecnica sia migliore di un'altra per uno specifico problema, ma non è così soprattutto per alcuni disturbi, dove molte variabili fanno si che un tipo di intervento sia più indicato. 

Purtroppo sono stati presi come esempio da molte persone, che così facendo si sono trovati a seguire un modello con la data di scadenza a tempo piuttosto variabile. 

Questo è il vero grosso rischio di chi vuole risolvere un problema e non ha ben chiaro cosa fare, ha letto un procedimento che utilizzava una tecnica e adesso ha l’urgenza di fare qualcosa per mettersi nelle condizioni di stare meglio.

Ovviamente esistono le eccezioni alla regola, ci sono persone che hanno capito prima di altre che rischi stavano correndo se fossero rimaste ferme e, soprattutto, hanno cercato i giusti modelli a cui ispirarsi.

Posso citare alcune persone che ho seguito. Donne e uomini che hanno cambiato il proprio modo di intendere la cura e l'aiuto, cercando anche tecniche alternative di trattamento. Proprio nell’anno dei lockdown non solo hanno retto alla crisi, ma sono riusciti a ottenere risultati migliori dei precedenti.

“Questo è il giorno in cui ho imparato dei concetti che mi hanno portato a stare meglio. Condizione che ho sempre meglio fortificato. 

È passato solo poco più di un anno, mancano pochi giorni alla fine del mese di settembre e questo mese posso dire essere il primo dove ho lasciato alle spalle il mio problema.

Sono molto orgoglioso di ciò che sono riuscito ad ottenere. 

Grazie.”

Queste sono le parole di Roberto B. e, come vedi, il suo vero traguardo non è tanto lo stare bene, quanto il rendersi conto di quanto importante è stato il suo contributo a tal punto dal volerlo condividere con me e con tutti quanti. 

Se vuoi far parte di quella percentuale che non impiegherà molto tempo per stare meglio, prenditi un pò di tempo per riflettere su questo punto:

  • Definire il problema
  • Accordare l’obiettivo
  • Analisi e valutazione delle tentate soluzioni
  • Tecnica di intervento 
  • Soluzione
Che ne pensi? Può esserti d'aiuto per iniziare ad intervenire sul tuo problema? 

Contattami qui ====> 3517593213 

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                           ====> MioDottore..it 

Risponderò con piacere a tutte le tue domande in modo del tutto focalizzato alla tua particolare situazione.

MT

sabato 30 gennaio 2021

Soffrire per te.



Hai mai pensato a quanto potrebbe essere utile una persona che, soffre al posto tuo per i tuoi problemi? 

Bene, questa è, a grandi linee, la trama di un libro di fantascienza che ho letto molti anni fa. 

Il protagonista della storia, quando aveva un pensiero che lo disturbava, poteva ingaggiare, pagando profumatamente un'agenzia, una persona istruita apposta per essere preoccupato al suo posto.

I servizi e i relativi costi variavano a seconda dei casi: era possibile un servizio per un lieve problema che costava un tot, oppure spendere un po’ di più per una serie di disturbi più complessi. 

Sono certo che se fosse a disposizione anche nella realtà, nella vita vera, qualcuno lo userebbe volentieri, anche se nella maggior parte delle problematiche di competenza degli psicologi, non basterebbe un “ritratto di Dorian Gray” per metterle a posto.

Ambiente ed esperienze sono una delle principali cause di disturbi e problematiche. Più di quanto non si pensi.

Ambiente conflittuale ed esperienze frustranti possono mettere in seria difficoltà l'equilibrio psicofisico di una persona. 

La situazione in cui si trovano molte persone è quella di dover sopportare un problema perché non hanno la forza e la motivazione di liberarsene.

Certo, quando hanno iniziato a fare i conti con delle "semplici" difficoltà, spesso si potevano autogestire, ma col tempo molte persone hanno capito che portarsi sempre dietro quelle “palle al piede” impediva loro di avere una vita soddisfacente.

Chiaro che non è l’unico problema, ma se sei costretto a concentrarti eccessivamente su ogni singolo problema, a gestire massicciamente ogni difficoltà e a difenderti dagli attacchi del tuo mondo interno, ti rimangono davvero poche risorse da dedicare al raggiungere una stabilità generale e continuativa.

In situazioni simili è normale che vengano in mente tutte le scelte fatte negli anni, e la conclusione è sempre la stessa: “Se avrò un’altra possibilità, non farò lo stesso errore”.

Questo però non è sufficiente, non sbagliare è il primo passo, ma è necessario sapere che cosa fare.

Fra le tante definizioni, un percorso riabilitativo psicologico che funziona si costruisce non solo evitando gli errori, ma anche sapendo quali passi corretti devi compiere.

Per questo motivo ritengo che fra i miei obiettivi principali ci sia la necessità di fornire gli strumenti per strutturare un percorso che porti all'equilibrio psicofisico, eliminando i problemi. 

La mia formazione, continua per metterti in condizione di trovare il metodo giusto per aiutarti a trovare la soluzione per le tue problematicità su basi chiare e solide.

Se vuoi saperne di più su come lavoro  ===> 3517593213

MT

martedì 26 gennaio 2021

Conosci la risposta giusta?



Oggi non devi limitarti a leggere, ma ho bisogno che tu sia concentrato su quello che sto per dirti.

Un pò come quando si usa l'ipnosi se vuoi. 

Ora descriverò una situazione, poi ti farò le domande alle quali tu dovrai rispondere.

Ecco la situazione.

Una persona interessata a conoscere meglio il lavoro di uno psicologo, ha ricevuto due giorni fa un pacco con del materiale informativo che aspettava con impazienza.

Pochi minuti dopo la consegna del corriere, lo ha aperto e, con la curiosità di un gatto, ha subito guardato le informazioni che riteneva più interessanti.

Il giorno dopo ha preso in mano il resto del materiale che gli è stato inviato e lo ha studiato, scoprendo che quelle parti, che riteneva secondarie, in realtà si sono rivelate incredibilmente più importanti da conoscere.

Oggi è in preda all’indecisione su cosa fare.

Non sa se alzare la cornetta e chiamare quello psicologo, oppure andare da altri  specialisti che potrebbero, a loro volta, fornire altre informazioni utili e gratuite come quelle appena ricevute.

Ora la domanda.

Secondo te, come proseguirà questa storia?

Ti dò tre opzioni.

Opzione 1

La Persona è piuttosto contenta del pacco appena ricevuto e decide di chiamare altri specialisti per avere informazioni riguardo lo stesso trattamento e poi deciderà. 

Opzione 2

La persona è molto contenta del materiale appena ricevuto e decide di aspettare qualche giorno prima di prendere decisioni perché ha paura di essere impulsivo.

Dieci giorni dopo riceve una chiamata dal professionista che gli ha mandato il materiale, ma lo “becca” nel momento sbagliato e decidono di risentirsi appena avrà un momento libero. Succederà quattro giorni dopo.

Opzione 3

Il potenziale "paziente" è soddisfatto del libro appena ricevuto e non sa cosa fare perché non vuole fare scelte impulsive. Quel giorno lo chiama l'autore del libro (lo psicologo) e anche se è un momento “no” decidono di sentirsi il giorno dopo, così potrà fare tutte le domande che vuole allo psicologo che lo ascolterà e scioglierà ogni dubbio.

Scelto? Bene.

La domanda vera è un’altra.

Secondo te, con quale opzione ci sono più possibilità che la persona che ha ricevuto il libro, inizi da subito ad affrontare il suo problema? 

Domanda numero due. 

Se non hai la motivazione al cambiamento come nella “opzione 3”, quanti tempo stai perdendo, convinto di fare nel modo giusto?

Se hai risposto correttamente, dovresti domandarti come fare altrettanto invece di fare la maratona nella richiesta di informazioni.

Anche se potresti ottenere i ringraziamenti da parte di decine di professionisti che ricevono costantemente le tue domande.

Con le prime due opzioni, le più diffuse, succede proprio questo.

Le persone convinte di trovare sempre il momento migliore nel giorno dopo, spendono tantissimo tempo prima di individuarlo. 

Questo è l’errore peggiore che puoi fare.

Spendere troppo tempo solo nel primo punto del processo di trattamento del problema è la strada per renderlo sempre più grande.

Stai per dirmi che ci provi a prendere decisioni pensate e rapide?

Non punterò il dito per dire di chi è la colpa. Se dei materiali divulgativi, dell'aspetto economico o dei professionisti. 

Ma devi sapere che quello che ci rimette sei tu.

C’è un sistema per evitare tutto questo?

Sì.

Leggere e rileggere l'opzione 3 e farla propria, seguendo le orme di quella persona.

Per maggiori informazioni 

====> 3517593213

Saluti 

MT 

Una dimensione nascosta

  Siamo portati a credere di sapere chi siamo: pensiamo di conoscere le nostre reazioni, le nostre paure e ciò che ci motiva. Eppure, quant...